March 18, 2016

Batteria Asus K52J

Nel caso il vostro device non sia appena acquistato e avete utilizzato la batteria smartphone Android oramai da un bel po’ di tempo non disperate. C’è comunque un’operazione che si può compiere per ottimizzare la batteria e le modalità in cui il sistema operativo ne stima lo stato della carica. Anzi, si tratta di una operazione di manutenzione che andrebbe fatta ogni 5 o 6 settimane per preservare sempre l’autonomia migliore. Stiamo parlando di calibrare della batteria, operazione che permette al sistema operativo di riconoscere al meglio la percentuale rimasta e di non appioppare valori a caso, come a volte succede quando si vede il 20% di batteria scaricarsi in pochi minuti. E non si tratta solo di un errore di sistema, in quanto la mancata calibrazione è una cosa che sfocia anche in una minore autonomia. Si possono trovare molte applicazioni sul Play Store che millantano calibrare la batteria smartphone Android. Bene, vi informiamo che queste app sono del tutto inutili in quanto effettuano un’operazione banale che viene eseguita anche automaticamente dal sistema operativo in alcune situazioni (ovvero cancellare il file batterystats.bin che non contiene altro che informazioni). Esiste una procedura ben precisa per calibrare della batteria, e ve la andiamo ad esplicare di seguito. Vi segnialiamo che se pensate di aver effettuato male il processo per inizializzare la batteria, se decidete di ricalibrare potreste recuperare parte delle potenzialità perse della batteria.

Come da specifiche, lo schermo del nuovo ASUS ZenFone 2 Laser ZE550KL ha una superficie di 5.5 pollici (tecnicamente 5.46″) e una risoluzione nativa di 1280 x 720 pixel. Si tratta dunque di uno schermo HD con risoluzione DPI (punti per pollice quadrato) pari a 268 DPI. C’è chi potrebbe storcere il naso di fronte a tali specifiche, ma dobbiamo tener conto di due cose:

Di conseguenza, riteniamo che la scelta di utilizzare uno schermo HD piuttosto che un display Full HD o persino superiore, sia la scelta giusta. Infatti il chip grafico Adreno 306 da 450MHz faticherebbe a gestire risoluzioni superiori a quella di 1280 x 720 pixels; inoltre, preferiamo di gran lunga un buono schermo HD rispetto ad uno schermo di risoluzione superiore ma qualità inferiore, che peraltro potrebbe influire negativamente sull’utilizzo della batteria, stressando più del dovuto – e sottolineo, dovuto – il processore.
Si tratta infatti di un buonissimo schermo HD, con tecnologia IPS e una ottima resa cromatica. La luminosità massima è molto buona, fermorestando che il sensore di luminosità (attivato di default) gestirà, quanto attivo, la luminosità dello schermo, adattandola alle condizioni di luce ambientali, e contribuendo ad un corposo risparmio di autonomia. Il trattamento lucido dello schermo comporta la presenza di riflessi in condizioni di illuminazione solare diretta, ma, come detto, la luminosità dello schermo è più che sufficiente per mitigare questo effetto.

Lo schermo non è particolarmente oleo-repellente e cattura una buona quantità di ditate, ma ciò risulta in linea con i dispositivi concorrenti appartenenti alla medesima fascia di prezzo. La risposta tattile è ottima e facilmente verificabile con i software ASUS, come ad esempio SuperNote; la presenza del tradizionale ASUS Splendid (software che ben conoscono gli amanti di computer portatili ASUS) permette inoltre di gestire la cromia del dispositivo, mentre il sistema di Gesture offerto da ZenUI faciliterà l’uso del telefono, fermorestando la presenza di un buon microfono che, in relazione alla risposta ai comandi vocali, durante l’intero periodo di prova non ha mai tradito.

Prestazioni e multimedia • ASUS ZenFone 2 Laser ZE550KL
Asus ZenFone 2 Laser ZE550KL adotta un SoC (System-on-a-chip) Qualcomm Snapdragon S410 M8916, munito di un processore a 64 bit quad-core ARM Cortex A53 da 1.2GHz e GPU Adreno 410. Pur non trattandosi di un chip recentissimo, c’è da dire che il connubio CPU-OS a 64bit (ricordiamo che il telefono è dotato di sistema operativo Android Lollipop 5.0.2 – kernel 3.10.49) inizia a dare i suoi frutti. Chiaramente non ci troviamo di fronte ad uno smartphone di fascia high-end, eppure i quattro core dello Snapdragon 410 riescono a gestire alla grande il sistema operativo e l’interfaccia ZenUI di ASUS (è evidentemente il lavoro di ottimizzazione), grazie anche ai 2GB di memoria RAM LPDDR3 in dotazione, e alla veloce memoria interna da 16GB.

In alternativa potete procedere con un disco di ripristino, un’operazione che permette di accedere al computer prima del caricamento del sistema operativo: in questo caso dovrete utilizzare un secondo computer e raggiungere uno dei siti di produttori di antivirus (come Kaspersky Rescue Disk, Comodo Rescue Disk, Avira Rescue System e AVG Rescue CD) i quali vi permetteranno di scaricare su un CD, DVD o USB un disco di ripristino da inserire nella portatile non funzionante. Sarà necessario solamente inserire il CD e avviare il computer: il disco farà tutto da solo.

Una volta ottenuto un minimo controllo sul sistema, capire da dove deriva il problema potrebbe essere veramente un’impresa: tuttavia possiamo suggerirvi di provare a concentrarvi sui due errori più comuni. Il primo riguarda i driver, programmi che permettono alle periferiche e al sistema di "parlarsi” e di funzionare: verificate che siano aggiornati o al contrario, se li avete recentemente aggiornati, provate a tornare al driver precedente (i driver grafici in particolar modo sono quelli che più spesso danno problemi).

Durante tutto il periodo di utilizzo del telefono in prova, non abbiamo assistito ad alcun episodio di lag significativo – giusto qualche brevissimo istante di incertezza nel caricamento di siti web particolarmente corposi e ricchi di banner. L’interfaccia ZenUI si comporta in maniera impeccabile, esprimendosi con estrema fluidità anche durante carichi di lavoro estremamente gravosi, quali il download e l’installazione di decine di aggiornamenti durante la compulsiva esplorazione delle applicazioni preinstallate e non e l’impiego massivo della fotocamera. La scelta di includere 2GB di memoria RAM si rivelano ancora una volta la scelta azzeccata: 1GB sarebbe stato troppo poco, 4GB avrebbero ragionevolmente avuto poco senso su un telefono dotato di tale configurazione – anche dal punto di vista del consumo energetico. Nell’uso di tutti i giorni, è veramente difficile sentire la mancanza di una quantità maggiore di memoria RAM.

Nei benchmark, ASUS ZenFone 2 Laser ottiene punteggi perfettamente in linea quelli ottenuti da altri dispositivi dotati dello stesso chip: con AnTuTu (versione 5.7.1) il telefono in prova si assesta sui 22719 punti nel test a 64bit, mentre con Quadrant Standard Edition fa segnare 14797 punti.

Nell’utilizzo videoludico, il triumvirato schermo HD/2GB di RAM/Snapdragon 410 si comporta più che dignitosamente: è possibile, ad esempio, giocare con un titolo quale Mortal Kombat X per ore e ore di seguito senza ottenere rallentamenti significativi. Certo, un gioco di questo tipo non può pretendere di performare 60fps su un SoC di questo genere, ma ciò nonostante la sua esecuzione non può che definirsi del tutto fluida. La riproduzione di contenuti HD (anche video su YouTube a 60fps) non è neanche da prendere in considerazione, dato che viene eseguita senza colpo ferire.

Per quanto riguarda invece la parte telefonica, confermiamo per Asus ZenFone 2 Laser il buon lavoro visto con lo ZenFone 2. L’audio in capsula è chiaro e solido (gli auricolari ASUS ZenEar sono comodi e di buona qualità) e i nostri interlocutori ci sentono forte e chiaro; lo speaker sul retro del telefono se la cava: nella riproduzione dell’audio dei video e dei giochi la riproduzione audio è buona, anche se non eccellente.

Il cavallo di battaglia di Asus ZenFone 2 Laser ZE550KL, come si evince dal nome, è costituito dall’introduzione di una nuova funzionalità: il Laser Auto-Focus. Ma prima di soffermarci su di esso, andiamo ad esaminare il sensore offerto dal nuovo phablet taiwanese. Come detto, rispetto ad ASUS ZenFone 2 Laser ZE500KL, vale a dire il precedente modello da 5 pollici, ASUS ZenFone 2 Laser 550KL offre un sensore più potente, capace di catturare immagini da 13MP anziché gli 8MP del modello precedente. Il sensore montato su ASUS ZenFone 2 Laser da 5.5 pollici è lo stesso che troviamo sul più performante ZenFone 2: si tratta di un Toshiba T4K37 con lenti Largan a 5 prismi e apertura Æ’/ 2.0. Rimane invece invariata, rispetto ai modelli precedenti, la fotocamera anteriore da 5MP. Premettiamo subito che il sensore utilizzato da ASUS ZenFone 2 Laser è un buon sensore, ma non è un sensore di fascia alta, e come tale non è in grado di fare miracoli. Cosa permette dunque allo smartphone in questione di avere una marcia in più?

Il Laser Auto-Focus con cui è equipaggiato ASUS ZenFone 2 Laser ZE550KL non è una favola da marketing, ma una piacevole realtà. Bisogna dire che, al momento attuale, sono molto pochi (e tutti di fascia alta) i telefoni che beneficiano di questa tecnologia; dunque, l’innesto di una caratteristica di questo genere su uno smartphone il cui prezzo si aggira sui 200 euro, è da considerarsi un plus. E che plus: la messa a fuoco è automatica e veramente precisa e rapidissima, indipendentemente dalla luminosità ambientale e dalla distanza del soggetto. L’utente ha ancora a disposizione la possibilità di usare la messa a fuoco "classica” ma, una volta provato l’Auto-Focus Laser, non ha veramente senso non beneficiarne. È sufficiente puntare la fotocamera sul soggetto prescelto per far sì che una serie di segmenti circolari in movimento identifichino con precisione il centro della messa a fuoco, che avviene praticamente in maniera istantanea. Oltre a permetterci di scattare fotografie istantaneamente, il Laser Auto-Focus di Asus ZenFone 2 Laser si rivela provvidenziale per la riproduzione dei video: se, con una messa a fuoco lenta, è un problema cambiare rapidamente soggetto durante la ripresa di un video, con il laser questo problema è solamente un ricordo.
LA VELOCITÀ DEL LASER AUTO-FOCUS È IMPRESSIONANTE

Per quanto riguarda il software presente sul dispositivo, vale a dire PixelMaster, l’opinione generale è positiva. In primis, il sistema si rivela immediato e semplice da utilizzare, anche grazie ai suggerimenti: il software è infatti in grado di identificare quale sia la modalità migliore da utilizzare in una data situazione (ad esempio HDR in presenza di forti contrasti tra luci e ombre, o la modalità notturna in assenza di fonti di luce adeguate), e ha il pregio di proporla senza imporla. In questo modo, si lascia all’utente la piena libertà di decidere come comportarsi, prevenendo nel contempo disastri fotografici. Per quanto riguarda le opzioni, la complessità di fondo rende l’esperienza fotografica gratificante; per ottenere i risultati desiderati, è possibile intervenire su un numero molto elevato di parametri, relativi sia all’aspetto prettamente fotografico, sia al comportamento dell’applicazione. Elevato, ma non definitivo: ad esempio, all’interno della modalità manuale, non sono presenti intervalli ISO che non siano quelli "classici”. Ad ogni modo, c’è tutto quello che serve per domare una fotocamera di questo livello. Prima di iniziare a scattare, è suggeribile verificare almeno i parametri relativi alla risoluzione (10MP con rapporto di forma 16:9 anziché 13MP con rapporto di forma di 4:3) e qualità della foto (impostata su "standard”, anziché "alta”). Allo stesso modo, nonostante Asus ZenFone 2 Laser sia in grado di registrare video in FullHD (1080p) a 30 FPS, l’impostazione di base è 1080p a 23,976 FPS.

Insomma, se dovete mettervi in viaggio, il vero consiglio che è meglio seguire è quello di informarsi, in primis attraverso il suo sito, con la compagnia aerea che avete scelto.Il problema delle batterie al litio è legato al fatto che, se mal utilizzate, ricaricate in maniera impropria o in caso di corto circuito - possono esplodere. Esplosione che può essere favorita in condizioni di bassa temperatura e bassa pressione: ecco perché le batterie non devono essere lasciate nel bagaglio da stiva ma portate a bordo, in quello a mano.

Una delle prime ipotesi fatta subito dopo la tragedia della Germanwings - prima di scoprire la tragica verità dello schianto volontario del copilota Lubitz - fu proprio che l’incidente potesse essere stato causato dall’esplosione di una batteria al litio nella stiva.Alcune compagnie aeree che si occupano del trasporto delle merci hanno già perso velivoli o subito danni ingenti proprio per aver trasportato quantità ingenti di batterie al litio. E anche loro sono corse ai ripari.

Normalmente le batterie dei telefonini, delle macchine fotografiche, degli mp3 etc non costituiscono un problema, a meno che non ne portiate tante di scorta. Il trasporto deve essere effettuato in cabina e non nella valigia da stiva, in condizioni che evitino possibili corto circuiti. La situazione si complica con i power bank, dispositivi che permettono di ricaricare smartphone e non solo, oppure con le batterie di scorta dei computer portatili. Alcuni di questi oggetti sono talmente grandi e potenti che potrebbero essere rifiutati all’imbarco. Il loro trasporto dipende dalla potenza per le batterie ricaricabili o dal contenuto di litio per le non ricaricabili.

  1. http://www.fieldandstream.com/photos/user-photos/hunting/deer/mule/batteria-per-hp-hstnn-q78c-4-5200mah-108v
    http://www.fieldandstream.com/photos/user-photos/hunting/bear/brown/batteria-per-hp-493202-001-2200mah-144v
    http://www.youscribe.com/catalogue/tous/bd-mangas/http-www-batteria-portatile-com-hp-hstnn-db31-batteria-html-2704016
    http://www.youscribe.com/catalogue/tous/loisirs-et-hobbies/cuisine-et-vins/http-www-batteria-portatile-com-hp-493202-001-batteria-html-2704018
    http://www.youscribe.com/catalogue/tous/litterature/romans-historiques/http-www-akkusmarkt-com-toshiba-satellite-a60-laptop-akku-html-2704015
  2. http://seenthis.net/people/anjo_feach

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Akku Toshiba PA3615U-1BRM

Den Kollegen von Cnet Korea zufolge, die auch gleich passende Renderbilder haben anfertigen lassen, soll das LG G5 die Lederkutte seines Vorgängers ablegen und mit einem Unibody-Gehäuse aus Metall punkten. Im Gegensatz zur Konkurrenz allerdings, die sich im Zuge des Umstiegs auf Unibody-Gehäuse vom wechselbaren Akku verabschiedet hat, soll LGs 2016er Smartphone-Flaggschiff dem Nutzer weiterhin die Möglichkeit bieten, den integrierten Energiespeicher bei Bedarf zu tauschen. Dazu hat der südkoreanische Hersteller ein semi-modulares Design entwickelt, das eine abnehmbare Unterseite vorsieht: Mit dem Druck auf zwei spezielle Tasten soll dem Vernehmen nach eine Art Schlitten aus der Unterseite des LG G5 herausfahren, der den wechselbaren Akku „trägt". Von der Idee her erinnert das Ganze an die Einschübe von SIM- oder microSD-Karten.

Abgesehen von dieser vergleichsweise unüblichen Art, den Akku zu wechseln, soll das LG G5 außerdem einige alte Zöpfe abschneiden: Die rückseitigen Tasten zur Regulierung der Lautstärke und zum Ein- und Ausschalten des Geräts, die seit dem G2 aus dem Jahre 2013 zu einem Markenzeichen von LG geworden sind, sollen beim G5 wegfallen. Stattdessen soll sich auf der Rückseite nur noch die Kamera samt Laser-Autofokus und zweifachem LED-Blitz sowie ein Fingerabdruckscanner befinden. Der Lautstärkeregler soll an die linke Seite des Telefons wandern. Gerüchten zufolge könnte der rückseitig angebrachte Fingerabdruckscanner aber auch als Powerbutton fungieren, womit sich LG zumindest nicht komplett von seinem bisherigen Charakteristikum verabschieden würde.

Sollten sich die Informationen von Cnet Korea tatsächlich bewahrheiten, dürfte das LG G5 zu einem der interessantesten Geräte 2016 avancieren. Über das Für und Wider von wechselbaren Akkus lässt sich zwar kontrovers diskutieren, in den Augen vieler Nutzer bleiben sie allerdings auch anno 2016 ein absolutes Pflicht-Kriterium bei der Smartphone-Wahl. Diese Gruppe könnte das LG G5, verpackt in einem hochwertigen Unibody-Gehäuse aus Metall, dieses Jahr bedienen. Dass der Hersteller möglicherweise seine rückseitigen Tasten aufgibt, ist hingegen ein zweischneidiges Schwert: Einerseits ermöglichten sie eine hohe Display-to-Body-Ratio, sodass die letzten drei Generationen der G-Serie trotz großem Display noch handlich und bequem zu bedienen waren. Auf der anderen Seite hat die ungewöhnliche Platzierung eine gewisse Eingewöhnungszeit gebraucht und dürfte eine Menge Kunden beim obligatorischen Ausprobieren im Elektronikmarkt dann doch wenigstens irritiert haben.

Wann das LG G5 offiziell vorgestellt wird, bleibt hingegen weiter ein Rätsel. Der Hersteller hat zwar gestern offizielle Einladungen für ein Presse-Event im Vorfeld des MWC 2016 verschickt, deren Titel „Play Begins" passt aber nicht wirklich zu dem, was bislang vom LG G5 bekannt ist – von der Tatsache, dass das G5 im Medienrummel um die erwartete Vorstellung des Samsung Galaxy S7 wohl vollkommen untergehen würde, ganz zu schweigen. Laut PhoneArena soll LG aber in der Tat ein große Smartphone-Vorstellung im Rahmen des Mobile World Congress tätigen. Aufgrund der vagen Natur der Aussage bleiben wir an dieser Stelle aber etwas skeptisch.

Viele Akku-Tipps helfen Euch fraglos, um die Laufzeit Eures iPhones, iPads oder iPod touch zu erhöhen, doch etliche beschränken auch die Leistungsfähigkeit Eures Gerätes. Welche Tipps helfen wirklich? Rick Stawarz hat fünf Jahre lang als Apple Genius in unterschiedlichen Apple Stores gearbeitet. Das mit Abstand häufigste Problem, das Kunden mit ihren iPhones, iPads und iPods hatten, war übermäßiger Akkuverbrauch. Die folgenden Tipps basieren auf seinen gesammelten Erkenntnissen mit unzähligen Devices - und wurden mittlerweile in sechs Sprachen übersetzt.

Nicht iOS killt Euren Akku

Würde man ein iPhone, iPad oder iPod touch komplett frisch aufsetzen, ohne auch nur eine App zu installieren, würde der Akku extrem lange halten - so viel steht fest. Doch nutzt niemand von uns auf diese Weise sein Smartphone. Was also kann man als Nutzer tun, um die Usability seines iPhones aufrechtzuerhalten, gleichzeitig aber weniger Strom zu verbrauchen?

Was hindert mein Gerät am korrekten Standby?

Stawarz empfiehlt Folgendes: Bevor Ihr überhaupt damit beginnt, Sparmaßnahmen in den App-Einstellungen durchzuführen, solltet Ihr erstmal herausfinden, ob Euer iPhone oder iPad auch vernünftig "schläft”, wenn es sich im Standby befindet. Wie lässt sich das herausfinden? Ladet den Akku zunächst voll auf. Anschließend nehmt Ihr das Gerät vom Netz und versetzt es für fünf Minuten in Standby. Anschließend ruft Ihr die Einstellungen auf, sucht das Batterie-Menü und checkt die Werte für "Benutzung” und "Standby”. Benutzung sollt bei weniger als einer Minute liegen, Standby bei fünf Minuten. Ist das nicht der Fall und die Dauer der Benutzung höher, dann hält irgendetwas Euer iDevice davon ab, vernünftig zu schlafen - und saugt unbemerkt den Akku leer.

In dem kompakten Gerät kommen Intel Core m-Prozessoren der 6. Generation zum Einsatz, die Palette reicht von Core m3 bis Core m7 und bis zu einem Takt von 3,1 GHz. Bei den unterschiedlichen Konfigurationen habt ihr zudem die Wahl zwischen 4 und 8 GB RAM und zwischen 128 und 512 GB Speicher. Preislich wird das mit der kleinsten Version – Core m3, 4 GB RAM, 128 GB Speicher – bei 799 Euro losgehen, für die leistungsstärkste Ausführung blättert ihr einen Tausender mehr auf den Tisch des Hauses.Obwohl das MateBook nur 6,9 mm dünn ist, hat man zudem einen 4430 mAh Akku im Gerät unterbringen können, der dafür sorgen soll, dass das MateBook zehn Stunden lang durchhält. Hier habt ihr die eben verkündeten Preise in der Übersicht:

Abgerundet wird der ganze Spaß durch einen USB Typ-C-Anschluss an der Seite, zudem befindet sich auf der gleichen Seite noch ein Fingerabdruck-Sensor, den Huawei als ersten „Single Touch Side Fingerprint Sensor" angekündigt hat. Mit dem ist es euch möglich mit einem Swipe die Kiste zu starten, ihr könnt dabei die Abdrücke von verschiedenen Fingern für verschiedene Profile hinterlegen.

Wie eingangs erwähnt, löst das 12 Zoll große Display mit 2160 x 1440 Pixeln auf und bietet 400 Nits Leuchtdichte. Das Display löst nicht nur ordentlich auf, Huawei hat sich auch bemüht, möglichst wenig Platz zu verschenken und so ergibt sich eine Screen-to-Body-Ratio von 83,5 Prozent. Zum Vergleich: Apple kommt beim iPad Pro auf 76 Prozent, Microsoft beim Surface Pro 4 auf 77 Prozent.

Damit ist nicht nur klar, dass Huawei die beiden in dieser Disziplin locker aussticht – sondern auch, dass Huawei sein MateBook ganz bewusst als Konkurrenz zu diesen beiden mobilen Business-Geräten platziert.

Damit aus dem MateBook auch tatsächlich ein Business-taugliches Device wird, hat sich Huawei auch bezüglich des Zubehörs etwas einfallen lassen. Logischerweise ist für das Gerät eine Tastatur erhältlich, wie es sich für ein 2-in-1 gehört. Die abnehmbare Tastatur hat dabei 1,5 mm Spiel – 0,2 mm mehr als beim Surface Pro 4.Aus dem Cover, welches beim zugeklappten MateBook das komplette Gerät umschließt, könnt ihr euch einen Kickstand basteln – der bietet zwei verschiedene Positionen: Einen 67 Grad- und einen 52 Grad-Winkel.

Zur Eingabe gibt es neben der Tastatur optional auch noch den ebenfalls neu vorgestellten MatePen! Der soll laut Huawei mit einer Akkuladung einen Monat lang auskommen und unterstützt 2048 Druckstufen. Es ist aber nicht nur ein Stift, mit dem ihr auf dem 12 Zoll großen Display schreiben könnt: Alternativ könnt ihr den MatePen auch als Laser-Pointer nutzen – perfekt für Präsentationen!

Neben dem Stift und dem Keyboard wird es zudem das MateDock geben – eine Docking-Station, die einen zusätzlichen Akku beherbergt, zudem aber auch noch diverse Anschlüsse (USB-A und -C, Micro-USB, Ethernet). Wie ihr auf dem nächsten Bild seht, könnt ihr in diesem Dock auch den MatePen unterbringen, damit ihr den nicht separat mit euch führen müsst.

Bei den Accessoires wird auch nochmal zur Kasse gebeten: Die Tastatur ist für 149 Euro erhältlich, den Stift gibt es bereits für 69 Euro und für das MateDock zuguterletzt werden schließlich 99 Euro fällig.Zwei verschiedene Versionen des MateBook wird Huawei in unseren Gefilden anbieten, einmal das 2-in-1 in der Version Elite und dazu in der Version Business. In der Pressemitteilung heißt es dazu:

Der Hersteller Lenmar bietet ein Akku-Pack für das MacBook Pro und das MacBook Air an. Der Anwender schaltet das Akku-Pack namens Chug Plug einfach zwischen den Netzstecker und das Netzteil des Ladekabels des entsprechenden MacBooks. Lässt der Anwender den Netzstecker weg, zieht das Notebook Strom vom Akku-Pack und verhält sich als wäre das Notebook an eine Steckdose angeschlossen. Schließt der Nutzer das Akku-Pack zwischen Steckdose und MacBook wird das Akku-Pack aufgeladen während gleichzeitig der interne Akku des Notebooks geladen wird.

Um das MacBook mithilfe des Akku-Packs zu laden, muss der Nutzer das Chug Plug mit einem Drücken des Power-Knopfes aktivieren. Anschließend lädt das Chug Plug das MacBook bis die Kapazität des externen Akkus erschöpft ist oder der Nutzer den Ladevorgang beendet. Der Hersteller gibt an, dass das Chug Plug die Akkulaufzeit eines MacBook Pro mit 13 Zoll-Display um bis zu drei Stunden verlängern kann. Das Chug Plug benötigt rund zwei Stunden um sich selbst vollständig aufzuladen. Um den Ladevorgang des Chug Plus zu starten, muss der Anwender ebenfalls den Charging- beziehungsweise Lade-Knopf drücken. Mehrere LEDs zeigen den Ladezustand des Akku-Packs an.

Lenmar gibt auf seiner Webseite an, dass das Chug Plug nur mit dem MacBook Air mit 11 Zoll-Display, dem MacBook Air mit 13 Zoll-Display und dem MacBook Pro mit 13 Zoll-Retina-Display kompatibel ist. Zusammen mit dem neuen MacBook mit 12 Zoll-Retina-Display und den MacBook Pros mit 15- oder gar 17-Zoll-Display soll das Chug Plug nicht oder zumindest nur eingeschränkt funktionieren.

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March 16, 2016

Akku HP g72

Wenig erwarten darf man auch von dem Prozessor Intel Atom Z3735F mit Taktraten von 1,33 bis 1,83 Gigahertz. Der Chip hat vier Rechenkerne und einen Turbo-Modus, ist aber auf Sparsamkeit, nicht auf Performance ausgelegt. Auch die Grafikeinheit ist bei anspruchsvolleren Arbeiten schnell überfordert. Trotzdem: Im Vergleich zur direkten Vorgänger-CPU hat der Atom Z3735F deutlich zugelegt und reicht für Office und Internet locker aus.

Der Flaschenhals beim Surfen ist auch nicht der Prozessor, sondern der Arbeitsspeicher mit mageren zwei Gigabyte. Aktuelle Internet-Browser belegen schnell ein Gigabyte und mehr. Da sind Datenstaus und eingefrorene Programmfenster an der Tagesordnung.

Auf dem 64 Gigabyte großen Flash-Speicher sollen neben dem Betriebssystem noch Dokumente, Fotos, Video- und Musikdateien Platz finden. Allein Windows 10 Home benötigt mindestens 16 Gigabyte Speicherplatz – noch folgende Update-Installationen nicht eingeschlossen.

Wer vorwiegend mit Office-Dokumenten arbeitet, wird mit dem kleinen Flash-Speicher keine Probleme haben. Für umfangreichere Multimedia-Sammlungen muss das Akoya E2212T mit einer microSD-Karte aufgerüstet werden. Ein entsprechender Steckplatz befindet sich in der Tablet-Einheit.

Das Medion Akoya E2212T mag flexibel und günstig sein, doch sein Einsatzbereich ist sehr eingeschränkt. Als richtiges Notebook ist es zu langsam und als Tablet zu schwer. So hängt es irgendwo dazwischen und bleibt eher ein typisches Netbook, das allenfalls die Funktion eines Zweitgeräts oder als Einstiegsrechners für Schulkinder einnehmen kann.

Samsungs neues 13,3-Zoll-Notebook der 9 Series ist vor allem eines: sehr leicht. Das Windows-Notebook wiegt 840 Gramm und soll eine Akkulaufzeit von 10 Stunden besitzen. Auch ein Notebook mit 15-Zoll-Display derselben Serie hat Samsung vorgestellt.
Samsung hat auf der CES 2016 neue Notebooks der 9 Series vorgestellt. Besonders das Modell mit 13,3 Zoll großem Full-HD-Display ist durch das geringe Gewicht interessant. Aber auch die 15-Zoll-Variante besitzt ein interessantes Feature.

840 Gramm leicht und nur 13,4 mm dick ist das Gehäuse der 13,3-Zoll-Variante des 9-Series-Notebooks. Aus welchem Material dieses gefertigt wird, nannte Samsung leider nicht. Im Notebook selbst sind Skylake-Prozessoren der Core-i-Serie von Intel verbaut, der Arbeitsspeicher ist je nach Variante 4 oder 8 GByte groß, die SSD hat eine Kapazität von 128 oder 256 GByte. Ob sie per PCIe angebunden ist, sagte Samsung nicht.

Das Display löst mit 1.920 x 1.080 Pixeln auf und soll eine wenig spiegelnde Oberfläche haben, matt ist es aber nicht. Zur Kapazität des Akkus macht Samsung keine Angaben, allerdings soll er bis zu zehn Stunden halten. Als Schnittstellen dienen zwei USB-3.0-, ein Micro-HDMI-, Mini-VGA- und ein Mini-Ethernet-Anschluss. Einen USB-Typ-C-Anschluss besitzt das Notebook genauso wenig wie Thunderbolt 3.

Aufgeladen in 90 Minuten

Etwas anders schaut es bei der 15-Zoll-Variante des Notebooks aus. Diese hat einen USB-Typ-C-Anschluss, ob Thunderbolt unterstützt wird, sagt Samsung nicht. Ansonsten verfügt das Notebook noch über zwei USB-3.0-Anschlüsse, einen vollwertigen HDMI-Anschluss und einen Mini-Ethernet-Port. Ein Unterschied zu dem kleinen Notebook ist noch beim Akku zu finden: Dieser soll nicht nur bis zu 12 Stunden halten, sondern kann auch dank einer Schnellladefunktion innerhalb von 90 Minuten komplett aufgeladen werden. Ansonsten ist das 1,3 kg schwere Notebook technisch identisch zum 13,3-Zöller.

Die beiden Notebooks mit Windows 10 sollen in den kommenden Monaten auf den Markt kommen. Einen Preis nannte Samsung nicht.Ist das der Durchbruch bei mobilen Akkus? Forscher der renommierten Stanford University haben einen neuen Typs an Aluminium-Batterien erfunden, der die Leistung gängiger Lithium-Ionen-Akkus bei Weitem übersteigen soll. Bei der neuen Batterie besteht die Anode aus Aluminium, die Kathode aus Graphit. Als Elektrolyt wird ein spezielles Salz genutzt, das bei Zimmertemperatur flüssig ist.
Diese Kombination bietet mehrere Vorteile: Zum einen lässt sich der Akku sehr schnell laden, eine Batterie in Größe eines Smartphone-Akkus ist in 60 Sekunden aufgeladen. Die Batterien seien zudem günstig in der Herstellung und hätten eine lange Lebensdauer, schreibt der britische Ausdauernd ist die neue Wunder-Batterie auch noch: In einem Test überstand der Akku mehr als 7500 Ladezyklen, ohne nennenswert an Kapazität zu verlieren. Zum Vergleich: Ein herkömmlicher Lithium-Ionen-Akku, wie er in den meisten Smartphones verbaut ist, verliert bereits nach rund 1000 Ladezyklen an Kapazität.
Ein weiterer Vorteil: Der Akku ist elastisch. Er kann problemlos gebogen und gefaltet und in völlig neuen, flexiblen Geräten verbaut werden. Das wirkt sich auch positiv auf die Sicherheit aus: "Unsere neuen Akkus geraten nicht in Brand, selbst wenn man sie durchbohrt", erklärt Hongjie Dal, Chemieprofessor an der Stanford University. Wird bei einem Lithium-Ionen-Akku das Gehäuse zerstört, kann das für den Nutzer lebensgefährlich werden. Immer wieder kommt es zu explodierenden oder brennenden Akkus.

Der große Wermutstropfen: Die angebliche Wunder-Batterie ist noch lange nicht serienreif. Bislang schafft sie nur eine Spannung von 2 Volt, für ein Smartphone oder gar einen Laptop reicht das nicht aus. Ein Lithium-Akku produziert etwa eine doppelt so hohe Spannung.
Doch schon jetzt wäre der Aluminium-Akku eine Alternative zu Einweg-Batterien: "Millionen von Verbrauchern nutzen 1,5-Volt-AA- und AAA-Batterien. Unsere wiederaufladbaren Aluminium-Akkus erzeugen ungefähr 2 Volt. Das ist mehr, als je zuvor mit Aluminium erzielt wurde." Mit einem neuen Kathodenmaterial wollen die Forscher nun die Energiedichte und die Spannung erhöhen.
Sind diese Batterien die Zukunft?

Beim Lenovo Yoga 900 setzt Lenovo auf die jüngsten Core-i-Prozessoren der 6. Generation Skylake von Intel, die gegenüber den zuvor verbauten Core-M-CPUs für ein deutliches Leistungsplus sowie eine längere Akkulaufzeit sorgen. Auch die günstigste Variante ist mit einem Core-i7-Chip ausgestattet.

Lenovo hat im Vergleich zum Yoga 3 Pro auch sein Lüftersystem verbessert, wodurch das Gerät leiser sein und auch weniger schnell verschmutzen soll. Bei der normalen Nutzung sind die Lüfter auch selten zu hören. Und auch wenn das Yoga 900 mal mehr zu arbeiten hat, wird es nicht wahnsinnig laut. Unangenehm heiß ist das Gerät während dem Betrieb auch nicht geworden.

Der Arbeitsspeicher ist beim Yoga 900 maximal 16 GByte groß. Für Daten steht wie beim 3 Pro eine SSD mit 256 oder 512 GByte zur Auswahl. In Deutschland gibt es bislang nur die eine Konfiguration mit Core-i7-6500U mit 2,5 GHz, 8 GByte RAM und 256 GByte SSD. Der verbaute Arbeitsspeicher (PC25600U) stammt von LG, die SSD (SATA600, M.2) von Samsung.

Im Benchmark-Test war das Lenovo Yoga 900 meist schneller als seine ähnlich teuren Konkurrenten, mit denen wir das Gerät verglichen haben. Unter anderem hängte es in Singletask-Test das Microsoft Surface Book oder ein Macbook Pro 13 ab, die es zu dem Preis nur mit Core-i5-Chip zu kaufen gibt. Aber auch Core-i7-Systeme wie das Toshiba Satellite Radius 12 oder LG gram 14 konnte das Yoga 900 schlagen. Bei Multitasking-Test waren das Macbook und das Surface Book schneller, allerdings nicht viel. Das Yoga 3 Pro aus dem letzten Jahr schlägt das neue Yoga 900 deutlich, womit Käufer keine Bedenken mehr aufgrund der Leistung haben müssen.

Die Kombination aus den verbauten Materialien und dem ergonomischen Design machen das LG G5 zum „fuehlbarsten" Smartphone bisher. Kombiniert mit dem abgerundeten Displayglas am oberen Rand des Handsets, haben LGs Designer hier wirklich ganze Arbeit geleistet. Ohne in blinde Euphorie ausbrechen zu wollen… ich habe ein derartig durchdachtes Konzept bisher nicht in den Haenden halten duerfen. Die Nummer ist im wahrsten Sinne des Wortes rund!

Und so machen wir uns auf einen Ausflug in das Reich der neuesten Innovation aus dem Hause LG. Die Nummer nennt sich Magic Slot und bezeichnet einen herausziehbaren Teil am unteren Ende des LG G5. Dieser kann dann u.a. mit einem sogenannten Cam Plus oder HiFi Plus Modul bestueckt werden.

Gerade das Cam Plus Modul hat es uns wirklich angetan. Die Akkukapazitaet wird dabei auf stattliche 4000mAh angehoben und der Gnubbel aka Grip gibt euch eine aehnliche Usability, wie das Camcase des damaligen Nokia Lumia 1020. Wobei die LG Variante noch eine ganze Menge mehr auf dem Kasten hat:

Spezielle Ausloeser-Tasten und das analoge Zoomraedchen… verdammt, das Cam Plus Modul wird sich verkaufen wie geschnitten Brot und duerfte das wohl populaerste Zubehoer fuer das G5 werden.

Aber damit nicht genug, denn mit dem von Bang & Olufsen entwickelten 32bit DAC-Modul, kommen nun auch Hifi-Freunde in den Genuss von Klaengen, die den Anhaengern von audiophilen Erzeugnissen der hoechsten Qualitaetsstufen bisher verwehrt wurden… zumindest bei den Smartphones. Ok, Mund abwischen, denn nach diesem Satz muss ich mich erst einmal kurz sammeln. Stichwort 32bit DAC, diesen greift ihr dann ueber den 3.5mm Anschluss am Audio Modul ab, wohingegen der Headset-Anschluss am oberen Ende des LG G5 einen 24bit Output liefert.

Magic Slot fuer Drittanbieter
Last but not least haetten wir da noch die wohl spannendste Meldung im Zusammenhang mit dem Magic Slot, denn der wird auch fuer weitere Hersteller geoeffnet. LG stellt die API zur Verfuegung und erlaubt damit Herstellern von Zubehoer dieses Feature zu nutzen. Grossartig!

Ein Display, welches die ganze Zeit ueber an ist? Ja wie schaut das dann mit der Akkulaufzeit aus? Berechtigte Frage, liebe Freunde und Anhaenger von ordentlichen Akkulaufzeiten. Ich habe mich hierzu ausfuehrlich mit einem LG-Ingenieur unterhalten und der hat fuer uns ein wenig aus dem Naehkaestchen geplaudert. Ueber 3 Jahre hat LG an dem „Always On"-Display gearbeitet und glaubt fest daran, dass die versammelte Konkurrenz so schnell wie moeglich dieses Feature nachbauen wird.LG hat einen speziellen Controller entwickelt, der das Display befeuert, ohne den Snapdragon 820 aus dem Standby aufzuwecken. Dadurch verbraucht der Screen in diesem Modus nur zwischen 0.3 und 0.8% Akkukapazitaet pro Stunde. Beeindruckend!

Ja, die Kamera-App des LG G5 habe ich ja bereits weiter oben vorgestellt und zwar im Zusammenhang mit dem Cam Plus Modul fuer den Magic Slot. Schaut es einfach noch einmal an, es ist wirklich sowas von gut was LG da auffaehrt.Die Kombination aus den beiden Kameras auf der Rueckseite erlauben es euch wirklich schnell zwischen der 8MP Weitwinkel und der 16MP Hauptkamera hin- und herzuschalten.Bislang mussten sich Käufer noch entscheiden: Entweder edles Unibody-Gehäuse oder ein wechselbarer Akku. Dem LG G5 könnte nun aber die Quadratur des Kreises gelingen und das Smartphone beide Merkmale miteinander vereinen. Dank eines semi-modularen Designs soll die Unterseite des kommenden Spitzenmodells komplett abnehmbar sein und bequemen den Akku-Tausch ermöglichen.

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Batteria Acer AS10D75

Anche se il nuovo MacBook da 12 pollici è più elegante, il MacBook Air da 13 pollici resta nel complesso una scelta migliore. Questo ultraportatile con la base unibody in alluminio da 1,35 chili e un'autonomia di 14 ore in navigazione web si classifica ben al di sopra della media della categoria. Anche se la risoluzione dello schermo potrebbe essere migliore (è solo 1.440 x 900 pixel) la tastiera comoda, la memoria flash superveloce e il prezzo di 1179 euro ne fanno uno dei migliori computer portatili sul mercato.

La gamma di notebook professionali ThinkPad Serie T di Lenovo è da tempo nota per le prestazioni elevate, autonomia prolungata e comodità d'uso. Il modello da 14 pollici ThinkPad T450s onora la ricca tradizione offrendo uno splendido schermo touch a 1920 x 1080 pixel, una qualità costruttiva certificata dalle specifiche militari, e una delle tastiere più reattive sul mercato. Con più di 15 ore di autonomia in navigazione web con la batteria estesa, questo notebook permette davvero di lavorare comodamente ovunque e in qualsiasi momento.

Questo notebook da gioco non ha bisogno delle luci della ribalta: è già lui uno spettacolo di luci. L'Alienware 17 infatti ha tutti i dettagli luminosi personalizzabili, e nella nuova configurazione offre la GPU Nvidia GeForce GTX 980M che consente di mantenere framerate elevati nei giochi. Se poi non vi accontentate sappiate che potete comprare l'Amplificatore di scheda grafica esterno che vi permette di bypassare la GPU mobile e sfruttare qualsiasi scheda grafica desktop. Non mancano poi un eccellente display 1080p e un potente processore Core i7. Nel complesso questo è il miglior notebook per giocare attualmente sulla piazza.

Lo Yoga 900 è il nuovo ibrido notebook e tablet al top di gamma targato Lenovo. Si distingue per la linea elegante, lo schermo nitido e le prestazioni di buon livello. Da prendere in considerazione se state valutando l'acquisto di un prodotto 2 in 1 in virtù del design elegante, delle ottime prestazioni, dello schermo molto nitido e dei 4 connettori USB (compresa 1 porta USB Type-C).

Come il predecessore è caratterizzato dalla presenza della cerniera che ricorda il cinturino di un orologio di alta moda.

Il ThinkPad X250 con schermo da 12,5 pollici sposa la potenza e la versatilità di un sistema di fascia alta per la produttività in un prodotto da 1,31 chili con oltre 15 ore di autonomia. Caratteristiche come il display ad alta risoluzione a 1920 x 1080 pixel, la tastiera comoda e il veloce processore Intel Core di quinta generazione vi aiutano a fare bene il vostro lavoro senza problemi. Inoltre la dotazione completa di porte di comunicazione in formato standard (comprese l'Ethernet e il lettore di schede SD) vi permettono di fare a meno di scendere a compromessi con la portabilità.

Nonostante vendite in costante diminuzione, i computer portatili costituiscono ancora una necessità per buona parte dei professionisti, anche se iPad Pro apre nuove prospettive nella definizione di mobilità. Complice la discesa dei prezzi dei dischi a stato solido, componenti ormai indispensabili al posto dei tradizionali hard disk magnetici per assicurare prestazioni adeguate, i notebook di fascia alta hanno evidenziato inoltre una diminuzione, seppur contenuta, dei prezzi. Come scegliere quindi il computer più adatto alle proprie esigenze tra la pletora di modelli, cogliendo magari le occasioni del lungo weekend di sconti iniziato con il Black Friday?

Alcune caratteristiche comuni a tutti i modelli sono la presenza di un disco a stato solido, ovvero basato su chip di memoria al posto del tradizionale disco magnetico, con una capacità di almeno 128 Gb, e preferibilmente pari a 256 Gb, e di 8 Gb di memoria ram, specialmente per pc basati su Windows 10. Quanto al processore, la famiglia core i5 di Intel costituisce un buon compromesso tra prezzo, e prestazioni per i pc Windows, con l’accezione dei pc pensati per il gaming o applicazioni impegnative come l’editing video, che necessitano dei più potenti core i7 con quattro core e una scheda grafica dedicata, preferibilmente basata su chip Nvidia abbinati a 4 o 8 Gb di veloce ram dedicata.

Con Windows 10 non è più necessario avere un display di tipo touch come accadeva con Windows 8 per fruire al meglio del sistema operativo, sebbene uno schermo con queste caratteristiche e un pc convertibile in particolare aumenti di molto la flessibilità d’uso, mentre la dimensione varia molto a seconda delle necessità. Uno schermo da 13 pollici costituisce probabilmente il miglior compromesso tra portatilità ed ergonomia visiva, con l’eccezione di chi fa ampio uso di grandi fogli di calcolo o fotoritocco che potrebbe invece optare per un 15 pollici. Considerazioni leggermente diverse per il mondo Apple, che grazie all’ottimizzazione del sistema operativo MacOS per i MacBook è meno esoso in termini di richieste. Un posto a sé stante, inoltre, è occupato da iPad Pro, che per l’80% degli utenti può a tutti gli effetti sostituire un notebook pur conservando la praticità e immediatezza d’uso di un tablet in tutti i contesti diversi da una scrivania.

Lenovo più flessibile con Yoga 900. Lenovo ha ampliato la propria famiglia di computer convertible, utilizzabili cioè sia come un normale notebook che come un tablet, con il modello Yoga 900. Il nuovo dispositivo si presenta con una grande attenzione a design e materiali, che ne fanno il notebook convertibile più sottile al mondo grazie ai 14,9 millimetri di spessore. Nonostante il peso piuma, pari a soli 1,29 chilogrammi, Yoga 900 offre caratteristiche adeguate a ogni utilizzo grazie ai componenti, a partire dal processore Intel Core i7 di sesta generazione. Lo schermo da 13,3 pollici è in grado di offrire colori nitidi e angoli di visualizzazione di quasi 180 gradi, mentre la risoluzione Quad HD+ garantisce immagini straordinarie da ogni angolo. Il nuovo Yoga garantisce massima flessibilità grazie alle sue quattro modalità d’uso (laptop, stand, tent, tablet) che permettono di lavorare, giocare, o semplicemente guardare dei video in una grande varietà di situazioni. La cerniera a cinturino mutuata dall’alta orologeria, formata da 800 pezzi, consente una rotazione fluida, e permette di capovolgere e ripiegare facilmente il computer in diverse modalità. Il convertibile, inoltre, sfrutta appieno le potenzialità di Windows 10 Continuum, consentendo di passare facilmente e senza pause dalla modalità laptop alla modalità tablet. Costa 1.499 euro nella versione con processore Intel i5 e ssd da 256 GB e a 1.799 euro nella versione con processore Intel i7 e ssd da 512 GB.

Microsoft migliora Surface con Book. Surface Book unisce un vero notebook con la flessibilità di un tablet, senza per questo rinunciare a potenza elaborativa, durata della batteria e un design. Al contrario del fratello Surface Pro, il nuovo dispositivo si trasforma in un vero e proprio notebook grazie a una tastiera dotata di un ingegnoso meccanismo di blocco snodabile dello schermo, che integra anche tutta l’elettronica del pc. In questo modo è possibile utilizzare Surface Book tanto come notebook, con la stabilità e la maneggevolezza tipica di un portatile in tutte quelle situazioni in cui non si può usare il computer appoggiato su un tavolo, quanto come un vero tablet. Il sottilissimo display contiene infatti i processori Intel Core i5 e Core i7 di sesta generazione, che oltre alla potenza assicurano una durata della batteria che arriva alle 10 ore. Microsoft offre inoltre la possibilità di affiancare il chip grafico integrato Intel con una potente scheda grafica dedicata Nvidia, rendendo così il Surface Book un pc ideale anche per editing fotografico. Il display PixelSense ottico da 13,5 pollici del Surface Book garantisce inoltre una risoluzione di ben 3.000 x 2.000 pixel oltre a una sensibilità di ben 1.024 livelli abbinato allo speciale pennino, che permette non solo un’ottima esperienza visiva ma anche una scrittura naturale e fluida. Purtroppo non è disponibile in Italia, negli Usa il prezzo parte da 1.499 dollari.

Microsoft Surface Book. Questa soluzione è il primo laptop nella storia di Microsoft: un ibrido che può diventare tablet scollegando la tastiera.Lo schermo da 13,5 pollici ha la compatibilità con Windows Hello e il riconoscimento facciale, mentre la scheda grafica Nvidia assicura ottime prestazioni con un’autonomia da 12 ore. C’è la possibilità di usarlo in versione touch, oppure con pennino e tastiera Microsoft, o infine con il trackpad. Disponibile negli Usa al prezzo di 1499 dollari.

Lenovo Y50-70. I protatili integrano uno schermo ad alta definizione con un processore Intel Core i5, schede grafiche NVIDIA GTX e un sistema audio di alta qualità che li rendono gli strumenti ideali per chi è appassionato di videogiochi. Film, immagini e giochi prendono vita sullo schermo Ultra HD (3840 x 2160) opzionale. Gli altoparlanti stereo JBL con subwoofer integrato garantiscono un suono pieno e avvolgente durante la riproduzione di contenuti multimediali. Ad arricchire l’esperienza audio contribuisce anche il sistema Dolby Advanced Audio, che consente al PC di offrire un effetto surround nitido e realistico attraverso gli altoparlanti integrati. La webcam HD 720p integrata consente di restare in contatto con amici, famigliari e colleghi tramite video chat. Prezzo: 1099 euro.

Toshiba Portégé Z20t. Il modello di punta di Toshiba può essere utilizzato nella tradizionale versione notebook oppure grazie alla dock reversibile è possibile posizionare lo schermo al contrario per visualizzare comodamente filmati e presentazioni o partecipare a video-conference. E’ pensato per una platea di professionisti con processore Intel Core M-5Y51, 4 GB di RAM e una memoria da 256 GB con un’autonomia di 16 ore dovuta alla seconda batteria presente dentro la tastiera. Disponibile a 1.857 euro.

Macbook Pro. Il Macbook è la novità dell’anno, la versione Pro da 15 pollici è un’ulteriore passo in avanti. Innanzitutto lo schermo Retina e il 3D Touch che consente di avere maggiore libertà per attivare nuove opzioni scorciatoia, ma ci sono stati miglioramenti anche dal punto di vista della potenza e della batteria. Apple garantisce una velocità superiore di 2,5 volte rispetto al modello precedente e un’autonomia di 9 ore anche in modalità riproduzione video. Prezzo: 2299 euro.

Asus Zenbook UX305. La proposta migliore dal punto di vista del rapporto tra qualità e prezzo. Le prestazioni non sono avvicinabili ai migliori laptop del mercato ma questo rapresenta il giusto compromesso tra le proprie aspettative e il portafoglio. Il display da 13,3 pollici in HD e gli 8 Gb di Ram permettono di soddisfare qualsiasi esigenza. Prezzo: 849 euro.

Dalla prima uscita degli smartphone, il mondo della telefonia mobile è stato completamente rivoluzionato e migliorato. I telefoni cellulari sono diventati dei veri e propri PC dotati di un processore vero, di una memoria RAM e addirittura di una scheda video, oltre che di un capiente storage interno capace di contenere centinaia di immagini, video, file musicali, documenti allo stesso tempo. E grazie ai sistemi operativi Android di Google, iOS di Apple iPhone e Windows 10 Mobile di Microsoft (con i suoi Lumia), con smartphone e tablet è possibile utilizzare delle applicazioni che ci permettono di lavorare in mobilità più agevolmente di un notebook, un ultrabook o un netbook.

Il progetto LISSEN, che è stato completato alla fine del mese di agosto del 2015, ha coperto tutti gli aspetti della produzione delle batterie, dallo studio di nuovi materiali al collaudo di prototipi su scala industriale. Dei modelli geometrici 3D sono stati usati per rappresentare le proprietà dei materiali. Questo ha mostrato che l’uso di soluzioni organiche modificate ed elettroliti liquidi ionici stabili potrebbe ridurre i problemi ambientali associati con la dissoluzione del catodo di zolfo, mentre senza litio metallico, le batterie sarebbero più sicure da usare.

La nuova batterie sviluppata da LISSEN è costituita da un anodo composito silicio-carbonio e da un catodo nano-strutturato composito solfato di litio-carbonio. "I nostri sforzi in questo progetto erano rivolti alla sostituzione di tutte le attuali componenti della batteria con materiali che hanno prestazioni più elevate in termini di energia, potenza, affidabilità e sicurezza,” spiega Carelli. I prototipi sono attualmente in fase di sviluppo nei centri di collaudo delle batterie e presso partner industriali coinvolti nel consorzio LISSEN, dove vengono studiate le questioni legate alla scalabilità e gli aspetti relativi alla fabbricazione.
Sappiate che se quello che cercate è un portatile con autonomia davvero elevata fra le opzioni si può inserire anche il Portégé Z20t, l'ultrabook di Toshiba equipaggiato con CPU Core M-5Y31 affiancata da 4 GB di memoria RAM e uno schermo IPS touch da 12,5 pollici con risoluzione Full HD (1920 × 1080 pixel).

Non è un prodotto esordiente, la novità è che nei test di autonomia con Wi-Fi acceso, Bluetooth disattivato e luminosità dello schermo a 100 candele ha registrato tempi molto alti. In particolare ha totalizzato 14 ore e 37 minuti in navigazione web. Anche se il risultato è notevole bisogna sottolineare che non è da record. Con i test che eseguiamo in laboratorio l'attuale detentore del record è il Lenovo ThinkPad T450s, con 15 ore e 26 minuti di navigazione web, seguito dal Lenovo ThinkPad X250 (15 ore e 12 minuti). Subito a ridosso del Portégé ci sono poi il MacBook Air da 13 pollici (14 ore) e l'Asus X205 (12 ore e 5 minuti).

I produttori di notebook fanno un gran lavoro per cercare di creare una netta distinzione fra i notebook consumer e quelli professionali. Spesso tuttavia sarebbe meglio che i consumatori privati se ne infischiassero del marketing e prendessero in considerazione i prodotti a indirizzo professionale. Mentre i notebook consumer spesso strizzano l'occhio allo stile a alla moda, quelli business offrono una qualità costruttiva migliore, più opzioni per personalizzare le configurazioni e una migliore usabilità complessiva.

Le grandi aziende acquistano forniture di migliaia di prodotti aspettandosi che funzionino senza problemi per diversi anni. Per questo i produttori di notebook che vogliono piazzarsi nella classifica di Fortune delle 500 aziende che meglio soddisfano i propri clienti devono realizzare portatili rispettando elevati standard qualitativi.

  1. http://www.taaz.com/trends/products/wie-kann-ein-berhitzter-laptop-akku-feue/3RtgsVJz8RgnNjg6j7SjScrSZr5Fbyif.html
    http://www.taaz.com/trends/products/la-verit-sullaposautonomia-dei-notebook-/_7DdmFAPGc6_jTPwAIFP4GUoHTCXTrd1.html
  2. https://hameroha.com/my_blog_posts.php?bid=201
    https://hameroha.com/photo_view.php?photo_id=2090&return=my_photos.php
    https://hameroha.com/photo_view.php?photo_id=2093&return=my_photos.php
  3. http://www.fieldandstream.com/photos/user-photos/hunting/deer/other/akku-f%C3%BCr-sony-vgp-bps2c-5200mah
    http://www.fieldandstream.com/photos/user-photos/hunting/big-game/pronghorn/akku-f%C3%BCr-sony-vgp-bps13ab-5200mah
    http://www.fieldandstream.com/photos/user-photos/hunting/deer/other/akku-f%C3%BCr-toshiba-satellite-a60-5200mah
    http://www.fieldandstream.com/photos/user-photos/hunting/big-game/elk/batteria-per-hp-hstnn-db31-5200mah-108v

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March 15, 2016

Apple PowerBook G4 17inch Battery

Most laptops have fans in them to circulate air and exhaust heat. Ideally, fan intakes are placed on the side, where they are less likely to be obstructed. However, these intakes may be too small, forcing the manufacturer to put additional ones underneath the laptop. On a hard surface, this isn't a problem, because such laptops have small rubberized feet that elevate them enough to create space.

However, you may use your laptop in bed or balance it on your lap while you're sitting on the couch. If doing so blocks your fan intakes, your laptop can quickly overheat, or it may revert to a low-power mode that makes it sluggish. Make sure air can circulate through your laptop.

Dust can and will get into your laptop, gradually reducing air intake and possibly fan speed. The air circulation system normally isn't user-accessible: A technician has to pry open the laptop to clean this area; opening it yourself customarily voids the warranty.In a pinch, you can blow short bursts from a can of compressed air into the intakes, but this may cause the fans to spin faster than they're rated for, potentially damaging them. If your warranty has expired and you're handy with a screwdriver, you can often find a YouTube video or a guide for your specific laptop model.

In Windows, there are software-based and hardware-based methods for toggling certain functions on and off. For example, laptops usually have a physical button at the top of the keyboard that can enable and disable your Wi-Fi adapter. This may override any software-based attempts to toggle it, so make sure that you've checked the button before you start troubleshooting. Most laptops also have a small indicator light to show when Wi-Fi is active.

The tiny radio tower icon at the top shows that wifi is enabled on this laptop.If there is no dedicated button, one of the the function keys should have a touchpad logo on it. If that's the case, hold down the keyboard's Fn key and tap the function key that has that logo on it. Touchpad activity is usually governed with Fn toggling.As much as we love the mobility of a laptop, sometimes you need a bigger display. And even if you have your video cables set up correctly, you can still have problems getting things to display correctly in Windows. In Windows 7, take a look at your display settings by right-clicking on the desktop and selecting Screen Resolution.

This will give you a visual guide to how Windows sees your displays. The display marked 1 will always be your laptop screen, while further numbers will be assigned to external displays. If Windows sees 2 on the right but you've placed it to the left of your laptop, that can create some confusion. Simply click and drag 1 to the other side. Click any of these graphics to see the resolution and orientation of each display.

The Multiple Display menu lets you choose whether you want to use 2 as an extension of 1, or to duplicate one to the other, or to shut one of them off. Click the Identify button to see the number on the desktop to which it's been assigned. You can also use Windows-P to quickly switch between extension, duplication, and disablement.

A few months ago, [Matt] realized he needed another battery for his Thinkpad X230T. The original battery would barely last 10 minutes, and he wanted a battery that would last an entire plane flight. When his new battery arrived, he installed it only to find a disturbing message displayed during startup: "The system does not support batteries that are not genuine Lenovo-made or authorized.” The battery was chipped, and now [Matt] had to figure out a way around this.

Most recent laptop batteries have an integrated controller that implements the Smart Battery Specification (SBS) over the SMBus, an I2C-like protocol with data and clock pins right on the battery connector. After connecting a USBee logic analyser to the relevant pins, [Matt] found the battery didn’t report itself correctly to the Thinkpad’s battery controller.

With the problem clearly defined, [Matt] had a few options open to him. The first was opening both batteries, and replacing the cells in the old (genuine) battery with the cells in the newer (not genuine) battery. If you’ve ever taken apart a laptop battery, you’ll know this is the worst choice. There are fiddly bits of plastic and glue, and if you’re lucky enough to get the battery apart in a reasonably clean matter, you’re not going to get it back together again. The second option was modifying the firmware on the non-genuine battery. [Charlie Miller] has done a bit of research on this, but none of the standard SBS commands would work on the non-genuine battery, meaning [Matt] would need to take the battery apart to see what’s inside. The third option is an embedded controller that taps into the SMBus on the charger connector, but according to [Matt], adding extra electronics to a laptop isn’t ideal. The last option is modifying the Thinkpad’s embedded controller firmware. This last option is the one he went with.

There’s an exceptionally large community dedicated to Thinkpad firmware hacks, reverse engineering, and generally turning Thinkpads into the best machines they can be. With the schematics for his laptop in hand, [Matt] found the embedded controller responsible for battery charging, and after taking a few educated guesses had some success. He ran into problems, though, when he discovered some strangely encrypted code in the software image. A few Russian developers had run into the same problem, and by wiring up a JTAG to the embedded controller chip, this dev had a fully decrypted Flash image of whatever was on this chip.

[Matt]’s next steps are taking the encrypted image and building new firmware for the embedded controller that will allow him to charge is off-brand, and probably every other battery on the planet. As far as interesting mods go, this is right at the top, soon to be overshadowed by a few dozen comments complaining about DRM in batteries.

The Federal Aviation Administration wants airlines to think twice about carrying lithium batteries. But don't worry, you're still allowed to bring your laptop and phone with you on a flight.

The FAA on Tuesday issued a safety alert urging airlines to examine the risks associated with transporting lithium batteries as cargo, including "the potential risk for a catastrophic hull loss." The alert covers batteries being transported as components and not those already inside devices such as laptops, tablets, phones or hoverboards.

The agency didn't mince words about the risks.

"FAA battery fire testing has highlighted the potential risk of a catastrophic aircraft loss due to damage resulting from a lithium battery fire or explosion," the FAA said in a press release. "Current cargo fire suppression systems cannot effectively control a lithium battery fire."

The potential dangers of lithium-ion batteries have been highlighted recently following a deluge of dramatic hoverboard fires, including some caught in videos. (Things heat up at the 1:53 mark.) But we've been living the risk of potentially deadly explosions in our pockets and laptop bags for years.

In 2004, there was a spike in the number of cell phone battery explosions, and a few years later Dell recalled millions of laptop batteries after six incidents of fire. In 2013, Boeing grounded the 787 Dreamliner airplane until it could find a way to keep its onboard lithium-ion batteries from overheating.

The FAA's recommendation shouldn't affect what airline passengers can and can't pack in their luggage, said Alison Duquette, a spokeswoman for the agency. Those rules are already in place.

Under existing FAA guidelines (PDF), airline passengers are allowed to bring lithium-ion batteries in their carry-on luggage as long as the batteries don't exceed 160 watt hours per battery. Spare lithium batteries are not allowed in checked luggage.

Airlines can enact further restrictions. In December, most major US airlines banned hoverboards from carry-on and checked baggage due to fire safety concerns.

Apple is recalling certain Macbook USB-C charge cables because of a design flaw. The affected Macbook charge cables were sold worldwide up to last summer.

In a note about the charge cable recall on its website Apple says a "limited number” of its USB-C charge cables for the Macbook, which were included with the laptop through June 2015 may fail "due to a design issue”. It’s not specifying the exact problem but says Macbooks using the affected cables may not charge or may only charge intermittently.

The new USB-C port was only introduced by Apple to its Macbooks in March 2015, in a classic Cupertino convergence move that saw it combine multiple port functions — power, data input/output, accessories and display connection — into just the one USB-C port. So not without the other C-word, controversy, too.

Apple is replacing affected USB-C charge cables free of charge with a new, redesigned version. It notes that affected cables may also have been sold as standalone accessories, as well as being bundled with Macbooks, and these purchases will also be covered by the replacement program.

Affected cables have "Designed by Apple in California. Assembled in China.” stamped on them. Whereas the new, redesigned cables include a serial number after that text — as per the below image:

Apple says MacBook owners who provided a valid mailing address during the product registration process or Apple Online Store purchase will automatically be sent a new cable by the end of February 2016. All other eligible cable owners can request a replacement via Apple’s online replacement process.

It’s the second hardware accessory recall for Apple in less than a month. The company announced a recall for certain two-prong plugs at the end of January because of what it said was a "very rare” risk of the adaptors breaking and giving the user an electric shock.

Apple also offers a free battery replacement program for certain iPhone 5 devices, sold between September 2012 and January 2013, which are affected by a problem with the battery suddenly discharging or not holding charge adequately.

Portable Bluetooth speakers are available in abundance right now. Whether ones made by companies you've heard of, or ones that you haven't, the price and ability of such speakers hugely varies. With Beats now owned by Apple adding a sense of extra kudos to the brand, can the latest Pill+ achieve above and beyond its competition?
We've been using the Beats Pill+ for over a month, where it's been carted around with us to hotel rooms, used in a run-down car with a broken stereo, and to generally act as our desk-side radio during the day. Is it an exemplary audio experience?
Beats Pill+ review: Design
When the original Pill launched in 2012 it was, unsurprisingly given its name, a pill-shaped design. That iconic shape hasn't been lost in the Pill+, but the new model for 2016 is altogether more sophisticated looking.
Dressed in black for this particular review model (there's a white one too, but no bright colours this time around), the tighter mesh front doesn't so easily reveal the speakers beneath, while a single glowing b-symbol is up top (rather than front-facing like it was in the older design). Ports are kept out of sight around the back, while on/off and volume up/down buttons sit slightly raised from the hard plastic top. It's a neat and tidy design overall.
As Apple is now the company behind Beats, the Pill+ makes use of a Lightning port for charging, which is tucked away behind a rubberised flap to the rear. This flap unfolds in a two-part form, the second section revealing a 3.5mm microphone jack for wired input, and full-size USB for charging external devices using the Pill+'s built-in battery. Once it's pulled out it's a fiddle to get it back into place, though, as there's a rubber "stop" that fixes into the 3.5mm jack.

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Accu Acer Aspire 7551ZG

Oké, hij is vrij prijzig: met een adviesprijs van 599 euro moet je flink in de buidel tasten. En als homecinemaliefhebber heb je waarschijnlijk al een audiosysteem staan van tenminste drie keer de waarde van een Teufel Boomster XL waar je ook al menig feestje mee kunt voorzien van prachtige muziek. Deze speaker is dan ook meer bedoeld voor de mensen die vaak feestjes geven en geen geld hebben voor een audiosysteem van één- of tweeduizend euro of op zoek zijn naar de beste draagbare-/ Bluetooth-speaker van dit moment.

Removu brengt nog dit jaar haar S1 handheld gimbal voor de GoPro Hero 3, 4 en Session op de markt. Deze stabilisator zorgt ervoor dat ongewenste bewegingen razendsnel worden gecorrigeerd, waardoor zeer vloeiende beelden ontstaan. De Removu S1 maakt gebruik van bewegingssensoren in combinatie met drie kleine motortjes, die ervoor moeten zorgen dat de camera altijd in de juiste richting blijft kijken, ook als de houder zelf heftige bewegingen maakt.

Removu is niet de eerste fabrikant die een handheld gimbal voor GoPro camera's maakt, onder andere het Chinese Feiyu Tech brengt dergelijke producten al enige tijd succesvol op de markt. Removu's S1 heeft in potentie echter een belangrijk voordeel, namelijk de prijs. Waar de gimbals van Feiyu Tech ongeveer 400 euro kosten, liet importeur Fosho aan Hardware.Info weten dat de Removu S1 voor 199 euro op de Nederlandse markt zal verschijnen. Momenteel wordt is de Removu S1 te pre-orderen via Indiegogo voor een prijs van 249 euro, maar de uiteindelijke winkelprijs zal dus lager uitkomen. Andere interessante punten zijn de stof- en waterdichtheid van het apparaat en de verwijderbare handgreep, die het mogelijk maakt de gimbal in compacte vorm op bijvoorbeeld een helm of aan een voertuig te monteren. De S1 wordt daarnaast geleverd met een afstandsbediening, waarmee de kijkrichting van de gimbal middels een joystick te veranderen is. Fosho verwacht dat de Removu S1 nog voor de kerst te koop zal zijn.

Alle nieuwe ZenBooks hebben een 13,3" IPS-scherm met matte coating en in de meeste gevallen een Full HD-resolutie. Doordat er geen paneel met een hogere resolutie wordt gebruikt, blijft de accuduur hoog met 8 tot 11 uur, afhankelijk van het exacte model. Eén variant komt wel beschikbaar met een resolutie van 3.200 bij 1.800 pixels. De laptops tellen twee of drie USB 3.0-poorten, beschikken over een micro-HDMI 1.4-uitgang en een SD-kaartlezer. 802.11ac-WiFi is altijd inbegrepen, voor ethernet wordt een losse USB-adapter meegeleverd.

Het topmodel, de UX305LA, is gebaseerd op een volwaardige Core i7 5500U-processor met een HD 5500-GPU uit de Broadwell-generatie. Gecombineerd met 4 GB RAM en een SSD van 128 GB zal dit model 999 euro gaan kosten. Met een gewicht van 1,3 kilogram en een dikte van 14,9 mm is dit model iets forser dan zijn goedkopere broertjes, veroorzaakt door de actieve koeling die bij de UX305CA niet nodig is.

De UX305CA zal te koop zijn vanaf begin november. De Core i7-gebaseerde UX305LA is per direct beschikbaar en is dan ook al uitgebreid leverbaar via de Prijsvergelijker.

De 23-jarige Brandon S. liep een jaar of wat geleden stage bij Google en verbaasde zich over de enorm hoge huurprijzen voor appartementen rondom de campus in San Francisco. Toen hij een jaar later een contract bij de internetgigant tekende als software engineer besloot hij om zijn huisvesting voortaan anders te regelen.

Hij kocht een klein vrachtwagentje en parkeerde deze op het bedrijventerrein van zijn nieuwe werkgever. "Ik realiseerde mij dat het weggegooid geld was om voor zo’n 2000 euro per maand een piepklein appartement met vier andere mensen te delen", vertelt hij aan Business Insider.

Sindsdien woont hij op ongeveer 12 vierkante meter, maar problematisch vindt hij dat niet; de ruimte is groter dan de meeste studentenkamers waar hij eerder in sliep. Bovendien is het huis bijna gratis en is hij toch bijna nooit thuis. De camper zelf kostte 10.000 dollar, die hij betaalde met de bonus die hij van Google kreeg na het ondertekenen van zijn contract. De enige vaste last die daarna overbleef, was een verzekering voor zijn 'huis' en die kost slechts 121 dollar per maand.

Hij doucht en kookt op de Google campus. Elektriciteit gebruikt hij niet en zijn telefoonrekening wordt betaald door zijn werkgever. "Ik heb simpelweg eigenlijk niets nodig waarvoor ik thuis een stopcontact nodig heb", vertelt hij. "Op mijn werk laad ik een kleine accu op zodat ik thuis mijn telefoon aan de praat kan houden en mijn laptop heeft genoeg batterij om de nacht mee door te komen." De beveiliging laat hem met rust, nadat hij hen allemaal zijn personeelskaart liet zien.

Dat zijn woning niet echt normaal te noemen is, beseft Brandon zelf ook. Op zijn blog frominsidethebox.com schrijft hij over zijn eerste nacht: "Ik heb inmiddels geaccepteerd dat ik helemaal gek geworden ben. Normale mensen doen dit soort dingen niet, maar ik begin me eigenlijk wel comfortabel te voelen met deze nieuwe levensstijl."

Gelukkig doet hij het allemaal niet voor niets, want na een aantal weken begint dit experiment zich uit te betalen. Letterlijk. In totaal bespaart hij op deze manier 90 procent van zijn inkomen, zodat hij versneld zijn studieschuld af kan lossen. Afgelopen vier maanden wist Brandon daardoor al bijna 6.000 dollar af te betalen. Binnen zes maanden verwacht hij helemaal schuldenvrij te zijn.

De Nexus-smartphones hebben altijd al twee grote nadelen gehad: een middelmatige camera en vrij belabberde accuduur. De nieuwe Nexus 5X pakt die problemen aan, maar stijgt eigenlijk te veel in prijs om die verbeteringen te rechtvaardigen.

479 euro. Dat gaat de Nexus 5X (16GB) in Nederland kosten. De 32GB-versie heeft zelfs een prijskaartje van 529 euro. Het is even slikken voor de Nexus-liefhebber, want de eerste Nexus 5 uit 2013 was te koop voor 399 euro. De Nexus 5X is niet meer het bang-for-the-buck-model van vroeger, maar concurreert door zijn redelijk hoge prijs nu met allerlei high-end-toestellen. Denk bijvoorbeeld aan de Galaxy S6, die inmiddels voor 550 euro in de winkels ligt. Da’s echter alleen in Nederland, want in de Verenigde Staten kost de 5X maar 379 dollar.

Het design van de Nexus 5X verraadt dat het geen toestel is van 750 euro. Het apparaat is opnieuw van zwart mat plastic gemaakt en met 139 gram opvallend licht. De gelijkenissen met de eerste generatie Nexus 5 zijn dan ook treffend; het is een soort hommage aan het eerste Nexus-toestel van LG. Het Nexus-logo is iets opvallender, de cameralens steekt een beetje uit en er is natuurlijk een vingerafdrukscanner op de achterzijde te vinden.

Verder is de Nexus 5X vooral een heel simpel toestel. Aan de onderzijde vinden we de usb-c-poort en koptelefooningang, rechts de power- en volumeknoppen en aan de linkerkant de tray voor de simkaart. De voorkant heeft twee speakers die helaas geen stereogeluid produceren. De bovenste speaker wordt gebruikt voor telefoongesprekken, de onderste voor notificaties en media. Het geluid is dus mono en vergelijkbaar met een klein speakertje aan de achterzijde. Dat valt toch even tegen, want je verwacht met twee speakers een fraai stereogeluid om bijvoorbeeld YouTube-video’s te bekijken.

In de onderste speaker zit opnieuw het led-lichtje verstopt. De led licht op zodra je een melding ontvangt. Zo kleurt ‘ie groen als je een WhatsApp’ binnenkrijgt. Dit systeem werkt heel fijn. Terwijl je de Nexus 5X op ‘Niet Storen’ kunt zetten, zie je via de led wanneer je een melding ontvangt – zonder dat de smartphone trilt of piept. Het design van de led is mooi: hij schijnt door de speaker-grill, waardoor ‘ie heel pixelachtig oogt.

Het scherm van de Nexus 5X meet 5,2 inch en heeft een full-hd-resolutie van 1920 bij 1080 pixels. Het scherm is voor velen een ideaal formaat: je kunt de smartphone gemakkelijk met één hand besturen, maar het scherm is wel groot genoeg om fijn media mee te bekijken. De kleurreproductie en kijkhoeken zijn daarbij prima, zoals we van LG zijn gewend.

De Nexus 5X beschikt over een Snapdragon 808-chip met een hexacore-processor (twee 2GHz- en vier 1,6GHz-cores) en 2GB aan RAM en 16 of 32GB opslagruimte. De 32GB-versie heeft ongeveer 23GB vrij voor apps en media, dus de 16GB-versie heeft ongeveer 7GB vrij. Houd hier wel rekening mee. Gelukkig maakt Google het met diensten als Google Foto’s gemakkelijker om ruimte op je smartphone vrij te maken, maar veel offline opslaan zit er met het 16GB-model niet in.

Met een Snapdragon 808 en 2GB RAM is de Nexus 5X niet echt een krachtpatser en dat merk je tijdens het gebruik van Android 6.0 Marshmallow. De software kan namelijk op plotselinge momenten enorm haperen. Dit gebeurt heel willekeurig: de ene dag heb ik nergens last van, de andere dag moet ik meerdere keren herstarten om de 5X soepel te laten werken. Opvallend genoeg lijken apps die van de camera gebruikmaken, zoals Snapchat en WhatsApp, veelal de boosdoener. Tijdens het gebruik van de camerafunctie in de apps doen de meeste haperingen en vastlopers zich voor.

DE SOFTWARE HAPERT OP PLOTSELINGE MOMENTEN
De grootste hardwarematige verandering is de toevoeging van de vingerafdrukscanner aan de achterzijde. Die is vrij groot en wordt aangegeven met een metalen ring. Hij zit precies op de plek waar je altijd met je wijsvinger rust: net onder de cameralens. Bij het instellen van de Nexus 5X wordt gevraagd of je de smartphone met je vingerafdruk wilt vergrendelen. Na een paar keer je wijsvinger op de scanner te hebben gelegd, is hij klaar voor gebruik.

Je hoeft niet te vegen of te drukken, maar enkel je vinger op de scanner te leggen om het toestel te ontgrendelen. Dit gaat in heel veel gevallen vlot, hoewel mijn vinger niet altijd werd herkend. Nadat ik dezelfde vinger meerdere malen had toegevoegd, werkte de scanner vrijwel altijd accuraat.

Over de plek heb ik nog wel mijn twijfels. Als je de smartphone oppakt of uit je broekzak haalt, zit de scanner op een fijne plek en wordt het scherm vrijwel direct ingeschakeld. Maar als je een melding krijgt en je smartphone ligt op de tafel, is er geen manier om snel op de melding te reageren zonder je smartphone op te pakken. Dat kan bij andere toestellen, zoals de Galaxy S6 en iPhone 6S, wel.

De Nexus 5X draait vanuit de doos op Android 6.0 Marshmallow. Een Nexus-toestel heeft twee belangrijke voordelen ten opzichte van andere Android-apparaten: Googles afgeslankte versie van Android en als allereerste updates naar een nieuwe versie. In onze uitgebreide Android Marshmallow review kun je alles lezen over Googles laatste Android-versie, hierna zullen we enkele belangrijke features bespreken.

Marshmallow verandert niet veel aan het uiterlijk van Lollipop. De app-drawer scrolt in plaats van horizontaal nu verticaal en er zijn meer instellingen voor de Niet Storen-modus. Je kunt nu kiezen tussen prioriteitsmodus (alleen specifieke bellers en apps), alleen alarmen of totale stilte. Het is een feature die je helemaal naar wens kunt instellen. Ik gebruik dan ook elke dag de prioriteitsmodus, om alle meldingen van apps te negeren en bellers wel te laten klinken.

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March 14, 2016

Accu Acer Aspire 5736ZG

Beide nieuwe Lumia smartphones zijn voorzien van de nieuwste generatie 20-megapixel PureView camera. Door een combinatie van een grote lensopening en een cameralens die uit maar liefst zes verschillende lenzen is opgebouwd staan de camera's in de Lumia 950 en Lumia 950 XL garant voor de beste foto's en video opnames onder alle lichtomstandigheden.

Voor fotografie en video opnames bij donkeredere lichtomstandigheden beschikken beide smartphones over een zogenaamde 'tripple-LED' flitser. Ieder LED lampje heeft een iets andere kleurtoon, waardoor volgens Microsoft een hele natuurlijke lichtkleur ontstaat.

Voorts heeft Microsoft de camera's in de Lumia 950 en Lumia 950 XL voorzien van optische beeldstabilisatie (OIS). Dit zorgt ervoor dat de camerasensor enigszins kan bewegen in de behuizing om op die manier bewegingen tijdens het fotograferen en filmen te corrigeren.

Windows 10 transformeert smartphone in volwaardige computer
De belangrijkste reden voor Microsoft om de nieuwe Lumia 950 en Lumia 950 XL in oktober te introduceren was natuurlijk de komst van het Windows 10 besturingssysteem voor smartphones. Deze twee smartphones zijn samen met de gelijktijdig gepresenteerde Microsoft Lumia 550 de eerste drie smartphones die direct uit de doos zullen draaien op het nieuwe Windows 10 besturingssysteem.

Met Windows 10 zet Microsoft de volgende stap in de integratie van haar PC-, tablet- en smartphone besturingssysteem. Of nu gewerkt wordt op een laptop, tablet of smartphonet, met Windows 10 werken deze devices allemaal samen en bieden ze een consistente gebruikerservaring.

De Microsoft Lumia 950 en Lumia 950 XL kunnen transformeren in een volwaardige Windows 10 computer. Met de nieuwe Microsoft Display Dock-accessoire is het mogelijk om een muis, een toetsenbord en een willekeurig beeldscherm aan de Lumia 950 en Lumia 950 XL te koppelen, waarmee een volwaardige Windows 10 computer ontstaat.

De laptop is bij zakelijke gebruikers in Europa nog steeds het belangrijkste mobiele apparaat. Ook in de Benelux gebruikt 92 procent van de zakelijke gebruikers bij voorkeur een laptop.

Dit blijkt uit onderzoek in opdracht van Panasonic Computer Product Solutions naar het gebruik van mobiele apparaten in Europese bedrijven. Voor het onderzoek heeft Market Dynamics meer dan 2650 zakelijke inkopers en gebruikers in tien Europese landen ondervraagd. Hybride apparaten, zoals convertibles of detachables zijn sterk in opkomst. Ondanks het feit dat dergelijke hybride apparaten nog maar net op de markt zijn, zijn ze bij een deel van de zakelijke gebruikers al ingeburgerd.

Laptop
Uit het onderzoek blijkt dat 90 procent van de Europese werknemers een laptop voor het werk gebruikt. Daarmee is de laptop voor zakelijk gebruik nog steeds het belangrijkste instrument. Op de tweede plaats staat de smartphone (72 procent), gevolgd door de PC (61 procent) en de tablet (32 procent). Hybride apparaten met omkeerbare of afneembare schermen (convertibles of detachables) worden door twaalf procent van de medewerkers gebruikt.
Het meest productieve apparaat voor werken buiten kantoor is voor 48 procent van de Europese werknemers de laptop, gevolgd door hybride apparaten (27 procent), tablets (vijftien procent) en smartphones (acht procent).

Sterke dominantie van de laptop in de Benelux
In de Benelux geeft 92 procent van mobiele medewerkers nog steeds de voorkeur aan een laptop. Verder worden de smartphone (68 procent), de PC (54 procent) en de tablet (26 procent) genoemd. Hybride convertibles of detachables worden door tien procent van de werknemers gebruikt.
Wat betreft productiviteit hebben zakelijke gebruikers in de Benelux een sterkere voorkeur voor de laptop dan in de rest van Europa: 59 procent verkiest de laptop boven andere apparaten, wat elf procent hoger is dan het Europese gemiddelde. In zowel Europa als de Benelux voorzien zakelijke gebruikers een sterke toekomst voor hybride apparaten, zo blijkt uit hun inschatting, dat een hybride het meest productieve apparaat (27 procent) is, gevolgd door de tablet (elf procent) en de smartphone (twee procent).

Opkomst van de hybride
Zakelijke gebruikers zijn van mening dat de hybride de komende drie jaar de dominante zakelijke computer wordt. Het percentage (33 procent) ligt even hoog als dat van het aantal werknemers dat nog steeds de laptop als dominant apparaat ziet (34 procent). Volgens de ondervraagden zullen deze twee devices de komende jaren de meest gebruikte apparaten voor zakelijke gebruikers worden. Daarnaast wordt duidelijk afstand genomen van andere apparaten zoals de tablet (veertien procent), de smartphone (acht procent) en de PC (zeven procent).

Factoren voor verandering
Op de vraag welke factoren een snellere acceptatie van hybride apparaten in de hand zullen werken, worden vooral functionaliteit en betere beschikbaarheid van software (47 procent), een langere levensduur van de batterij (37 procent), betere prestaties (34 procent) en de aanwezigheid van een toetsenbord (26 procent) genoemd. Daarnaast is 21 procent van de ondervraagden ervan overtuigd dat hybride apparaten robuuster zijn dan de andere alternatieven.Als mobiele medewerkers in de Benelux in de toekomst slechts één apparaat mogen gebruiken, kiest 43 procent voor de laptop. Hybride apparaten komen met 25 procent op een tweede plek. Hieruit blijkt dat zakelijke gebruikers in de Benelux nog steeds een grotere voorkeur hebben voor de laptop, maar dat de hybride apparaten in opkomst zijn.

Bedreiging
"Uit dit onderzoek blijkt duidelijk dat de traditionele laptop voor mobiele medewerkers in de Europese zakenwereld, en vooral ook in de Benelux, nog steeds het dominante apparaat is," zegt Jan Kaempfer, General Manager of Marketing voor Panasonic Computer Product Solutions. "Maar het zijn hybride apparaten zoals convertibles en detachables, die nog maar zeer kort op de markt zijn, die de potentie hebben om de laptop van de troon te stoten. Deze apparaten beantwoorden met hun uitgebreidere functionaliteit en flexibiliteit steeds meer aan de hedendaagse behoeften van zakelijke gebruikers. Wij verwachten dat deze apparaten in de komende jaren een sterke positie in de markt krijgen."De desktop is op het kantoor al enige tijd geleden ingeruild voor de laptop. Dit device is het belangrijkste mobiele apparaat bij zakelijke gebruikers in Europa. Ook in de Benelux werkt 92 procent van hen bij voorkeur met deze draagbare computer. Hybride apparaten, zoals convertibles of detachables, zijn echter sterk in opkomst. Ondanks dat hybrides nog maar net op de markt zijn, zijn zij al sterk ingeburgerd op de zakelijke markt. Deze verschuiving zet zich de komende jaren verder voort.
Mobiele apparaten
Dat is de conclusie van Panasonic Computer Product Solutions op basis van een studie naar het gebruik van mobiele apparaten binnen Europese bedrijven. Voor het onderzoek heeft onderzoeksbureau Market Dynamics meer dan 2.650 zakelijke inkopers en gebruikers in 10 Europese regio’s ondervraagd. Uit dit onderzoek blijkt dat de laptop nog steeds het belangrijkste mobiele apparaat is bij zakelijke gebruikers in Europa.

Laptop domineert
Het onderzoek leert dat 90 procent van de Europese werknemers een laptop voor het werk gebruikt. Daarmee is de laptop voor zakelijk gebruik nog steeds het belangrijkste instrument. Op de tweede plaats staat de smartphone (72%), gevolgd door de pc (61%) en de tablet (32%). Hybride apparaten met omkeerbare of afneembare schermen, zogeheten convertibles of detachables, worden door 12 procent van de medewerkers gebruikt.
Mobiele medewerkers
Het meest productieve apparaat voor werken buiten kantoor is voor 48 procent van de Europese werknemers de laptop, gevolgd door hybride apparaten (27%), tablets (15%) en smartphones (8%). In de Benelux geeft 92 procent van mobiele medewerkers nog steeds de voorkeur aan een laptop. Verder wordt de smartphone (68%), de pc (54%) en de tablet (26%) genoemd. Hybride convertibles of detachables worden door 10 procent gebruikt.
Voorkeur Benelux
Wat betreft productiviteit hebben zakelijke gebruikers in de Benelux een sterkere voorkeur voor de laptop dan in de rest van Europa: 59 procent verkiest de laptop boven andere apparaten. Dit is 11 procent meer is dan het gemiddelde Europese percentage. In zowel Europa als alleen de Benelux zien zakelijke gebruikers een sterke toekomst voor hybride apparaten, door ze te selecteren als het tweede meest productieve apparaat (27%), gevolgd door de tablet (11%) en de smartphone (2%).
Opkomst hybride

2. Dus?
Dus moet je misschien eens kijken op de site van Milieu Centraal, waar ze ervan uitgaan dat de meeste mensen hun stroomgebruik kunnen halveren als ze een stel maatregelen doorvoeren. Een gemiddeld huishouden (verbruik: 3.100 kWh per jaar) geeft 680 euro per jaar uit aan stroom. De helft daarvan kun je dus in je zak houden.

3. Wat betekent dat voor mijn koelkast?
Daar heeft Milieu Centraal onderzoek naar laten verrichten. En wat blijkt? Lang met je spullen doen is natuurlijk hartstikke goed voor het milieu, maar dat geldt juist niet voor koelkasten. Een moderne koelkast is zo veel zuiniger dan een oude, dat het beter is om een koelkast van zeven jaar of ouder nu te vervangen. "De energie om een zuinige koelkast te maken, wordt ruimschoots goedgemaakt door de energiebesparing", stelt Milieu Centraal. Voorbeeld? Een koel-vriescombinatie uit 2007 kost 80 euro per jaar aan stroom, eentje uit 2014 (met energielabel A+++) 35 euro. Hou je rekening met levensduur en afschrijving van het apparaat, dan is het voordeel 115 euro, vergeleken met het uitstellen van de aankoop.

4. En de wasdroger?
Da's eigenlijk hetzelfde verhaal. Een goedkope wasdroger lijkt in de winkel misschien een aantrekkelijke optie, maar brengt een soms wel drie keer zo hoge energierekening met zich mee.

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Akku Dell 0k456n

Auf dem im Notebook verbautem IPS-Display werden 1920 mal 1080 Pixel angezeigt. Über einen HDMI-Ausgang können aber auch größere und höher auflösende Displays angesteuert werden. Außerdem stehen als Schnittstellen ein Gigabit-Ethernet-Port, VGA, je zweimal USB 2.0 und USB 3.0, ein Multikartenleser für SD-, SDHC- und SDXC-Speicherkarten sowie ein Audio-Kombo-Anschluss zur Verfügung. Für die drahtlose Vernetzung ist ein WLAN-Modul an Bord, das den aktuellen Standard 802.11ac unterstützt und wie üblich rückwärtskompatibel zu den Vorgängerstandards ist.

In 38 mal 26 Zentimeter großem, 2,5 Zentimeter dickem und 2,3 Kilogramm schweren Akoya E6422 bringt Medion zudem einen Multistandard-DVD-/CD-Brenner mit DVD-RAM und Dual-Layer Unterstützung sowie eine HD-Webcam samt Mikrofon sowie Dolby Audio zertifizierte High-Definition Lautsprecher unter.

Für den 4-Zellen-Akku gibt Medion als Kenngröße 37 Wh an. Das reicht laut Aldi-Website für bis zu vier Stunden Betrieb. Da das Display ohne Touch-Funktion kommt, ist wieder das Medion-Clickpad verbaut, über das eine rudimentäre Gestensteuerung möglich ist. Wie bei ihren gemeinsamen Technikangeboten üblich, gewähren Medion und Aldi drei Jahre Garantie.

Als Testversionen sind Office 365 und McAfee LiveSafe vorinstalliert. Vollversionen bekommen Käufer wieder von den bei Medion üblichen Multimediaanwendungen. Dazu gehören PowerDirector, Power2Go, PowerDVD, PhotoDirector und YouCam. Im Lieferumfang enthalten sind zudem ein externes Netzteil, die Bedienungsanleitung und eine Garantiekarte.

Dabei ist die Elite Version mit einem Intel® Skylake M3-Prozessor ausgestattet und verfügt über 4 GB RAM sowie 128 GB SSD. Das Keyboard-Cover für das Elite-MateBook ist in der Farbe Schwarz zu haben. Die Business-Version verfügt über einen Intel® Skylake M5-Prozessor sowie 8 GB RAM und 256 GB SSD. Die zugehörigen Keyboard-Cover gibt es in Schwarz und Braun.

Für beide Versionen des HUAWEI MateBook gibt es zudem eine mobile Workstation, die zum Gerät dazu gekauft werden kann. Die multifunktionale Dockingstation bietet unter anderem mehrere USB-Konnektoren sowie HDMI- und VGA-Anschlüsse und einen Ethernet-Port.

Wir konnten uns nach der Vorstellung das Huawei MateBook selbst nur sehr kurz mit dem Gerät beschäftigen, glauben aber, dass das Unternehmen aus China hier direkt mal ein sehr fulminantes Notebook-Debüt hingelegt hat – wir wollen ja nicht vergessen, dass Huawei auf diesem Gebiet ein Neuling ist. Ich bin gespannt auf unser Testgerät – und darauf, ob sich das MateBook dann im ausführlichen Test tatsächlich als würdiger Konkurrent für das Microsoft Surface Pro 4 und das Apple iPad Pro erweist.

Die Zukunft für Tablets liegt in Unternehmen. In dieser Ansicht stimmen Microsoft und Apple überein. Microsoft setzt dabei auf das Surface Pro 4 (zum ausführlichen Test) : Das 12,3-Zoll-Tablet mit Windows 10 lässt sich mit einer flachen Ansteck-Tastatur zum Notebook aufrüsten und unterstützt die Eingabe über einen aktiven Digital-Stift. Rechenleistung selbst für anspruchsvolle Büro-Anwendungen hat das Tablet dank Core-Prozessor und SSD genug.
Notebooks haben den Desktop-PC vor allem im privaten Bereich fast komplett verdrängt. Ob für Heimarbeiter, Gamer oder Alltagsnutzer, inzwischen gibt es für fast alle Bedürfnisse ein perfekt zugeschnittenes Gerät.

Aber welches Modell ist die richtige Neuanschaffung? Das ist eine Frage des späteren Einsatzes, sagt Timm Lutter vom IT-Verband Bitkom. Wer das für sich klärt, findet sein Traumnotebook. Eine Entscheidungshilfe.

Geräteklassen etachables, Convertibles, Ultrabooks - die Klassifizierung der Hersteller hilft oft schon für eine erste Auswahl. Wer viel unterwegs ist, dem ist vielleicht mit einem Ultrabook geholfen. "Die Geräte sind leichter und kleiner als ein Notebook, stehen ihnen in Sachen Rechenleistung aber in nichts nach", sagt Ralf Gaida von der Stiftung Warentest. Nachteil: Kein DVD-Laufwerk und nur wenige Schnittstellen.

Detachables oder Convertibles, auch 2-in-1s genannt, vereinen Laptop- und Tablet. "Convertibles kombinieren beide Welten und haben zum Beispiel beachtliche Akkulaufzeiten", sagt Timm Lutter. Die Bildschirme sind berührungsempfindlich und entweder abnehmbar (Detachable) oder lassen sich so weit umklappen (Convertible), dass der Laptop zum flachen Tablet wird. Nachteil: "Die Hybride können beides nicht so gut, wie wenn man die Geräte einzeln kauft", erklärt Ralf Gaida.

Gehäuse: In der Unter- und Mittelklasse ist Plastik Standard. Metall ist stabiler, kostet aber mehr. Bei den Akkulaufzeiten sind drei Stunden die Untergrenze, erklärt Gaida. Sechs Stunden sind angemessen, acht bis zehn Stunden spitze. Ein weiterer Aspekt sind Steckplätze und Anschlüsse. "Man sollte auf eine moderne Ausstattung achten", rät Timm Lutter. Dazu gehören etwa mehrere USB-Stecker, Speicherkartenleser oder HDMI-Anschluss.

Display:"Ein gutes Display ist immer teuer", sagt Peter Krajewski vom Computermagazin "Chip". Die Qualität hängt dabei nicht nur von der Auflösung ab, sondern auch von Kontrast, Helligkeit und Farbabbildung. Für Gelegenheitsschreiber können schon elf Zoll ausreichen. "Notebooks ab 13 Zoll sind dann eher mobile Notizbücher, mit denen man aber auch mal Bilder gucken kann", sagt der Chip-Autor. Vielschreiber wählen am besten ein Gerät mit 15 Zoll Bildschirmgröße, auch wegen der entsprechend größeren Tastatur. Wer auch Bilder bearbeitet oder spielt, sollte ein Modell mit Full-HD-Auflösung (1920 x 1080 Pixel) wählen, rät Krajewski. Ultra HD (3840 zu 2160 Pixel), auch 4K-Auflösung genannt, brauchen höchstens Profis und Spieler.

Innenleben: Die inneren Werte bestimmen bei Notebooks Prozessor, Festplatte und Speicherplatz. Die noch relativ neuen SSD-Festplatten sind im Gegensatz zur rotierenden HDD deutlich schneller und robuster. Sie sind aber auch teurer und daher meist von geringerer Kapazität. Ein Terabyte Speicher oder mehr findet man nur auf HDDs. Soviel Speicherplatz braucht nur, wer viele Fotos, Videos oder Musik auf dem Rechner haben möchte. Im Normalfall reichen aber auch schon 250 GB aus, sagt Lutter.

Einen Kompromiss bilden Hybridplatten: Hier werden HDD-Platten mit ein paar Gigabyte SSD kombiniert. Wer die wichtigsten Programme auf dem SSD-Anteil speichert, hat so schnelle Start- und Arbeitszeiten und trotzdem ausreichend zusätzlichen Speicherplatz. Nun zum Herz des Laptops: dem Prozessor. Einsteiger-Laptops, die hauptsächlich zum Surfen oder für die eine oder andere Office-Anwendung im Einsatz sind, kommen mit einfachen Intel Celeron oder AMD-E-Modellen aus, erklärt Krajewski.

Wenn auch mehrere Anwendungen flüssig nebeneinander laufen sollen, wählt man besser einen Core-I5 oder Core-I7-Prozessor. Das gilt auch für Nutzer, die den Laptop zum Spielen nutzen oder Bildbearbeitungs- oder Videoschnittprogramme laufen lassen. Speziell für 3D-Spiele und Grafikanwendungen braucht es dann auch einen separaten Grafikchip. Der Arbeitsspeicher des Rechners sollte acht oder noch mehr Gigabyte umfassen.

Preise: Ein einfacher Einsteiger-Laptop ist schon für rund 300 Euro zu haben. Geräte, die in allen Bereichen gute Leistung bringen, gibt es aber auch schon ab 500 Euro. Die Oberklasse, wo sich zum Beispiel leistungsstarke Ultrabooks befinden, liegt eher bei 1000 bis 1500 Euro. Auch gute Gaming-Laptops sind kaum billiger zu haben. Für den Preis bekommt man dann aber auch die jeweils aktuell beste Technik.Das Jahr 2016 ist angebrochen und bereits jetzt gibt es viele Gerüchte zu neuen Smartphones und Tablets, die in den nächsten Monaten erscheinen könnten. Ein Patentantrag von Microsoft, den Patently Mobile aufstöberte, dreht sich beispielsweise um das Surface Pro 5 beziehungsweise um dessen Eingabestift. Dem Dokument zufolge könnte der nächste Surface Pen einen wiederaufladbaren Akku enthalten.

Der Patentantrag beschreibt im Detail eine Halterung, die gleichzeitig als Ladestation für den Surface Pen dienen soll. Der aktuelle Surface Pen von Microsofts Premium-Tablet Surface Pro 4 bezieht seine Energie aus einer gewöhnlichen AAAA-Batterie, die abhängig von der Nutzung nach einiger Zeit gewechselt werden muss. Der im vergangenen Jahr von Apple vorgestellte Apple Pencil für das iPad Pro enthält hingegen einen Akku, der per Lightning-Anschluss wieder aufgeladen werden kann.

Laut der Patentbeschreibung soll der Surface Pen mittels Magnetismus auf einer Art Schiene in Position gehalten werden. Der im Stift integrierte Akku soll dabei aber nicht per Induktion geladen werden. Stattdessen sollen Ringe, die an einer Stelle um den Stift herum verlaufen, einige kleine Kontakte berühren, sobald der Surface Pen in der Halterung liegt.

Die im Patentantrag beschriebene Ladestation für einen Eingabestift ähnelt in ihrer Form einer Schiene, die nur etwas größer ist als der Surface Pen selbst. Auch aus praktischen Gründen ist es daher wahrscheinlich, dass Microsoft die Vorrichtung direkt in ein neues Tablet wie das Surface Pro 5 integriert, vorausgesetzt die Halterung wird überhaupt in dieser Art gebaut.
Sowohl Asus als auch Razer haben zur CES externe Grafikkarten-Docks mitgebracht, die Desktop-Grafikkarten aufnehmen und Notebooks darüber zu mehr 3D-Power verhelfen. Vor dem Verkaufsstart sind aber noch Probleme auszumerzen.

Wer ein Notebook sucht, das sich über eine externe Box mit einer Desktop-Grafikkarte aufrüsten lässt, landet derzeit zwangsläufig bei Alienware: Die Dell-Tochter verkauft bereits seit mehreren Gerätegenerationen Gaming-Notebooks, an die man eine Grafikverstärker getaufte Zusatzbox anschließen kann. Bald könnte es mehr Auswahl geben: Zur CES haben Asus und Razer externe Grafikkarten-Docks vorgestellt. Beide setzen auf Typ-C-Kabel statt proprietäre Verbindungen.

Die Zusatzbox von Asus hört auf den Namen RoG XG2 und nimmt sämtliche Grafikkarten bis hin zu einer Titan X auf. Im auf der CES gezeigten Vorseriengerät arbeitete eine nur wenig langsamere GeForce GTX 980 Ti. Alternativ sind auch Radeon-Karten möglich.

Die Verbindung zum Notebook wird über gleich zwei Typ-C-Kabel hergestellt. Grundsätzlich würde es zwar auch mit nur einem Kabel klappen, so Asus, doch angesichts des Bandbreitenhungers von High-End-Grafikkarten habe man sich für das Kabel-Doppelpack entschieden: Darüber könne man dann vier statt nur zwei PCI-Express-Leitungen schicken.

Zum Notebook, das für die Demo benutzt wurde, zeigte sich Asus schmallippig: Dem Standpersonal war lediglich zu entlocken, dass in ihm kein ULV-Doppelkern wie in vielen anderen 13,3-Zoll-Geräten arbeitet, sondern ein leistungsstarker Core-i7-Vierkern. Auch zu Preis und Verfügbarkeit – sei es von Notebook oder XG2-Box – gab es noch keine Infos.

Das mag damit zusammenhängen, dass die Entwickler augenscheinlich noch einiges zu tun haben: Das ausgestellte Demo-System hat sich bei unserem Besuch mehrfach aufgehängt und war nur über einen harten Neustart wiederzubeleben. Der XG2-Vorgänger namens XG Station, den Asus bereits anno 2007 gezeigt hatte, hat es trotz mehrerer Verschiebungen nie zur Marktreife geschafft.

Auch die in Deutschland nicht erhältlichen Gaming-Notebooks von Razer sollen künftig mit Desktop-Grafikkarten zu mehr 3D-Power kommen. Razers neuer 14-Zöller Blade Stealth bekommt dazu eine Core getaufte Zusatzbox zur Seite gestellt, die über ein Typ-C-Kabel mit dem Notebook verbunden wird.

Grundsätzlich sollen auch hier Grafikkarten von AMD oder Nvidia eingebaut werden können, doch mindestens mit den Radeon-Karten gibt es noch Probleme: AMD wollte das Blade Stealth samt Core-Box gerne in seinen Meetingräumen vorführen, bekam das von Razer gelieferte Vorserienpaket aber nicht zum Laufen. Razer selbst scheint davon zu wissen, denn während US-Kunden das Notebook noch Ende Januar zu Preisen zwischen 1000 und 1600 US-Dollar erwerben können, gibt es für die Core-Box noch keinen Preis – und sie wird auch erst später erscheinen. Apples MacBooks, speziell die MacBook Air-Modelle, besitzen eine vergleichsweise lange Akkulaufzeit. Allerdings kann es bei intensivem Einsatz der Geräte auch trotz der effizienten Energienutzung dazu kommen, dass die Batterie zu früh zur Neige geht. Für diesen Fall gibt es Chug Plug - ein Akku-Pack für MacBooks. Das Chug Plug wird dabei einfach zwischen dem Netzstecker und dem Netzteil angeschlossen.

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March 13, 2016

Batteria Acer Aspire 5740G

Immancabile il telaio in alluminio brunito, con le tipiche nervature ed il logo Aorus sula cover. Lo chassis ha uno spessore fra i più sottili della categoria, pari a 22.9mm e tutto il notebook ha un peso intorno ai 2.5Kg che permetterà di trasportarlo con facilità. Sono comuni ad entrambi anche la tecnologia Killer LAN per migliori prestazioni di rete, di Aorus Audio con 4 preset per altrettanti scenari d'uso, e del pannello di controllo Command&Control che fra le altre features permette di impostare la velocità delle ventole.

Sostanzialmente, quindi, Aorus X5S e Aorus X5 v5 sono identici con poche ma significative eccezioni: Aorus X5 S ha una configurazione con una sola scheda video ( "S" sta per "Single GPU"), una Nvidia GeForce GTX 980M, mentre l'Aorus X5 v5 mantiene la consueta configurazione dual-GPU con 2 Nvidia GeForce GTX 965M in SLI. La versione con una sola GPU a bordo, per quanto si tratti della top di gamma mobile con architettura Maxwell, rinuncia ad un po' di prestazioni in cambio di una maggiore durata della batteria, permettendo così agli utenti di scegliere la macchina più adatta alle loro esigenze.
Finora sembra tutto logico, ma suscita le nostre perplessità la decisione di dotare le due configurazioni anche di display differenti: Aorus X5 v5 ha un display 3K WQHD+ di 2880x1620 pixel con tecnologia G-Sync mentre Aorus X5S v5 monta un pannello 4K UHD da 3840x2160 pixel ma incompatibile con G-Sync!

I nuovi Aorus X5 saranno disponibili a partire dal mese di febbraio almeno negli Stati Uniti e negli altri Paesi in cui Gigabyte distribuisce le sue macchine da gioco, e saranno i primi a raggiungere il mercato anche nella Camouflage Limited Edition.Si chiama HP Chromebook 11 G4 EE, ma non confondetelo con il recente HP Chromebook 11 G4. HP mischia le carte ma non va molto lontano: è un nuovo piccolo computer portatile con Chrome OS dedicato al settore education (EE sta proprio per Education Edition), quindi rivolto a studenti e progettato per stare in classe, ma ha la stessa configurazione tecnica (e lo stesso nome) dell'ultima generazione di Chromebook lanciata dall'azienda americana. Insomma, a cambiare è solo il design.HP Chromebook 11 G4 EE ha una tastiera resistente ai liquidi, bordi in gomma verde acido intorno al telaio nero per attutire le cadute da (fino a) 70 cm ed una cerniera che permette di ribaltare lo schermo fino a 180 gradi, permettendo ai ragazzi di studiare in gruppo dallo stesso schermo aperto sulla scrivania. Stando a quanto rivelato da HP, il Chromebook dovrebbe avere un'autonomia massima di 9.5 ore, più che sufficienti per un'intera giornata tra i banchi di scuola. Sarà disponibile a breve in USA al prezzo di 199 dollari.
Passando alla scheda tecnica, HP Chromebook 11 G4 EE ha le stesse specifiche dell'HP Chromebook 11 G4 di qualche settimana fa. La piattaforma è ancora basata su un processore Intel Celeron N2840 dual-core da 2.16GHz (fino a 2.58GB in Turbo Boost), appartenente alla famiglia Bay Trail, con 2GB o 4GB di RAM e 16GB o 32GB di ROM, ed un display da 11.6 pollici HD (136 x 768 pixel). Il resto della dotazione prevede una porta USB 3.0, una USB 2.0, una HDMI, jack audio, una webcam da 720p ed un lettore di schede SD. Oltre al modulo WiFi 802.11ac e Bluetooth 4.0, HP Chromebook 11 G4 sarà dotato anche di un modem 4G-LTE opzionale. Peso e spessore rimangono invariati, con 1.28Kg e 20.45 mm.

A differenza della versione precedente, questo HP Chromebook 11 G4 EE sarà disponibile in due SKU: il modello entry-level disporrà di 2GB di RAM, 16GB di storage ed una batteria da 36 Wh, mentre i modelli più costosi potranno contare di 4GB di RAM e 32GB di storage, ma con una batteria meno capiente (circa un'ora in meno di autonomia). Resta da capire se e quando quest'ultimo Chromebook arriverà sul mercato italiano, visto che qualsiasi generazione è stata quasi introvabile dalle nostre parti.Uno degli ostacoli che rallentavano maggiormente lo sviluppo della tecnologia in 4K era la necessità di avere schermi grandi per poter rendere in pieno l’effetto dell’altissima risoluzione. Con il tempo la ricerca, portata avanti soprattutto per i televisori, è riuscita a miniaturizzare sempre di più i componenti, riuscendo a replicare lo stesso effetto anche su schermi più piccoli. Nei negozi di elettronica ancora è difficile trovare un monitor al di sotto dei 50 pollici, ma in altri ambiti questo progresso ha aperto il campo all’arrivo dei primi modelli di laptop con schermo in 4K, che così cercano di rialzare la testa dopo la crisi di vendite, dovuta sostanzialmente alla crescita dei dispositivi mobile. Ne abbiamo scelti cinque.

Samsung ATIV Book 9 Pro. L’ultimo arrivato tra il top di gamma dell’azienda coreana è un’ottima via di mezzo tra qualità e comodità d’uso. Lo schermo da 15,9 pollici con risoluzione 3840 x 2160 è un vanto per il colosso tech che ne celebra i "miglioramenti HDR in tempo reale”, ovvero la possibilità continua di bilanciare luminosità e contrasto per far risaltare i colori dell’immagine.

Oltre al display – sicuramente uno dei migliori di tutta la gamma dell’azienda – il laptop ha un processore Intel Core i7 a 2,66 Ghz con 8 Gb di Ram e l’ingresso Hdmi in 4K. L’unica pecca del modello è la durata della batteria (6 ore e mezzo), dovuto principalmente al grosso lavoro del processore alle prese con la risoluzione altissima dello schermo.

Toshiba Radius 12 4K. Secondo i giapponesi è stato il primo modello di laptop ad avere lo schermo in 4K da 12,5 pollici. Questo modello si presenta come leggero e dal design ultramoderno, con notevoli caratteristiche tecniche. Oltre allo schermo – realizzato insieme a Technicolor per avere la giusta calibrazione dei colori e per avere una resa brillante e raffinata – sono da segnalare gli altoparlanti Harman Kardon in grado di adattarsi alla posizione del display (reclinata o socchiusa) per non far perdere la qualità audio. Supporta la funzione Hello di Windows 10 a riconoscimento facciale e in virtù del Gorilla Glass è più resistente agli urti rispetto agli altri portatili. Anche in questo caso la nota dolente è la durata dell’alimentatore, che non va oltre le 3 ore e mezzo senza essere attaccato all’elettricità.

Asus VivoBook 4K. L’azienda di Taipei ha annunciato un modello di laptop per il mercato asiatico ma che dovrebbe sbarcare anche da noi nei prossimi mesi. È un Vivobook ma, al contrario delle versioni supereconomiche del passato, questo pc è di fascia medio-alta. Lo schermo da 15,6 pollici, nonostante sia in 4K, ha un pannello da 282 ppi (pixel per pollice) ma è azionato dalla tecnologia ASUS Splendid Video Intelligence che ottimizza le immagini regolando luminosità, contrasto e dettaglio del pannello in base a sei modalità predefinite. A livello di hardware ha un processore Intel Core i7 con 8 Gb di Ram e una scheda grafica NVIDIA GeForce 940M. Non è la scelta migliore ma va tenuta d’occhio soprattutto in prospettiva.

Dell XPS 15. Tra i nuovi modelli presentati dall’azienda statunitense questa è la più grande e quella che più ricorda un laptop tra tanti tablet ibridi. Anche in questo caso però sarà possibile staccare lo schermo e utilizzarlo in modalità tavoletta grazie a Windows 10. La configurazione tipo è con 16 Gb di Ram, 1 Tb di memoria flash, la porta Usb-C e il processore Intel Core i7. Buono anche il design della macchina realizzato in alluminio e carbonio.

Alienware 15 ANW15-7493SLV. La scelta migliore per chi vuole comprare un laptop per il gaming. Non sarà il meglio in assoluto ma chi cerca un buon portatile che sia in grado di assicurare un’ottima qualità grafica senza pixellare l’immagine nel corso delle partite, questa può essere l’opzione giusta. Il supporto per il 4K non lo rende automaticamente in grado di sostenere intere sessioni di gaming a quella risoluzione, ma può essere utile in alcune occasioni.Microsoft lancia il suo primo notebook: Surface Book è un due in uno che all'occorrenza può essere usato come tablet. Agganciato alla tastiera tuttavia si scatena la sua potente anima: l'autonomia arriva a 12 ore e a spingere la grafica c'è una GPU discreta NVIDIA.

Non solo Surface Pro 4: Microsoft svela anche il suo primo laptop, Surface Book. Definirlo laptop forse è riduttivo: Surface Book è convertibile che può funzionare come laptop o come notebook a seconda della configurazione e delle esigenze. L’obiettivo, nemmeno troppo velato, è creare un computer portatile che sia più potente del MacBook Pro, e Microsoft è convinta di esserci riuscita: 12 ore di autonomia, prestazioni due volte superiori al prodotto Apple e uno schermo di incredibile qualità che può essere spinto da un processore grafico NVIDIA.Surface Book non è però solo un notebook, è un due in uno a tutti gli effetti: lo schermo si stacca dalla docking per funzionare come tablet, anche se in modalità "Surface” perde la spinta del processore grafico: parte del pacco batterie, insieme alla GPU discreta NVIDIA (solo su alcuni modelli), sono stati nascosti nella docking che integra anche la tastiera e il meccanismo di blocco, uno snodo che a prima vista poteva anche sembra poco sensato su un notebook.Dalle immagini e dai video che Microsoft ha fatto vedere Surface Book è un piccolo capolavoro di ingegnerizzazione e di costruzione, un prodotto che deve necessariamente giustificare un prezzo di partenza elevato, 1499 dollari per la configurazione base.Chi lo compra si trova comunque tra le mani il computer più sottile e più potente sul mercato, spinto da un processore Intel Core Skylake inserito in soli 7.7 millimetri di spessore.

Lo schermo di Surface Book è un 13.5” da 6 megapixel, quindi con una risoluzione vicina al 3000 x 2000: il pannello integra la stessa tecnologia PixelSense di Surface Pro 4 per il rilevamento di 1024 livelli di pressione, è accuratamente calibrato per una perfetta resa fotografica e ha la retroilluminazione integrata in soli 1.1 mm di spessore.

iPad Pro: tablet o pc? Entrambi. Dopo il nuovo MacBook, Apple compie un altro passo verso il futuro dei notebook con iPad Pro. Definire tablet il nuovo dispositivo pensato dal colosso di Cupertino è infatti riduttivo, dal momento che per molti versi la distinzione tra tablet e computer portatile è soprattutto lessicale. iPad Pro è molto più che un iPad con un incredibile schermo da 12,9 pollici, dal momento che la potenza di calcolo, gli accessori di cui è dotato e nuove modalità di utilizzo consentono di rimpiazzare un notebook per la maggior parte degli utenti e dei contesti pratici. Abbinato alla Smart Keyboard, la copertina intelligente di Apple che incorpora anche una tastiera ergonomica, iPad Pro è capace di sostituire un notebook non solo in condizioni di mobilità, dove l’accensione e la reattività istantanee e l’ergonomia avrebbero in ogni caso avuto la meglio su un computer tradizionale, ma anche sulla scrivania dell’ufficio. La mancanza del mouse è infatti compensata dallo schermo touch e dall’ottimizzazione di oltre 720 mila app per iPad, inarrivabile per tutte le altre piattaforme, e che spazia dalla suite Microsoft Office a quella di Adobe su fotoritocco e multimedialità, da applicazioni per l’accesso a sistemi gestionali di livello corporate, ad iMovie per l’editing e la pubblicazione dei filmati, sino a software come AutoCad capaci di ridefinire le abitudini quotidiane di architetti e progettisti. Alla base di queste incredibili potenzialità c’è infatti il mix tra la potenza del processore A9X, paragonabile a tutti gli effetti a quella di un chip Intel per pc senza avere però lo stesso consumo di energia e la medesima necessità di raffreddamento, l’incredibile display Retina da 12,9 pollici con una risoluzione di 2.732 x 2.048, pari a 5,6 milioni di pixel e pressoché equivalente ai 2.880 x 1.800 pixel del MacBook Pro da 15,4 pollici, e iOS 9 abbinato alla Smart Keyboard e, in alcuni casi, a Pencil. L’unione di queste caratteristiche fa sì che iPad Pro possa essere utilizzato per tutta la giornata lavorativa senza rimpianti. La gestione della posta elettronica, base dell’attività di ogni professionista è infatti ideale grazie al connubio tra schermo multitouch, tastiera e possibilità di dividere il display in due per vedere affiancate due app allo stesso modo e interagire con entrambe contemporaneamente. Prezzi a partire da 919 euro. (riproduzione riservata)

Nell’anno in cui la tecnologia diventa sempre più personale, al punto da indossarla – parafrasando le parole dell’amministratore delegato della Apple, Tim Cook, durante la presentazione dell’Apple Watch – il settore che ha fatto il più grosso passo in avanti rispetto al 2014 è quello dei laptop. Se gli smartphone dominano alla grande il mercato (l’ultima conferma viene dalle ricerche di Google), le loro dimensioni sempre più grandi hanno impensierito i tablet che si sono dovuti "ingrossare” a loro volta per cercare di combattere la crisi di vendite. I notebook hanno passato quest’anno a consolidare la loro potenza, migliorando l’hardware, abbassando il peso e contando su un alleato in più: Windows 10. Partendo da Microsoft che ha costruito il Surface Book per sfruttare al meglio il proprio software, abbiamo cercato di scegliere il laptop migliore dell’anno da regalare ad amici e parenti.

Il processore, con grafica integrata, è inserito ovviamente dietro lo schermo, motivo per il quale ai bordi si intravedono le piccole feritoie per dissipare il calore: Microsoft non ha dichiarato l’autonomia del solo tablet, ma ipotizziamo che sia di circa 7/8 ore.

Agganciando il tablet alla base aumentano le possibilità: si può usare come "tablet” potenziato piegando la tastiera all’indietro oppure si può usare come portatile con una tastiera che è stata pensata proprio per la digitazione, tasti ampi con una escursione e una precisione che ricordano le tastiere meccaniche.

Surface Book è prenotabile dal 7 ottobre e sarà disponibile dal 26 ottobre: si parte da 1499 dollari per il modello Core i5 con 8 GB di memoria e 128 GB di SSD: questo modello è privo però di grafica NVIDIA discreta. La stessa cosa vale per la versione da 256 GB di SSD, 1699 per la stessa memoria e lo stesso processore.

Il primo modello con GPU discreta NVIDIA da usare quando si collega il tablet alla tastiera è disponibile a 1899$: ha un Core i5, 8 GB di RAM e 256 GB di SSD. Chi vuole un processore più potente, Core i7, dovrà spendere 2099 dollari per la versione con GPU discreta, 256 GB di SSD e 8 GB di RAM e 2699 dollari per il top di gamma con 512 GB di disco e 16 GB di RAM. Nei prezzi è inclusa ovviamente la Surface Pen.Ecco i cinque migliori computer portatili che incorporano gran parte di ciò che saranno le innovazioni del 2016. Tanto per cominciare la fusione tra laptop e tablet è una tendenza che andrà avanti anche quest’anno. Il che può assumere varie forme: un laptop molto leggero con la portabilità simile ad un tablet, un convertibile con un touchscreen o un dispositivo staccabile che si trasforma in un tablet vero e proprio.

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Akku Dell wk381

Um das empfindliche Gerät nicht unnötig Kälte und Schnee auszusetzen, kann man zusätzlich ein Headset benutzen, um zu telefonieren. Handyhüllen bieten dagegen wenig Kälteschutz: Sie helfen gegen Stöße und Schläge, wärmen aber kaum. Dafür schirmen wasserdichte Materialien wie Neopren das Handy gegen Schneegestöber oder Nieselregen ab.Samsungs Windows-Tablet bekommt ein farbkräftiges OLED-Display mit 12 Zoll Diagonale und hoher Auflösung. Zwei daneben gezeigte, besonders leichte Notebooks kommen leider nicht nach Deutschland.

Nachdem auf der CES die ersten Notebooks mit OLED-Display zu sehen waren, zeigt Samsung nun ein erstes Windows-Tablet mit der farbkräftigen und kontraststarken Technik: Das Galaxy TabPro S hat ein 12-Zoll-OLED mit 2160 × 1440 Punkten. Das Tablet wiegt knapp unter 700 Gramm und ist 6,3 Millimeter dick. Mitgeliefert wird eine Tastatur-Schutzhülle (ungenannten Gewichts), mit der man das Tablet auch aufstellen kann.

Ein LTE-Modem ist eingebaut, ebenso ein Intel Core M. Die 4 GByte Hauptspeicher und 128 oder 256 GByte SSD wirken eher knauserig. Zudem sind zwei Kameras, 11ac-MIMO-WLAN, Bluetooth und GPS vorhanden. Die Laufzeit gibt Samsung mit 10,5 Stunden an, per Schnelllader soll der Akku in 2,5 Stunden voll sein. Als Zubehör gibt es einen Stift und eine Docking-Station (HDMI, USB, USB Typ C). Ab Februar soll das Tablet erhältlich sein, Preise nannte Samsung nicht.

Zudem zeigte Samsung zwei leichte Notebooks, die leider aufgrund des Samsung-Rückzugs vom europäischen Notebook-Markt hierzulande nicht erhältlich sein werden. Der 15-Zöller "Notebook 9 15" wiegt nur 1,3 Kilogramm, die 13,3-Zoll-Variante nur 840 Gramm.

Stawarz hält seine Akkutipps recht allgemein, ist bei der Facebook-App aber recht spezifisch: Deaktiviert die Nutzung der Ortungsdienste und die Hintergrundaktualisierung für Facebook unter iOS. Stawarz ließ Xcodes Instruments laufen, um die Aktivitäten seines iPhones zu tracken. Dabei fand er heraus, dass sich die App immer wieder aktivierte, auch wenn sie weder aktiv benutzt wurde, noch Nachrichten gepusht wurden. Einen Grund für die massive Akkubelastung durch die App haben wir hier und hier thematisiert. Facebook hat mittlerweile Besserung gelobt im aktuellen Update für iOS. Aus meiner eigenen Nutzung kann ich auf jeden Fall bestätigen, dass mein Akku im iPhone es mir mit mehr Laufzeit dankt, seitdem ich die App deinstalliert habe.

Müssen sich alle Apps im Hintergrund aktualisieren?

Es ist ein durch und durch sinniges Feature, wenn Apps ständig auf dem aktuellen Stand sind. Doch braucht Ihr diese Funktion für wirklich jede installierte Anwendung? Priorisiert die Hintergrundaktualisierung für Apps, die Ihr tagtäglich nutzt und für Updates von Entwicklern bzw. Unternehmen, denen Ihr vertraut.

Muss ich Apps aus der Multitasking-Ãœbersicht werfen?

Nein, im Gegenteil. Mit iOS 7 hat Apple für iPhone, iPad und iPod touch eine Übersicht der laufenden Apps eingeführt, die Ihr mit einem Swipe beendet könnt. Oft beobachte ich in der Bahn iPhone-Nutzer, die oft schon direkt nach der Benutzung einer App eben diese Anwendung wieder aus der Übersicht kicken. Stawarz rät davon strengstens ab. Die Erklärung klingt schlüssig: Wenn Ihr die App komplett aus dem Speicher entfernt, muss die Anwendung beim nächsten Start alle Daten erneut umständlich in den Speicher schreiben. Das belastet das Device und vor allem den Akku mehr. Denn: iOS managed recht gut die Ressourcen des Arbeitsspeichers. Warum das iPhone deswegen einfach nicht so viel Arbeitsspeicher braucht wie viele Androiden, haben wir hier einmal ausführlich erklärt. Mehr noch: Auch wenn Apps in der Multitasking-Übersicht angezeigt werden, sind sie nicht aktiv. iOS friert sie bis zur nächsten Benutzung quasi ein. Davon ausgenommen sind aktivierte Ortungsdienste, aktive Musikplayer, Audiorekorder und VoIP-Dienste.

Wer sich seine Mails aufs Gerät pushen lässt, verbraucht natürlich mehr Strom als jemand, der sie ab und an abruft. Allerdings kann der Stromverbrauch bei aktiviertem Push je nach Mail-App und Servereinstellungen variieren. So kann es etwa bei Exchange-Servern passieren, dass das iPhone im Loop Mails abfragt - und dadurch der Akku innerhalb weniger Stunden zur Neige geht.

Kann ich bei ausgewählten Apps die Benachrichtigungen reduzieren?

Jede Push-Benachrichtigung holt Euer iPhone, iPad bzw. iPod touch für fünf bis zehn Sekunden aus dem Standby. Bekommt Ihr also über den Tag verteilt aus diversen Apps und Messenger rund 50 Notifications, habt Ihr also hochgerechnet etwas mehr als acht Minuten Nutzungsdauer angehäuft, ohne das Gerät wirklich zu nutzen. Deaktiviert also die Benachrichtigung für Apps, von denen Ihr keine Infos gepusht haben wollt.

Brauche ich die Prozentanzeige für den Akku?

Ganz recht: Weg damit! Mit der Anzeige verhält es sich ungefähr so mit der ungefähren Ankunftszeit, die Euch ein Auto-Navi nennt. Es handelt sich um eine Schätzung - in diesem Fall basierend auf den aktuellen Aufgaben, mit denen die Hardware beschäftigt ist. Doch bedenkt: Wer permanent sein iPhone aus dem Standby holt, um zu checken, wieviel Akku er denn noch hat, verbraucht letzten Endes mehr Akkuleistung als er spart. Die Schätzung kann auf diese Weise nicht mehr aufgehen. In Einstellungen > Batterie schaltet Ihr das "Feature” ab.

Hilft keiner der beschriebenen Tipps, könnte Euer Akku tatsächlich defekt sein. Im dem Fall, vor allem innerhalb der Gewährleistung, kann es durchaus ratsam sein, dem Apple Store einen Besuch abzustatten. Ja, es klingt zunächst nach fieser Apple-Werbung. Zumal es an der Genius Bar laut und trubelig ist. Aber als Apple-Mitarbeiter habe die "Geniusse” Tools, um nachvollziehen zu können, ob Euer Akku vielleicht tatsächlich defekt ist - und dann im Rahmen der Gewährleistung einen Austausch vorzunehmen.
Ärgerlich, wenn das Smartphone schon wieder kurz vor Feierabend schlapp macht. Doch den Schuldigen zu finden ist oft gar nicht so leicht. Die c't-Redaktion hat gemessen, wer die größten Akku-Fresser sind und gibt Tipps was gegen die Sünder hilft.

Wenn Smartphone-Nutzer eines eint, dann der Ärger über die ständig zu kurzen Laufzeiten. Ein bis maximal zwei Tage hält so ein Smartphone bei normalen Gebrauch durch – wenn denn alles glatt läuft. Doch oft ist unerwartet früher Schluss weil mal wieder irgendeine App oder Funktion den Akku leer gesaugt hat. Die Analyse, woran das genau liegt ist schwierig, doch mit den richtigen Gegenmaßnahmen läuft das Handy auch im Alltag ein ganzes Stück länger.

Da die Hardware-Hersteller selten konkrete Verbrauchswerte nennen und die mobilen Betriebssysteme im besten Fall grobe Prozentwerte angeben, hat die c't-Redaktion ein aktuelles Smartphone präpariert, damit sie den Strombedarf direkt am Akku messen kann. Erstaunlich niedrig ist der Grundverbrauch selbst bei einem Highend-Gerät: Gerade mal 11 mW verbraucht das angezapfte Samsung Galaxy S5 im Flugmodus bei abgeschaltetem Display. In diesem Zustand würde der Akku über 1000 Stunden durchhalten.

Dass es am Ende nur ein Bruchteil davon ist, liegt im Normalfall an zwei Dingen: dem Display und der Datenübertragung über WLAN und Mobilfunk. Sie sind zwar in der Spitze längst nicht die schlimmsten Stromfresser, werden aber anders als etwa die Fotofunktion quasi immer benutzt, wenn das Gerät an ist.

Auf viel verzichten muss man aber nicht um, um ein paar Stunden mehr aus dem Akku zu holen. Schon das Absenken der Display-Helligkeit, die Reduzierung der im Hintergrund gesendeten Daten und das Abschalten von Funktionen die man gerade nicht braucht bringt einiges an Laufzeit. Vermeintliche Tricks wie das Abschalten von LTE und die Beschränkung auf UMTS oder gar GSM erwiesen sich im Test mitunter aber als kontraproduktiv: Eine schnelle Verbindung braucht zwar mehr Energie, doch das Modem kann sich auch eher wieder schlafen legen. Beim Streaming von Musik und Videos braucht so LTE am Ende sogar weniger Energie.

Vorteil iOS und Windows Phone
Android hat den Ruf ein Energieverschwender zu sein; und trotz aller Maßnahmen von Google ist auch bei Android 5.1 keine deutliche Verbesserung eingetreten. Schuld ist aber nicht so sehr das Betriebssystem als solches, sondern die Art und Weise wie Apps dort im Hintergrund agieren können. Denn prinzipiell darf jede App im Hintergrund laufen und das System bei Bedarf aus dem Standby holen, wenn sie sich die Rechte dafür zusichern lässt. Koordinieren müssen sie sich dabei nicht. Je häufiger solche "Wakelocks" vorkommen und je mehr Apps dabei auch noch Daten übertragen, desto stärker sinkt die Laufzeit. Mitunter kann man Sünder nur schwer erkennen, weil sie oft die Google-Dienste selbst in Anspruch nehmen. Davon sind iOS und Windows Phone kaum betroffen, da hier nur wenige Programme im Hintergrund aktiv sein dürfen. Erst Android 6.0 gibt dem Nutzer mehr Möglichkeiten an die Hand, um Apps besser zu bändigen.

Unabhängig vom System hilft es, Apps die Übertragung von Daten im Hintergrund und die automatische Synchronisation zu untersagen. Bei iOS kann man das sehr gezielt Programmen erlauben und verbieten, unter Android lässt sich zumindest die Übertragung von Daten im Hintergrund über Mobilfunk (also nicht vom User angestoßenen Transfers) für die Apps deaktivieren, aber vieles sonst nur pauschal. Das Abschalten der Hintergrunddaten verhindert jedoch, dass sich Kalender oder Cloud-Dienste auf den neusten Stand bringt. Push-Nachrichten für WhatsApp und Threema kommen weiterhin durch.

Trotzdem nervt es mit der Zeit diese Funktionen von Hand einzeln ein- und wieder auszuschalten. Praktischer geht das unter Android mit diversen Stromspar-Apps und Automatisierungs-Tools wie Tasker. Damit legt man sich für Daheim, Unterwegs und Büro ein passendes Profil zurecht, bei dem nur die gerade benötigten Funktionen aktiv sein dürfen.

Huawei hat in Barcelona beim MWC soeben sein MateBook vorgestellt, sein erstes 2-in-1 Notebook. Wir konnten uns das 12-inch große Gerät mit optionalem MatePen bereits für euch anschauen.
Huawei hat soeben beim MWC in Barcelona – wie erhofft – das Huawei MateBook vorgestellt! Dabei handelt es sich um ein 12-inch großes 2-in-1 mit 1440p-Display, Intel Core m-Prozessoren und der Möglichkeit, optional sowohl ein Tastatur-Cover (in verschiedenen Farben) zu erwerben, als auch den sogenannten MatePen – einen drucksensitiven Stylus – und das MateDock.

Bei der Vorstellung des Huawei MateBook erklärte uns das Unternehmen eingangs, dass PCs u.a. daran kranken, dass sie zu unförmig sind, die Displays nicht hoch genug auflösen und der Akku nicht lang genug hält. Nach der Generation der Desktop-PCs und der „normalen" Notebooks ist man jetzt bei der Generation der äußerst mobilen 2-in-1s angekommen.

Äußerst mobil soll natürlich auch das MateBook sein und Huawei schafft dafür die perfekten Bedingungen: Der 12-Incher wiegt nämlich lediglich 640 Gramm und ist damit deutlich leichter als beispielsweise ein Surface Pro 4 oder ein iPad Pro. Auch beim Charger spart man noch Gewicht ein, denn gegenüber einem klobigen Netzteil bei üblichen Notebooks wiegt das Teil in diesem Fall gerade einmal 110 Gramm. Mit 6,9 mm ist das MateBook zudem auch außergewöhnlich dünn.

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March 11, 2016

Akku Dell Inspiron 1545

Wesentlicher Bestandteil des neuen Sammelkonzepts ist das neue gelbe Batteriefass, in dem zukünftig große Batterien und Akkupacks verpackt in Plastiktüten gesammelt werden müssen. Neu ist hier, dass auch beschädigte große Batterien und Akkus bis circa 500 Gramm in verpacktem Zustand angenommen werden. Die Verpackung der sogenannten Hochenergiebatterien ist sinnvoll und notwendig, damit während der Lagerung und des Transports kein Kurzschluss entstehen kann, informiert das Landratsamt. Im bereits vorhandenen grünen Batteriefass werden weiterhin kleine Haushaltsbatterien und Akkus gesammelt.

Bei der Anlieferung von batteriebetriebenen Geräten (zum Beispiel Laptops oder Akkuschrauber) müssen Anlieferer auf dem Wertstoffhof Batterien und Akkus, die nicht vom Altgerät vollständig umschlossen sind, zukünftig vom Gerät trennen. Diese Regelung soll verhindern, dass Hochenergiebatterien, zum Beispiel Lithium-Ionen-Akkus, beim Transport beschädigt werden. Diese meist größeren Batterien und Akkus werden ebenfalls verpackt im gelben Batteriefass angenommen. Sehr große beschädigte Lithium-Ionen-Akkus zum Beispiel von Elektrofahrrädern, die schwerer als 500 Gramm sind, dürfen am Wertstoffhof aus Sicherheitsgründen nicht angenommen werden. Diese beschädigten Akkus können von den Bürgern nach telefonischer Voranmeldung kostenlos bei der Firma Meindl in Hainsacker, Telefon (0941) 83020-0, angeliefert werden. Aus Sicherheitsgründen sind diese beschädigten Batterien bis zum Abtransport von zu Hause trocken zu lagern.

Mit der Anpassung der Batteriesammlung an die gefahrgutrechtlichen Transportvorschriften leistet der Landkreis Regensburg einen wichtigen Beitrag zur Rückgewinnung von wertvollen Rohstoffen und zur weiteren Schadstoffentfrachtung des Restmülls, so das Landratsamt in einer Pressemitteilung. Die Sammlung am örtlichen Wertstoffhof ist für den Bürger bequem und unkompliziert. Die gesammelten Mengen an Altbatterien werden an die Stiftung GRS Batterien zur Verwertung übergeben.

Seit Längerem sind Stromkabel des Typs LS-15 weltweit in den Schlagzeilen: Sie überhitzen unter bestimmten Umständen und bergen damit laut dem Bundesamt für Arbeitsschutz und Arbeitsmedizin sowohl Sicherheits- als auch Gesundheitsrisiken. Aus diesem Grund starteten Hersteller wie Hewlett-Packard (HP), Lenovo und Toshiba in den vergangenen Monaten bereits Rückrufaktionen. Nun reagiert auch der taiwanische Konzern Acer und tauscht ebenfalls das LS-15-Stromkabel bestimmter Notebooks aus. Der Rückruf betrifft Strippen, die zwischen September 2010 und Juni 2012 im Lieferumfang einiger Notebook-Modelle enthalten waren.
Um zu überprüfen, ob das Stromkabel Ihres Notebooks betroffen ist, müssen Sie lediglich die Seriennummer oder die SNID Ihres Acer-Notebooks auf einer vom Hersteller dafür speziell eingerichteten Internetseite eingeben. Diese Nummern finden sich meist auf der Unterseite des Notebooks. Fällt Ihr Stromkabel unter die problematischen Modelle, erhalten Sie von Acer ein neues Netzteilkabel kostenlos zugeschickt. Die Lieferzeit variiert laut Acer je nach Land, sie beträgt aber mindestens sieben Werktage. Das Netzteil selbst ist nicht betroffen.
Damit beseitigt Samsung die zwei größten Schwächen der Vorgängermodelle S6 und S6 Edge. Angeblich reduziert der Hersteller bei beiden Modellen die Auflösung des Kamerasensors von 16 Megapixel auf 12. Vermutlich soll damit die Qualität der Aufnahmen bei schwachem Umgebungslicht gesteigert werden.

Nach einem Bericht von VentureBeat will Samsung seine kommenden Spitzenmodelle Galaxy S7 und Galaxy S7 Edge mit einem Slot für MicroSD-Karten und einem starken Akku ausstatten. Außerdem sollen die Smartphone nach der IP67-Zertifizierung gegen Staub und Wasser geschützt sein.

Die Kapazität der Akkus sollen beim S7 auf 3000 mAh und beim S7 Edge auf 3600 mAh – von zuvor 2550 mAh beziehungsweise 2600 mAh anwachsen. Die drahtlose Ladezeit wird mit 2 Stunden beim S7 und 2,2 Stunden beim S7 Edge angegeben. Wie bei den Vorjahresmodellen sind die Akkus nicht vom Nutzer austauschbar.

Die flache S7-Variante behält die Displaydiagonale von 5,1 Zoll wie beim S6 bei. Das seitlich gebogene Display von S7 Edge hingegen wächst auf 5,5 Zoll. Frühere Berichte gingen sogar von 5,7 Zoll wie beim S6 Edge+ aus, was aber offenbar als zu groß betrachtet wurde. Beide Super-AMOLED-Displays kommen wie zuvor mit einer Quad-HD-Auflösung von 1440 mal 2560 Pixeln. Eine berichtete Neuerung ist jedoch das Feature AOD (Always-On Display), wodurch der Bildschirm immer lesbar bleibt und herabgeladene Inhalte anzeigen kann. Diese Funktion soll angeblich nur ein Prozent der Batteriekapazität in der Stunde beanspruchen.

Samsung verbaut in den neuen Smartphones sein eigenes System-on-a-Chip Exynos 8 Octa 8890. Das SoC, das das koreanische Unternehmen in einem 14-Nanometer-FinFET-Verfahren herstellt, ist der Nachfolger des Exynos 7 Octa 7420, der die Galaxy-S6-Modellreihe antreibt. Im Unterschied zu diesem beinhaltet es auch ein integriertes LTE-Modem. Die Performance hat Samsung nach eigenen Angaben um 30 Prozent gesteigert, die Energieeffizienz um 10 Prozent.

Wichtigste Neuerung des Achtkern-Prozessors sind die auf der 64-Bit-ARMv8-Architektur basierenden selbst entwickelten CPU-Kerne. Samsung kombiniert vier dieser Kerne mit vier ARM Cortex-A53-Kernen zu einem big.Little-System, um die „höchste Performance und Energieeffizienz in seiner Klasse" zu erreichen. Vier Kerne bieten höhere Leistung mit einer Taktrate von 2,3 GHz, während die vier weiteren Kerne stromsparender mit 1,6 GHz arbeiten.

Samsung setzt allerdings oft in regionalen Märkten unterschiedliche Prozessoren ein, so dass beispielsweise auch Qualcomms Snapdragon 820 zum Einsatz kommen kann. Die neuen Modelle verfügen wahlweise über 32 oder 64 GByte Flash-Speicher, in ausgewählten Märkten vielleicht auch über 128 GByte. Als erste Gerätefarben sollen Schwarz, Weiß und Gold verfügbar sein. Der Arbeitsspeicher soll 4 GByte Kapazität bieten.

VentureBeat und SamMobile melden gleichlautend, dass sich der Kamerasensor auf 12 Megapixel verringert, während in Galaxy S6 noch eine 16 Megapixel-Kamera verbaut war. Das bedeute aber nicht unbedingt eine weniger gute Leistung des neuen Kameramoduls, das sich insbesondere bei schwachem Umgebungslicht bewähren soll.

Wie gewohnt will Samsung seine neuen Smartphone-Flaggschiffe wieder vor dem Mobile World Congress in Barcelona vorstellen, der in diesem Jahr am 22. Februar beginnt. Die weltweite Markteinführung soll im März beginnen.

Das Galaxy S7 soll sich am Design des Galaxy Note 5 orientieren, also aus Metall gefertigt sein und mit gerundeten Formen auf Kundenfang gehen. Die Kamera soll leicht aus der Rückseite herausragen, berichtet SamMobile außerdem. Wie Evan Blass (@Evleaks) vom Magazin VentureBeat schreibt, sollen sowohl das Galaxy S7 als auch das Galaxy S7 Edge wieder einen microSD-Eingang mitbringen. Auf diesen verzichtete die Galaxy-S6-Generation. Viele Kunden vermissen ihn seit dem Galaxy S5.

Die Galaxy-S7-Smartphones werden laut Blass wasserdicht sein. Allerdings soll man den Akku auch bei der S7-Generation nicht wechseln können. Dafür erhält er eine höhere Kapazität: 3.000 mAh im Vergleich zu 2.550 mAh beim Galaxy S6 bekommt das Galaxy S7 spendiert. Das Galaxy S7 Edge mit seinem 5,5 Zoll großen Dual-Edge-Bildschirm wird mit einem 3.600 mAh starken Akku ausgestattet.

Abgesehen von der Akkukapazität und der Größe sollen das Galaxy S7 mit seinem 5,1 Zoll und das Galaxy S7 Edge mit seinen 5,5 Zoll technisch weitgehend identisch ausfallen. Das bedeutet: Beide Smartphones setzen auf ein QHD-Display mit einer Auflösung von 2.560 x 1.440 Pixeln und auf die Super-Amoled-Displaytechnik. Sie bieten eine 5-MP-Webcam und eine 12-MP-Hauptkamera mit einem größeren Sensor und einem Blendenwert von f/1,7 für gute Nachtaufnahmen. Für die Leistung ist je nach Region entweder der hauseigene Octa-Core-Chip Exynos 8890 zuständig oder Qualcomms neuer Quad-Core-Chip Snapdragon 820. Der interne Speicher beträgt 32 GB und der Arbeitsspeicher 4 GB.

Laut aktuellem Gerüchtestand kommen das Galaxy S7 und das S7 Edge bereits im März 2016 weltweit auf den Markt. Sie erscheinen in den Farben Schwarz, Weiß und Gold.Was hat euch bei eurem Tablet schon immer gefehlt? Längere Akkulaufzeit? Eine bessere Kamera, womöglich 3D-fähig? Oder darf es ein Beamer sein? All das ermöglicht das auf der CES in Las Vegas neu vorgestellte Lenovo ThinkPad X1 Tablet. Optik und Verarbeitung des X1 Tablet erinnern uns an die Ultrabook-Modelle der ThinkPad-Reihe. An der grundsätzlichen Verarbeitung gibt es nicht viel auszusetzen. Sehr schön: Auf der Rückseite des Tablets befindet sich eine Stütze, die verschiedene Blickwinkel auf den Touchscreen ermöglicht.

Stets zum Lieferumfang gehört eine Tastatur. Sie ist ebenfalls im klassischen ThinkPad-Design gehalten und weist die charakteristischen Tasten, Trackpad und auch den roten Trackpoint auf. Das Schreibgefühl ist dem ersten Eindruck nach gut, Druckpunkt und Hub überzeugen.Der zwölf Zoll messende Touchscreen bietet ein sehr scharfes Bild. Dank des verbauten IPS-Panels kommt es auch dann nicht zu Farbverfälschungen, wenn ihr aus sehr spitzen Winkeln auf den Bildschirm schaut. Er bietet Unterstützung für einen Digitizer, der jedoch nicht im Lieferumfang enthalten ist.

Wechselmodule des ThinkPad X1 Tablet: Kamera, Akku, Beamer

Es gibt für die Kunden wieder viel zum Auswählen. Für die Leistung sind die stromsparenden Intel-Core-U-Prozessoren der sechsten Generation zuständig. Bei den Festplatten gibt es viele Optionen bis hin zu einer 1 TB großen mechanischen Festplatte oder eine 512 GB großen SSD. Beim T560 kann man sich optional ein mattes IPS-Display mit einer Auflösung von 2.560 x 1.440 Pixeln aussuchen. Beim 14-Zoll-Modell ist eine Auflösung von 1.920 x 1.080 Pixeln das Höchste der Gefühle. Touch ist optional möglich. Beide Modelle bieten reichhaltige Anschlüsse, darunter Mini DisplayPort und HDMI. Das T460 erscheint im Februar ab 910 US-Dollar und das T560 gibt es ebenso im Februar ab 970 US-Dollar.

Kleiner, cooler, mobiler, aber auch seltsam abgerundeter sind diese Inspiron 11 3000 Series 2-in-1, die es jetzt auch mit Intels effizienterem Braswell-Chip gibt - in den USA aber 29. Juli für 350 Dollar zu haben - vermutlich mit einem 11,6-Zoll-Display mit 1366x768 Bildpunkten, IPS-Touchscreen-Panel, 4 GB RAM und 500 HD.
Aber dann gibt es ja noch die All-in-One-Desktops, die seltsam späte Antwort der PC-Hersteller auf das iMac-Konzept. In diesem Fall die Inspiron 20 3000 Series und der etwas größere Inspiron 24 3000 Series. Je nach Region gibts die mal mit AMD, mal mit Intels Braswell-Chip plus Optical-Laufwerk. Vorsicht: Der 24er hat nur einen 23,8-Zoll, der 20er ein 19,5-Zoll-HD+-Bildschirm (FHD, IPS, Touchscreen optional). Großes Modell kostet in den USA ab 2. Juni 480 Dollar, das kleine nur 330 (ab Oktober).

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Batterie Apple MacBook 13 inch

Quelles sont ces techniques "d'obsolescence organisée"? Par exemple, une mise à jour que l'on ne peut pas installer sur d'anciens appareils. Ce qui a pour conséquence de rendre l'ancien appareil non évolutif. Avez-vous des exemples de cas d'obsolescence programmée démontrée? Ils sont très peu nombreux. La durabilité, en revanche, est une vraie question. Mais parfois, on s'imagine qu'il y a des problèmes là où il n'y en a pas. Par exemple, nous avons testé cette année les batteries de téléphone. Pour nous, elles étaient plutôt fiables, alors que les consommateurs s'en plaignent souvent. Quand un produit ne dure pas longtemps, on se dit que c'est forcément fait exprès.

C'est étrange de faire une loi pour traiter d'un phénomène qui n'est pas démontré. A-t-elle quand même une utilité? Oui, par son côté pédagogique, et aussi car certains vendeurs jouaient sur cette peur pour vendre des extensions de garantie qui n'étaient pas nécessaires. Mais d'autres mesures sont encore plus intéressantes pour cela.

La première est la garantie légale de conformité, qui va s'étendre à deux ans en 2016. Jusqu'à présent, pendant les six premiers mois après la délivrance du produit, il existe une présomption de vice caché en cas de panne. C'est au professionnel de démontrer que la panne est liée à une mauvaise utilisation du produit s'il veut faire sauter la garantie. Pendant les 18 mois suivants, c'est au consommateur de démontrer le vice caché. Avec l'extension à deux ans de la garantie légale de conformité, la présomption du vice caché va courir pendant deux ans. Tous les frais inhérents seront à la charge du vendeur.

D’un point de vue strictement logiciel, BlackBerry tournera donc sous Android, ce que BB a confirmé sans ambages. Toutefois, la marque n’a pas précisé de quelle version il s’agirait, mais les rumeurs comme le bon sens tablent sur du 5.1 Lollipop, un choix cohérent pour un smartphone qui se veut haut de gamme. Cet Android sera en revanche teinté de BlackBerry, puisque le constructeur ajoutera sa touche personnelle. « Ce nouvel appareil offrira la meilleure sécurité aux clients entreprises », indique-t-il, évoquant également la « sécurité » et la « productivité » à destination des particuliers. Une forme revue et corrigée du hub de messages propre à BlackBerry devrait ainsi être de la partie.

Les caractéristiques techniques
Les rumeurs, souvent fournies par le célèbre Evleaks, concernent notamment les caractéristiques techniques du téléphone, que BlackBerry s’est bien gardé de fournir. On pense donc savoir que comme le Nexus 5X notamment, le BlackBerry Priv sera équipé d’un SoC Snapdragon 808 combiné cependant à 3 Go de RAM, ce qui le propulsera d’office dans l’univers du haut de gamme. On parle également d’une mémoire interne de 32 Go, associée à un port pour cartes microSD.

Et cet écran ? Si les rumeurs s’accordent sur sa définition QHD, on est un peu moins sûr de sa diagonale, que l’on estime pour l’heure à 5,4 pouces, voire légèrement plus. On parle en outre d’un appareil photo de 18 mégapixels avec une stabilisation optique (OIS), un autofocus rapide et une capacité à filmer en 4K. En façade, on devrait avoir affaire à un appareil de 5 mégapixels. En revanche, on ne sait rien de la batterie qui animera cet ensemble.

La tablette au format 8 pouces de Sony, la Sony Xperia Z3 Tablet Compact, est proposée en promotion par Rue du Commerce pendant un peu plus de 24h à 269,90 euros au lieu de 399,99 euros. Petit bonus, le distributeur offre des écouteurs à réduction du bruit.

La Sony Xperia Z3 Tablet Compact est l’un des rares produits ayant obtenu 9/10 lors de son test. Comme nous le disions à l’époque « L’objet respire la qualité et ne semble souffrir d’aucun gros défaut qui pourrait ternir son image ». Elle dispose en effet d’un « bel écran aux couleurs vives et ajustables, une taille de guêpe, un poids plume, et une grande autonomie. »

Initialement sortie à 479 euros, elle est disponible en ce moment autour de 330 euros et même beaucoup moins cher chez Rue du Commerce dans le cadre d’une vente flash. Le distributeur la propose en effet avec les écouteurs à réduction du bruit actif (modèle MDR-NC31EM) à 269,90 euros. Une offre très intéressante pour qui veut s’équiper d’une tablette compacte, puissante et résistante à l’eau.

LG a officiellement investi le marché américain des PC avec le lancement de son modèle d'ordinateur portable ultra-fin, le LG Gram.Si jusqu'à maintenant la société coréenne proposait seulement des moniteurs, le LG Gram est désormais disponible outre-Atlantique, pré-installé avec Windows 10, en deux modèles 13 et 14 pouces, chacun pesant environ 980 grammes, ce qui les rend encore plus légers que le dernier Macbook Air en date.

Le site The Verge qui a pu essayer ces premiers modèles d'ordinateurs LG rapporte même que l'affichage 1080p est plus satisfaisant que celui du modèle d'Apple.Cependant, le matériel dans lequel est fabriqué ce portable semblerait un peu fragile, alors que la batterie propose une autonomie de 7,5 heures. Pas de lumière dans le clavier, mais un lecteur de carte SD, une sortie HDMI, deux ports USB 3.0.Avec 8 Go de RAM et un SSD de 128 Go en association avec un processeur Intel Core i5, ces modèles 13 et 14 pouces du LG Gram sont proposés à 889 dollars et 999 dollars.Pour 1399 dollars, le modèle 14 pouces offre un processeur Intel Core i7 et un disque dur SSD de 256 Go.Pas d'annonces pour le moment concernant l'arrivée de ces premiers modèles de PC LG en Europe.

Après un léger tassement de la courbe l'année dernière, Apple refait un bond en avant, avec cette puce A9 qui s'avère effectivement bien plus véloce que l'A8 de l'iPhone 6, dont les performances étaient déjà très honorables. On constate notamment une belle amélioration des performances en simple coeur, comparable au passage de l'iPhone 5 à l'iPhone 5s.

Si Apple partage la production de ces puces entre TSMC et Samsung, ces deux fournisseurs ne fabriquent pas exactement les mêmes modèles : celui de l'entreprise taïwanaise mesure 104,5mm2 contre 96mm2 pour celui de la firme coréenne. D'après les premières études, la puce de TSMC gravée à 16nm équiperait 50% des iPhone 6s Plus, et 3/4 des iPhone 6s. Difficile de savoir pour le moment, si ces différences ont un impact sur les performances du téléphone ou son autonomie.

D'après nos observations, le cru 2015 est donc légèrement plus rapide à lancer des applications. En revanche, plus les traitements à effectuer sont lourds (traitement vidéo sur Vintagio ou au lancement de jeux), plus l'iPhone 6s se démarquera de son prédécesseur.

En outre, on ne remarque pas spécialement de surchauffe ou de limitation lorsqu'on pousse l'iPhone 6s dans ses retranchements. En revanche, quelques « lags » peuvent être observés lors d'enregistrements en 4K, mais on restera à un niveau en deçà de ce que nous avons constaté avec le OnePlus 2. On imagine que les choses s'arrangeront l'année prochaine.

Malheureusement, les améliorations du GPU avaient été absorbées par les nouvelles résolutions d'écran l'année dernière. Le gain observé sur l'iPhone 6 était de l'ordre de 25% et on obtenait même une fluidité plus intéressante sur l'iPhone 5s que sur l'iPhone 6 Plus.

Cette année, le GPU a une nouvelle fois été amélioré et se révèle presque deux fois plus rapide que celui de l'iPhone 6, ce qui au passage permet de creuser l'écart avec l'iPhone 5s. Une nouvelle fois, la version 5,5" obtient des performances moins intéressantes que son homologue 4,7", puisqu'iOS réalise ses rendus en 2208x1242 pour ensuite les ramener à l'échelle de l'écran.

Avec l'arrivée de la 4K, l'accès disque est également plus rapide sur l'iPhone 6s, ce qui permet un chargement accéléré des textures comme on peut le voir sur Epic Zen Garden, une magnifique application présentée à la WWDC l'an dernier. Ainsi, si l'iPhone 6 stagnait autour des 160Mo/s en lecture et 50Mo/s en écriture, le modèle de cette année atteint sans problème les 310Mo/s en lecture et 85Mo/s en écriture.

Tout ceci reste cependant à relativiser car les jeux ne sont pas forcément à pleine résolution et les éditeurs peuvent toujours conserver de bonnes performances sur l'iPhone 6s Plus en bâtissant leurs rendus à des résolutions plus faibles, quitte à perdre un peu de finesse sur les textures.

Comme d'habitude, les éditeurs se retrouvent dans l'obligation d'optimiser leurs jeux pour la nouvelle génération d'iPhone. Ainsi, si Rayman Fiesta Run tournait à merveille jusqu'à présent, on se retrouve avec des textures manquantes et des bandes de couleur sur les bords de l'écran de l'iPhone 6s.

Si on imagine que les titres les plus populaires bénéficieront rapidement d'une mise à jour, d'autres, comme F1 Challenge n'ont pas évolué depuis longtemps. Les cinématiques sont donc toujours aussi dégradées depuis notre dernier test. Changer d'iPhone, c'est donc aussi prendre le risque de ne plus pouvoir profiter de son jeu préféré, ou voir des titres se remettre à tourner sans problème, « comme par magie ».
Si les iPhone 6s sont les premiers à être fournis avec 2 Go de RAM, ce ne sont pas les premiers appareils mobiles d'Apple à en bénéficier.

C'est également le cas de l'iPad Air 2, présenté l'année dernière, et de l'iPad mini 4. Lors de notre test, nous avions déjà eu le plaisir d'apprécier les bénéfices procurés par ce giga supplémentaire.

Comme nous vous le rapportions, c'est sur Safari que se fait réellement la différence. Auparavant, l'iPhone devait régulièrement éjecter des pages de sa mémoire pour les recharger plus tard. Les utilisateurs se retrouvaient donc contraints d'attendre, de retrouver leur position sur la page et si par malheur leur connexion n'était plus disponible, ils n'avaient plus accès aux données jusqu'à nouvel ordre.

Ce nouveau cru sera donc en mesure de gérer bien plus d'onglets en parallèle, sans avoir à les recharger. De même, on pourra garder davantage d'applications ouvertes et passer de l'une à l'autre sans avoir à attendre. Ces 2Go de RAM apportent donc un vrai gain de temps et surtout, une bien meilleure expérience utilisateurs. Après avoir intégré Force Touch sur son Apple Watch, son MacBook Pro Retina 15", son MacBook Pro 13" et son MacBook Retina 12", Apple continue de déployer cette technologie sur ses appareils.

La fonctionnalité a d'ailleurs été rebaptisée 3D Touch pour l'occasion et Jony Ive, Craig Federighi, ou encore Phil Schiller se sont évertués à en faire la promotion lors d'interview exclusives. Grâce à 96 capteurs répartis sur toute la surface de l'écran, l'iPhone 6s sera donc en mesure de détecter la moindre pression entre la vitre et la dalle LCD. De quoi permettre de nouvelles interactions avec le smartphone.
Si 3D Touch est l'une des nouveautés majeures de l'iPhone 6s, elle ne devrait pas déboussoler les fans d'Apple qui ont déjà eu l'occasion d'expérimenter ce type d'interaction sur l'Apple Watch ou sur le MacBook Retina.

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March 10, 2016

Batterie Dell Inspiron 5150

L'iPhone 6s et l'iPhone 6s+ ont débarqué en France le 25 septembre 2015, avec cette déclinaison « S » de l'iPhone 6 sortis il y a tout juste un an. Pas de changement de design cette année, mais Apple a tout de même intégré quelques nouveautés intéressantes, citons en vrac l'arrivée de 3D Touch ou encore des améliorations sensible en photo et en vidéo.

Mais avant de rentrer dans le vif du sujet, je vous propose un petit micro-trottoir et un résumé des nouveautés dans notre vidéo, tournée le jour du lancement :
N'en déplaise aux fans d'Android, que ce soit dans la presse ou dans le métro, l'iPhone reste le smartphone de référence. Chaque année, l'arrivée du « nouvel » iPhone est toujours suivi de très près, et plus seulement chez les geeks. Même ma coiffeuse avait remarqué que je tenais en main le modèle « or rose » cuvée 2015, c'est dire si l'appareil est devenu un produit de grande consommation.

Si Apple a perdu une partie de son leadership sur le plan hardware (on le verra plus bas), elle n'a en revanche rien perdu de son image. L'iPhone reste statutaire, même chez les jeunes, comme le sont encore une paire de Nike, un jean Levi's ou un polo Lacoste. Malgré ses efforts, Samung ne parvient pas encore à se placer comme une marque haut-de-gamme, la faute à un design très industriel, là où la talent de Jony Ive peine à trouver des relais. On retrouve d'ailleurs ce sentiment sur iOS, avec un système simple, clair, et cohérent. Apple cultive son écosystème au point qu'il devient de plus en plus difficile d'en sortir : une fois que l'on a goûté à iCloud, iMessage, Facetime ou même -n'en déplaise à certains- le logiciel iTunes pour gérer la synchronisation et la sauvegarde, repasser sur Android devient forcément synonyme de compromis.

Pourtant, ces dernières année, la Pomme a bien du mal à conserver son rang de leader. Sur un plan technique tout d'abord, l'iPhone n'est plus le précurseur qu'il a pu être dans tous les domaines. Il existe aujourd'hui des appareils dotés d'un bien meilleur capteur photo/vidéo, de bien plus de RAM, d'une autonomie supérieure et certains modèles (comme chez Sony) sont même 100% étanches. Quant à la puissance brute, si l'iPhone reste dans le trio de tête, ses concurrents proposent désormais des puces assez voisines, qu'elles soient issues de Samsung ou de Qualcomm. Longtemps précurseur sur le front des écrans Retina, il n'est plus rare de voir des appareils QHD voire même carrément 4k dans le monde Android ! En face, la moindre « Killer feature » d'Apple est immédiatement reprise : le capteur d'empreinte est désormais intégré sur quantité de modèles et « 3D Touch » a déjà été annoncé chez Huawei quelques jours avant la keynote (même s'il se fait désirer). En tant que fan de la Pomme, on sait aussi que la firme n'a pas l'habitude de faire la courses aux caractéristiques si elles ne sont pas parfaitement intégrées à iOS, il n'empêche que les bonnes idées ne sont plus seulement à chercher du côté de Cupertino.
Et puis, reste le problème de la tarification. Si la part de marché d'iOS a bien baissé en France, ce n'est pas un hasard : avec l'arrivée des forfaits sans engagement et sans mobile inclus, beaucoup se résignent à acheter le téléphone nu. A ce petit jeu, l'iPhone gagne le prix du smartphone le plus cher du marché, avec des tarifs dépassant depuis l'an dernier la barre des 1000€. Et lorsqu'on regarde la fiche technique d'un modèle Android équivalent vendu 2 à trois fois moins cher, même en étant un convaincu des bienfaits d'iOS sur notre quotidien, le facture est difficile à encaisser. Certains s'orientent donc souvent vers le modèle de l'an dernier, une stratégie intéressante mais un peu frustrante lorsque ses amis arborent la nouvelle version. Samsung fait d'ailleurs aussi les frais de cette segmentation, où l'on trouve de nouveaux acteurs chinois proposant des appareils techniquement haut-de-gamme entre 300 et 400€, qu'il devient compliqué d'ignorer. Apple sera-t-elle obligée de se lancer dans un iPhone « low-cost » pour contrer ce nouveau marché milieu-de-gamme de plus en plus agressif ? Les analystes en sont convaincus, ce qui suivent Apple depuis des années, un peu moins.

A l'image d'Intel et de sa stratégie dite du « Tick-Tock », Apple conçoit ses iPhone en deux temps. La première année, l'appareil change de design, et l'année suivante, il gagne en vitesse et en fonctionnalités. Certains considèrent d'ailleurs que ces modèles estampillés « S » sont souvent les plus intéressants, car ils comblent les lacunes de leur devancier (qui manquaient parfois de recul), et se montrent dès lors beaucoup plus aboutis.

Cette année, Apple ne change donc pas la coque de l'iPhone 6, qualifiée à la rédac de la « plus moche de toute l'histoire de l'iPhone ».Il faut dire qu'on ne s'est jamais vraiment fait à ses ostensibles bandes de plastiques pourtant nécessaires pour les signaux des antennes, mais qui flingue totalement les lignes épurées dont nous avait habitués Jonathan Ive au fil du temps. Cela explique sans doute pourquoi la version grise est la plus populaire, ces bandes de couleur étant nettement moins visibles que sur les deux autres coloris.

Même si la coque reste la même (à quelques ajustements près), Apple n'a pas commis l'erreur de ne pas proposer de point de différenciation avec l'iPhone 6. Celui qui a acheté l'iPhone 6s veut (souvent) le faire savoir, et dans ce cas, il optera pour le modèle « Or rose ». Mais cette année, cette nouvelle couleur n'a jamais été aussi clivante. Il faut dire qu'il s'agit à la base, de répondre à la demande chinoise, celle-là même qui avait réclamé l'iPhone doré. Comme vous avez pu le voir dans la vidéo, le choix de la couleur se complique donc cette année : les hommes ont du mal à assumer ce rose qu'ils qualifieront plus volontiers de « cuivré » pour se donner bonne conscience. D'autre part, l'étiquette du « t'es une femme, t'aimes le rose » est également loin de faire l'unanimité chez ces demoiselles.
Evidemment, il serait bien présomptueux de vous donner des conseils en matière de goûts et de couleurs, la seule chose que l'on peut dire, c'est que la perception de ce « rose » dépend beaucoup de l'éclairage. Tout comme l'iPhone doré qui apparait « Champagne » la plupart du temps, cet « Or rose » reste clair, surtout dehors, où il se confond même parfois avec le modèle or. Les filles seront quant-à elles sûrement très attentives au petit comparatif de Laura, qui a posé le téléphone à côté de sa trousse de maquillage :

Tout comme l'iPhone or (champagne diront certains), cette nouvelle déclinaison se révèle donc plus ou moins rosée, voire « bronze » selon les éclairages.
D'ailleurs ce modèle est étiqueté « or rose », et non rose. C'est là que se fait toute la différence par rapport aux couleurs bien plus flashy qu'on peut trouver sur les packaging de certains produits cosmétiques. Ici, on voit bien que la couleur du téléphone est plus proche de celle du mascara Maybelline Cil Sensational ou du parfum Coco Mademoiselle que du Sérum Fructis ou du vernis Color Show. Posé devant le crépis rose d'une maison, l'iPhone pourrait presque passer inaperçu !
Reste à savoir si les fans assumeront cette teinte au quotidien. Sur les photos qui suivent, vous pouvez voir que la couleur du smartphone est assez loin d'un rose fluo et ne choque pas près du visage. La teinte de l'iPhone or rose est par exemple bien loin de celle de mes Nike Dunk Sky High. Les chaussures de Marty Mcfly parait-il. Et vous, comment trouvez-vous cet iPhone or rose ?
Apple nous avait plutôt habitué à une cure d'amincissement régulier de ses appareils, mais parfois, le besoin technique nécessite que l'on fasse machine arrière.

Cette année, les iPhone 6s et 6s Plus ont respectivement pris 14 et 20 grammes par rapport à leurs devanciers et même quelques dixième de millimètre sur chaque bord. La différence est à peine perceptible, même si certaines housses de l'iPhone 6 seront parfois un peu juste pour le nouveau modèle. A l'usage, j'ai trouvé qu'on sentait quand-même la prise de poids sur le 6s Plus, que l'on tient souvent en porte-à-faux.

Les nouvelles tailles d'écran de 4,7 et 5,5" des iPhone 6 et iPhone 6 Plus ont animé le web pendant des mois l'an dernier. Est-il trop gros ? Quelle version choisir ? Apple va-t-elle proposer à nouveau une version de 4" ? Beaucoup sont encore restés à l'iPhone 5/5s/5c et hésitent toujours à changer, par peur de ne pas pouvoir s'adapter.
Si l'on se fie aux chiffres de ventes, les iPhone 6 et 6s ont pulvérisé des records, si bien que sur un plan purement comptable, Apple semble avoir fait le bon choix en se ralliant aux réalité du marché, dont la majorité des téléphones oscille désormais entre 4,5 et presque 6". L'hypothèse d'un retour à une version plus petite n'est pas totalement écartée, mais parait désormais peu probable.

A la rédac', nous avions tous adopté ces nouveaux iPhone et une chose est sûre, aucun d'entre-nous ne reviendrait en arrière. Les iPhone de 3,5" et 4" nous paraissent aujourd'hui minuscules, alors qu'on s'en contentait tout à fait il y a encore une année seulement. Même s'ils restent plus compliqués à tenir à une main, le confort apporté par un écran plus large est indéniable, et au fil des mois, les applications ont su largement en tirer profit. Même les filles -qui ont des mains souvent plus petites- ont su s'adapter : dans la rue, on évite d'écrire en marchant et l'appareil finit plus souvent dans le sac à main que dans la poche, devenue bien trop petite. Quant aux amateurs de la version « Plus », il se sont fait une raison : la coque est fortement conseillée, et la frappe se fait exclusivement à deux mains, mais quel bonheur pour lire l'actualité ou regarder des films ou des photos !
Ces nouveaux iPhone se complètent en fait assez bien avec l'Apple Watch (Lire notre test complet) : on évite de sortir son « gros » iPhone pour rien, et on lit ses messages/notifications sur la montre. En revanche, même s'il est difficile de généraliser la pratique, nous avons constaté autour de nous que ces modèles plus larges ont cannibalisé l'usage de l'iPad. « Je ne le sort plus systématiquement le soir » me confiait une amie, pourtant très fan de son iPad mini, tout en précisant que son iPhone 6 suffit largement pour aller sur le web ou consulter les réseaux sociaux confortablement.

Apple jouit dans ce domaine d'une certaine avance sur ses concurrents depuis quelques années, et la pression est donc grande pour présenter des performances toujours plus impressionnantes sur ses téléphones pour continuer à faire la course en tête. De plus, la firme ne propose qu'une mise à jour de ses smartphones par an. Elle se doit donc de frapper un grand coup afin de conserver sa position de leader une année supplémentaire. Ainsi, la Pomme a une nouvelle fois annoncé ses chiffres : « la puce A9 avec architecture 64 bits digne d’un ordinateur de bureau a été spécialement conçue pour l’iPhone 6s. Avec des performances graphiques et de traitement respectivement 90 % et 70 % plus rapides, vous allez pouvoir profiter à fond de vos apps et jeux les plus exigeants » affirme-t-elle. Est-ce à dire qu'on pourra gérer toutes les tâches qu'on réserve habituellement à un ordinateur de bureau avec l'iPhone ? C'est ce que nous allons voir tout de suite en commençant par quelques tests empiriques.
L'iPhone 6s embarque une puce A9 cadencée à 1,85Ghz contre un modèle A8 à 1,40Ghz pour l'iPhone 6. Une nouvelle fois, la firme, qui conçoit elle-même ses puces, a fait le choix de travailler sur la synergie hardware / software de ses appareils.

Rester sur une stratégie bi-coeur lui permet également d'avoir un meilleur rapport rapport puissance / consommation. De plus, iOS reste pour le moment bien adapté à une architecture bi-coeurs mais les choses pourraient changer à l'avenir avec la montée en puissance du multi-tâche sur les appareils mobiles d'Apple.

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Batterie Dell Inspiron 6000

La relation humaine avec le pilote est ainsi primordiale. Parce que s’il faut une bonne voiture, on a aussi besoin d’un pilote qui va vite. Et d’un pilote qui a confiance. Surtout lorsqu’il y a des problèmes. Quand on est en course, que le pilote a un problème et qu’il l’explique, il est indispensable qu’il ait une totale confiance dans l’ingénieur qui va l’écouter. L’ingénieur doit être capable d’entendre, de trouver une solution, même une solution placebo parfois, parce qu’en course on ne peut pas tout faire, mais il faut qu’il trouve les mots justes. Et puis l’ingénieur rallye a aussi les relations avec l’équipe des mécanos à gérer, c’est lui qui demande les changements sur la voiture... C’est vraiment un milieu sous tension, en essais et en course quand il faut prendre des décisions rapides et les faire exécuter tout aussi rapidement. Il faut donc une grande maîtrise de soi et de la diplomatie, parfois. »

Il faudra de l’EPDM 3 couches kevlar... » « Pardon ? » « De l’EPDM 3 couches kevlar ! » « Ah OK ! » Dans la caravane de l’écurie Citroën, la semaine dernière, en plein centre de la Corse, lors des essais du pilote britannique Kris Meeke, le dialogue semble surréaliste. Pour le moins imperméable aux profanes.

C’est que, depuis le temps des clés de 8 et autres pieds à coulisses, le vocabulaire du rallye a clairement vécu sa révolution 2.0. En 2015, l’automobile, grand public et professionnelle, a avalé et digéré le virage informatique.Sur ce Tour de Corse WRC, les ordinateurs joueront, encore une fois, un rôle capital : à la fois banque de données, correcteurs de tests, informations en temps réel, alertes...A quelques pas du célèbre pont d’Altiani, qui remonte au XVIIe siècle, Kevin Struyf, «ingénieur châssis et responsable des essais», grignote un sandwich devant son écran d’ordinateur portable.

Depuis le matin, il consulte, compare, intègre des schémas, des courbes mais aussi une flopée de chiffres répartis en tableaux. Ainsi, lors d'un évènement qui y était consacré, l'évangéliste technologique cadre chez Microsoft Bruce Harris a affirmé que le casque peut tenir entre 2h30 et 5h30 allumé selon son utilisation. C'est en moyenne ce que peut proposer un ordinateur portable, et quand on sait que le casque a de nombreux atout comme son utilisation autonome (OS Windows 10 intégré, pas besoin d'ordinateur pour le faire fonctionner), et sa connectivité sans fil Wi-Fi et Bluetooth, on se dit que c'est plutôt compréhensible. Pour un appareil du genre, nous pourrions même dire que cela reste plutôt correct, et on se doute bien que les modèles qui suivront devraient améliorer cette autonomie.
Précisément, Harris a indiqué que si l'utilisation est intense, la batterie se déchargera au bout de 2h50 environ. Si l'utilisation se limite à la bureautique ou de petites tâches, il serait possible d'atteindre les 5h30. Cependant, il faut savoir que ces estimations proviennent d'un représentant de chez Microsoft, les tests réalisés ensuite sur les produits à leur sortie peuvent varier. Nous pouvons donc avoir de bonnes, ou de mauvaises surprises !

Pour les petites informations plutôt sympathique, on y apprend notamment que le champ de vision, déjà critiqué auparavant car il était plutôt limité, serait similaire à un écran 15 pouces situé à environ 60 cm de l'Å“il. De même que pour le cas précédent, ce champ de vision devrait s'accroître lors des prochaines versions du modèle.

Nous apprenons également que plusieurs appareils Hololens pourront être reliés entre eux. L'intérêt est simple, et très intéressant, puisque grâce à cette liaison, chaque utilisateur sera en mesure de regarder les mêmes hologrammes en temps réel grâce à une connexion internet. Aucune limite de personnes connectées n'a été encore prononcé, et nous ne savons pas ce qu'il en est pour d'éventuelles interactions entre plusieurs périphériques.

Enfin, il faut savoir que comme la vidéo (qui est la source intégrale de tout ce qui a été cité plus haut) ci-dessous l'indique, le casque tourne de façon autonome et Bruce Harris précise vivement que tout ce qui est faisable sous un ordinateur portable équipé de Windows 10 est faisable sur l'Hololens. Il semblerait qu'il n'y ait donc pas de limites connues à ce jour.



L'Hololens reste attendu dans les prochains mois, mais dans une version exclusive aux développeurs pour une somme relativement effrayante, près de 3 000$. Aucune information concernant une vente à tout public n'a été divulguée pour le moment.
Rentrée finalement un peu chargée chez LG en mobilité à l'IFA de Berlin puisqu'en sus des tablettes Android G Pad II 8.0 et G Pad II 10.1, l'équipementier asiatique annonce la sortie prochaine d'un clavier sans fil pour smartphone et tablette.

Son nom ? Rolly Keyboard. Sa particularité ? Pouvoir s'enrouler pour ne devenir qu'une petite barre discrète bien plus facile à transporter. Il fallait bien cela pour rendre ce type de produit intéressant et attrayant, surtout venant d'une entreprise qui n'est pas coutumière du fait. En pratique, le clavier Rolly Keyboard voit chacune des 4 lignes du panneau du clavier se rabattre autour d'un socle, le tout en un clin d'Å“il, en fermeture comme en ouverture.

L'accessoire tire son énergie d'une unique pile classique AAA et LG promet environ 3 mois d'utilisation moyenne au maximum, soit ce que propose dans les faits Logitech avec sa foultitude de claviers pour tablettes fonctionnant sur batterie au lithium rechargeable. La connexion entre le produit principal et ce clavier s'effectue en Bluetooth 3.0 et il est possible de connecter plusieurs produits au Rolly Keyboard.

Côté saisie, le Coréen ne semble pas devoir faire d'énormes compromis — ce qui est parfois le cas sur certains produits, au risque d'entamer sévèrement l'ergonomie générale et l'expérience de frappe — puisqu'il annonce une largeur de touche de 17 mm, proche de la largeur des touches d'un clavier classique (18 mm). Le Rolly Keyboard singe donc le plus possible un clavier classique d'ordinateur portable. Une touche directe permet également de passer d'un produit appairé à un autre.Le support d'une tablette ou d'un smartphone est assuré par un système de tiges robustes enfermées dans le tube principal et qui sortent sur ordre de l'utilisateur au besoin. Une cale qui peut supporter un produit mobile au format maximal de 10,1 pouces.

LG ne détaille pas encore la date de sortie ou le prix du Rolly Keyboard. Tout juste sait-on que le territoire nord-américain s'apprête à recevoir la visite du clavier sur son marché, tandis que l'Europe doit attendre la fin de l'automne pour le voir sortir. L'IFA de Berlin pourrait être l'occasion d'en savoir davantage sur ce périphérique à fort potentiel pour les utilisateurs de terminaux Android.
Xiaomi est devenu au fil des années un acteur incontournable sur le marché des smartphones. Selon la dernière étude de Canalys, il occuperait même la première place du podium en Chine, devant Huawei et Apple. Passionnant, et ce n’est pas encore fini car le constructeur envisagerait maintenant de lancer… un PC portable.

Ce n’est évidemment qu’une rumeur et elle est à prendre avec prudence, mais elle ne vient pas de n’importe qui. En réalité, tout est parti d’un article publié par le vénérable Bloomberg. Xiaomi aurait l’intention de lancer un PC portable.
D’après la publication, la firme chinoise se serait pas mal rapprochée de Samsung ces derniers temps et elle lui aurait ainsi demandé de produire plusieurs composants et même un écran d’ordinateur.

C’est un peu triste mais nous n’en savons pas beaucoup plus pour le moment et nous ignorons ainsi si cette machine existe réellement. Une chose est sûre en tout cas, si Xiaomi décide de se lancer sur ce secteur, alors il risque d’appliquer la même stratégie que pour ses téléphones.Qu’est ce que ça veut dire ? Tout simplement qu’il pourrait rogner sur ses marges et sur tous les frais annexes (comme la recherche) pour conserver un prix de vente aussi bas que possible.

Si vous avez perdu votre téléphone dans les transports en commun, contactez au plus vite la société. Quelqu'un l’aura peut-être rendu… Les mairies ont aussi des services pour les objets retrouvés. Pensez à leur demander.
Si cela vous arrive à Paris ou dans sa banlieue, un service en ligne permet de faire directement votre déclaration de perte.
Pensez à activer la fonction géolocalisation de votre appareil dans les paramètres. En cas de vol (ou de perte), vous devez vous connecter sur le site de votre système d’exploitation (iCloud pour iPhone, Windows Phone ou Gestionnaire d'appareils Androïd). Vous pourrez ainsi visualiser la position du smartphone sur une carte mais attention uniquement si le portable est connecté à internet et le GPS activé.
Remplacement du téléphone
De nombreux opérateurs proposent des assurances permettant le remplacement de votre téléphone en cas de vol ou de perte. Vous payez alors une franchise pour bénéficier de ce droit. Toutefois, ces assurances comportent souvent des conditions (agressions…).

Si votre portable a été volé, vous devez avoir porté plainte avant de suivre cette démarche. L’opérateur peut vous demander des informations complémentaires avant de vous dédommager. Attention, la fraude à l’assurance est sévèrement punie (6 mois de prison et 7 500€ d'amende).
Résiliation de l’abonnement
Après la perte ou le vol de votre téléphone portable, une résiliation anticipée de l’abonnement peut être possible
Il faut vérifier les cas prévus dans les conditions contractuelles. Sinon vous devez continuer à payer votre abonnement jusqu'à la fin de l’engagement.
La loi sur l'obsolescence programmée est entrée en vigueur. Mais il sera très difficile de démontrer le caractère intentionnel d'une panne. Nicolas Godfroy, responsable juridique à l'UFC-Que Choisir, préfère insister sur les mesures à mettre en oeuvre pour favoriser les garanties et la réparation des produits.

La loi sur l'obsolescence programmée est entrée en vigueur le 18 août. L'"obsolescence programmée", définie comme "l'ensemble des techniques" permettant de "réduire délibérément la durée de vie d'un produit pour en augmenter le taux de remplacement", est désormais punie de deux ans d'emprisonnement et 300 000 euros d'amende, ce montant pouvant être porté jusqu'à 5% du chiffre d'affaires moyen annuel. Cet article fait partie de la loi sur la transition énergétique, votée le 22 juillet. L'objectif: limiter les déchets électroniques et faire baisser la facture pour le consommateur.

Encore faudra-t-il démontrer ce raccourcissement de la durée de vie du produit, et son caractère intentionnel, ce qui va rendre la portée de cette loi très limitée. Du reste, ses promoteurs eux-mêmes affirment que le but premier est d'envoyer un signal fort aux fabricants. Nicolas Godfroy, responsable juridique à l'UFC-Que Choisir, décrypte ce nouveau dispositif. Pensez-vous que cette loi va être réellement applicable? Démontrer qu'un professionnel a réellement fait en sorte que son produit tombe en panne à une date précise sera très compliqué. Hormis avec des preuves internes à l'entreprise, on ne peut pas. Ce n'est pas la mesure qui nous semble la plus importante pour favoriser la durabilité des produits.Parler d'obsolescence programmée implique que l'on connaisse la durée de vie théorique d'un produit. Comment placer le curseur entre une durée de vie courte et la réduction délibérée?

C'est une des limites. Quelle est la durée de vie normale? Quelle est la cause de la panne? Il faut être honnête: à partir du moment où on cherche à faire des économies, il y a toujours un risque qu'une pièce se retrouve défaillante. On le voit même chez des grands constructeurs. Il faut aussi faire attention, savoir de quoi on parle. Ne pas confondre obsolescence programmée et durabilité. Par exemple, on a vu des consoles de jeu qui tombaient massivement en panne, mais leur fabricant perdait de l'argent dessus. Quel intérêt de faire tomber en panne un produit qui vous coûte de l'argent? Par ailleurs, la plupart des marques n'ont pas assez de pouvoir de captation de clientèle pour se permettre d'écourter volontairement la durée de vie de leur produit. Si vous achetez une machine à laver et qu'elle tombe en panne au bout de deux ans, vous n'achèterez tout simplement plus cette marque. Le plus gros risque pour les entreprises, c'est ça: que les consommateurs aillent voir ailleurs. C'est pourquoi à l'UFC, nous préférons parler d'obsolescence organisée, c'est-à-dire, ce qui est fait pour vous pousser à changer de produit, sans pour autant que votre appareil tombe en panne.

  1. http://www.memecenter.com/fun/6554021/pcakku-kaufe-com
    http://www.memecenter.com/fun/6554025/www-dearbattery-co-uk
    http://www.memecenter.com/fun/6554031/www-denchimall-com
    http://www.memecenter.com/fun/6554039/http-www-akkusmarkt-com-hp-pavilion-dv6500-laptop-akku-html
    http://www.memecenter.com/fun/6554045/http-www-batteria-portatile-com-dell-studio-1555-batteria-html
  2. http://www.jukebox.fr/www-akkusmarkt-com/clip,wwwakkusmarktcom,xzqq85.html
    http://www.jukebox.fr/www-batteria-portatile-com/clip,wwwbatteria-portatilecom,xzqq88.html

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March 07, 2016

Akku HP compaq nx6300

Jeden Tag an die Steckdose, die Akkuladung reicht kaum bis zum Abend: Die herkömmlichen Lithium-Ionen-Batterien in Smartphones haben längst ihre Grenzen erreicht. Und so ist es nicht verwunderlich, dass die Forscher aus Stanford nicht die einzigen sind, die nach der Batterie der Zukunft suchen. Das sind drei weitere spannende Technologien, an denen derzeit gearbeitet wird.
Batterien aus Kohlenstoff-Nanoröhren
Ein vielversprechender Ansatz sind modifizierte Lithium-Batterien, bei denen die Elektrode aus Kohlenstoff-Nanoröhren besteht. Damit ist es Wissenschaftlern möglich, 70 Prozent des Akkus in nur zwei Minuten aufzuladen. Andere Forscher experimentieren zudem mit Silizium. Mit dieser Technik reduziert sich nicht nur die Aufladezeit, auch die Anzahl der Ladezyklen wird erhöht. Durch die gleiche Energiedichte ändert sich die Akkulaufzeit allerdings nicht - Smartphones müssen auch mit diesen neuen Akkus jeden Tag, wenngleich auch ungemein kürzer, an die Steckdose.

Schwefel-Batterien
Ein weiterer hoffnungsvoller Kandidat für die Batterie der Zukunft sind schwefelbasierte Akkus. Kommerzielle Varianten dürften doppelt so viel Energie speichern können wie eine herkömmliche Lithium-Ionen-Batterie, in einigen Experimenten konnten Forschar gar fünfmal mehr Energie pro Gramm unterbringen. Der Haken: Batterien in Größe eines Smartphone-Akkus gibt es noch nicht, die Premiere wird es wohl 2016 in einem Elektroauto geben.

Metall-Luft-Batterien
Bei diesem Batterietyp werden die aus Kohlenstoff bestehenden Kathoden durch Sauerstoff ersetzt. Dadurch wird Gewicht eingespart, was die Energiedichte erhöht. In einem Versuch des Herstellers Tesla konnte ein Elektroauto 1800 Kilometer mit einer einzigen Akkuladung fahren. Derzeit krankt die Technik aber noch an der geringen Lebensdauer der Batterien, außerdem sind sie schwer wiederaufzuladen.
In vielen Elektronikgeräten, wie Notebooks, Smartphones und Tablets, sowie den Antriebsbatterien für Autos stecken Lithium-Ionen-Akkus zur Energieversorgung. Das hierfür notwendige Kobalt wird laut einem Bericht von Amnesty International in Minen im Kongo schon von Kindern ab sieben Jahren unter lebensgefährlichen Bedingungen abgebaut.

Laut dem heute veröffentlichten Bericht von Amnesty International und Afrewatch steckt demnach in vielen Produkten bedeutender globaler Hersteller Kinderarbeit aus den Kobaltminen im Kongo. "Die Elektronikkonzerne nutzen Kobalt für die Akkus ihrer Smartphones, Tablets und Laptops, also in Geräten, die aus unserem Verbraucheralltag nicht mehr wegzudenken sind", sagt Verena Haan, Expertin für Wirtschaft und Menschenrechte bei Amnesty International in Deutschland.

Laut Amnesty International wird in der Demokratischen Republik Kongo mehr als die Hälfte des weltweiten Kobalts gewonnen. Dort riskieren auch Kinder im Kleinstbergbau ohne Schutzkleidung täglich Gesundheit und Leben. Allein im Südkongo starben gemäß dem Bericht zwischen September 2014 und Dezember 2015 mindestens 80 Bergleute. Offenbar sind die großen Weltkonzerne nicht bereit nachzuvollziehen, woher wichtige Materialien in ihren Produktionsketten stammen, so Amnesty International.

Gemäß dem Bericht kauft auch die Tochterfirma CDM (Congo Dongfang Mining) des chinesischen Konzerns Zhejiang Huayou Cobalt die wichtigen Mineralien aus diesen Kobaltminen im Süden des Landes. Beliefert werden dann die drei Akkuhersteller Ningbo Shanshan als Tochterunternehmen der Toda Hunan Shanshan New Material und Tianjin Bamo Technology, beide aus China und die L&F Material Co.Ltd. (Südkorea).

Insgesamt listet Amnesty International 16 multinationale Unternehmen, die Lithium-Ionen-Akkus verwenden, in denen Kinderarbeit aus dem Kongo steckt: Ahong, Apple, BYD, Daimler, Dell, HP, Huawei, Inventec, Lenovo, LG, Microsoft, Samsung, Sony, Vodafone, Volkswagen und ZTE.

Es soll Leute geben, die jede Woche auf den neuen Saturn-Prospekt warten - in der Hoffnung auf tolle Technik-Schnäppchen. Letzte Woche wurden sie enttäuscht, denn der letzte Schnäppchen-Flyer von Saturn war eher eine Enttäuschung. Die Angebote im aktuellen Prospekt hingegen haben es in sich. Mit dabei: Waschmaschinen, Fernseher, Handys und vieles mehr. Ein Top-AngebotKleine Raten auf Ihren easyCredit: bis 6. Mai! ist etwa die Waschmaschine Bosch WAW 28550, aber auch das Acer Aspire-Notebook E15 ist einen Blick wert.

Sie finden alle Angebote aus dem Prospekt übersichtlich in der unten stehenden Tabelle – jeweils mit einer Einschätzung, ob sich der Kauf lohnt. Die Angebote sind mindestens bis zum 16. Januar gültig. Danach behält sich Saturn vor, die Preise wieder zu ändern.
Auf der Flyer-Titelseite finden Sie die Waschmaschine WAW 28550 von Bosch für 499 Euro. In der A+++-Maschine bringen Sie bis zu 8 Kilogramm Wäsche unter. Laut Hersteller ist die Maschine mit bis zu 72 Dezibel überdurchschnittlich leise und außerdem noch sparsam – sie soll im Jahr nur 137 kWh Strom und 9.900 Liter Wasser verbrauchen. Zudem bietet die WAW 28550 eine Nachladefunktion, Energiespar- und Geschwindigkeitsmodi.

Einschätzung
Saturn bietet diese Woche ein richtig gutes Angebot: Viele Funktionen und die große Trommel machen die stromsparende Waschmaschine zu einer tollen Wahl für größere Familien. Aber Vorsicht: Die Maschine ist nicht unterbaufähig. Der Preis ist für die Maschine ebenfalls gut.
Das neue Yoga 900 ist das bislang beste Modell aus Lenovos Convertible-Notebook-Serie. Es kommt mit einem schlanken und leichten Design, bietet aber dennoch viel Leistung und eine ordentliche Akkulaufzeit. Viele Kritikpunkte gibt bis auf ein spiegelndes Display nicht. Natürlich ist das Lenovo Yoga 900 kein günstiges Notebook, allerdings bietet es für seinen Preis eine gute Ausstattung.Das Windows-10-Convertible-Notebook Lenovo Yoga 900 ist schlank und leicht, bietet aber dennoch mit einem Intel-Core-i7, bis zu 16 GByte RAM und 512 GByte SSD Speicher eine hohe Leistung. CNET hat das Gerät getestet.

Vor etwa 12 Monaten hat Lenovo mit dem Yoga 3 Pro eines der dünnsten, leichtesten und fortgeschrittensten Convertible-Notebooks vorgestellt. Es ist mit einem hochauflösenden QHD-Bildschirm, einem sehr dünnen Gehäuse und einer einzigartigen und beeindruckenden Scharniertechnik ausgestattet, die an ein Uhrenarmband erinnert.

Das Yoga 3 Pro sieht damit zwar richtig cool aus, war aber nicht wahnsinnig schnell und hatte auch nur eine passable Akkulaufzeit. In Sachen Design, Portabilität und Benutzerfreundlichkeit war das Convertible damit zwar wärmstens zu empfehlen, wer aber mehr Power und Laufzeit wollte, musste aufgrund des eingesetzten Intel-Core-M-Prozessors Abstriche in Kauf nehmen oder besser zu einem anderen Gerät greifen.

Mit dem neuen Yoga 900 hat es Lenovo nun geschafft, Intels neue und leistungsstärkere Core-i7-CPU der Skylake-Generation zu integrieren, aber dennoch das schlanke und leichte Design des Yoga 3 Pro samt dem platzsparenden und einfach cool aussehenden Scharnier im Uhrenarmband-Look weitgehend beizubehalten. Das Yoga 900 ist zwar etwas schwerer und dicker als das 3 Pro, für alle Power-User dürfte dies aber ein Kompromiss sein, den sie gerne hinnehmen.

Aufgrund der besseren Hardware ist es aber auch etwas teurer geworden. Das Lenovo Yoga 900 steht in Deutschland aktuell in einer Konfiguration mit Core i7, 8 GByte RAM und 256 GByte SSD in der Farbe Silber zum Verkauf. Die unverbindliche Preisempfehlung beträgt 1699 Euro. Bei einigen Händlern gibt es das Convertible aber auch schon für günstigere 1499 Euro zu kaufen. Später werden aber wohl auch die weiteren Konfigurationen des Gerätes mit maximal 16 GByte RAM und 512 GByte SSD sowie Gold und Orange als Farben erhältlich sein.

Fast jeder Hersteller hat inzwischen Convertible-Notebooks mit einem Scharnier im Angebot, das es erlaubt, den Bildschirm um 360 Grad umzuklappen. Lenovo war allerdings der erste Hersteller, der diesen Trend mit dem ersten Yoga im Jahr 2013 setzte. Seitdem hat es Systeme in verschiedenen Größen und mit verschiedenen Eigenschaften entwickelt wie beispielsweise die mehr für den Business-Bereich konzipierte ThinkPad-Yoga-Serie.

Convertibles sind so beliebt, da viele Nutzer nach einem vollwertigen Notebook suchen, dass zum Teil aber auch als Tablet genutzt werden kann. Dieses Design ist dem eines traditionellen Clamshell-Laptops noch etwas ähnlicher als Hybrid-Geräte mit abnehmbaren Tastaturen oder Tablets mit Ansteck-Keyboards. In der Tat sieht das Yoga 900 abgesehen von dem einzigartigen Scharnier wie ein herkömmliches 13-Zoll-Notebook aus und kann auch genauso verwendet werden.

An Schnittstellen bietet das Lenovo Yoga 900 zwei USB-3.0- sowie einen USB-Typ-C-Port mit Video-Out, einen USB-2.0-Anschluss zum Laden, einen 4-in-1-Speicherkartenleser sowie eine Kopfhörerbuchse.Wie das Lenovo Yoga 3 Pro verfügt das Yoga 900 über einen 13,3 Zoll großen QHD+-IPS-Touchscreen mit einer Auflösung von 3200 mal 1800 Pixel und einer Helligkeit von 300 nits. Damit ist das Display äußerst scharf, aber nicht besonders hell. Die Blickwinkel sind dagegen sehr gut.

Leider ist der Bildschirm nicht matt, sondern spiegelnd. Wer beispielsweise mit einem Fenster im Rücken arbeitet, muss die Displayhelligkeit schon auf den Maximalwert stellen, um nicht von den Reflektionen gestört zu werden. Auch die Einstellung Paper Display in Lenovos Settings-App, die die Webcam nutzt, um die Umgebungslichtbedingungen zu ermitteln und die Farbtemperatur des Bildschirms anzupassen, hat daran nichts geändert. Zudem fallen die Ränder rundum das Display recht dick aus.

Ein Nachteil des QHD+-Displays macht sich wie auch bei 4K-Panels bei einiger älterer Software bemerkbar, die nicht richtig skaliert. Ist diese nicht für die hohe Auflösung angepasst, sind die Benutzeroberflächen samt Schriften, Symbolen, Toolbars & Co. unter Umständen extrem klein, was sich dann auch nicht durch Ändern der Bildschirmauflösung in Windows verbessert. Dafür kann Lenovo zwar nichts, dennoch sollte man es beachten.

  1. http://zionscamp.yuku.com/topic/7486/master/1/#.VtK-s4V97IU
  2. http://you4change.soveria.it/9099/akku-hp-pavilion-dv6500
    http://you4change.soveria.it/9100/batteria-dell-studio-1555
  3. http://posting.adelaide.backpage.com/online/classifieds/VerifyAd.html/13847462/fa20b93bc477b50142116ffa47473b4f
    http://posting.adelaide.backpage.com/online/classifieds/VerifyAd.html/13847504/fbdef3de1d729e1669e5e7a1b34c50c1
    http://posting.cairns.backpage.com/online/classifieds/VerifyAd.html/13847540/a00eaa4bdff497d32e666bf7dc7445ce
    http://posting.brisbane.backpage.com/online/classifieds/VerifyAd.html/13847578/6cb553a14254dd30851b0fe423caad72

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Akku toshiba Qosmio F60-10X

Das Flaggschiff, das Spitzenmodell, der Riese. Beim Lumia 950 XL zeigt Microsoft was sie können. Mit 5,7 Zoll ist es bereits als Mischung aus Smartphone und Tablet einzustufen, einem so genannten Phablet. Der Hauptunterschied zum normalen Lumia 950 ist der stärkere Qualcomm Snapdragon 810 Prozessor, der mit acht Kernen (Octa Core) und einer Taktrate von 2,0 GHz aufschlägt. Die 32 GB internen Speicher und 3 GB Arbeitsspeicher übernimmt die XL-Variante vom kleinen Bruder. Dafür bietet das größere Gehäuse Platz für einen kapazitätsstärkeren Akku mit 3.340 mAh. Hier natürlich auch wieder am Start: AMOLED-Display mit 2.560 x 1.440 Pixel Auflösung, WLAN-ac, 4G LTE, USB-C 3.1 und die herausragende 20 Megapixel Kamera mit ZEISS Optik und LED-Blitz. Hinzu kommt, dass das Display des Lumia 950 XL von Corning Gorilla Glass 4 geschützt wird, wobei das Lumia 950 „nur" über Gorilla Glass 3 verfügt.
Kurzes Fazit: Und es kommt doch auf die Größe an, zumindest in der heutigen Smartphone-Welt. Samsung und Apple machen es vor und nun hat auch Microsoft mit dem Lumia 950 XL ein neues, leistungsstarkes Phablet am Markt. Die Komponenten im Inneren bieten Leistung satt und legen auf das große Potenzial des Lumia 950 eine weitere Schippe Performance oben drauf. Ihr solltet zum Lumia 950 XL greifen, wenn euch Tablets zu groß und normale Smartphones zu klein sind. Vor allem Filmfans und Foto-Liebhaber werden sich über das große Display und seine Qualität freuen.

Smartphones für wenig Geld, mit leistungsstarker Hardware und großen Bildschirmen. Damit ist Microsoft auf guten Kurs, doch das reicht nicht um sich von der Konkurrenz abzuheben. Wie bereits erwähnt, gehören die wechselbare Rückseite, der austauschbare Akku und die kabellosen Lademöglichkeiten zu den signifikanten Vorteilen, die Microsoft in nahezu jedem Lumia Smartphone umsetzt. Zudem will das US-amerikanische Unternehmen seine eigenen Services und Stärken in den Mittelpunkt stellen. Auf jedem Windows 10 Mobile Smartphone gibt es dafür 200 GB kostenlosen Cloud-Speicher bei OneDrive und Microsoft Office Apps wie Outlook, Word, Excel und PowerPoint sind mit von der Partie.
Mit dem Microsoft Lumia 950 und Lumia 950 XL habt ihr zudem die Möglichkeit das so genannte Continuum Feature zu nutzen. Eine Funktion, welche das Koppeln von Smartphone, Monitor und Fernseher ermöglicht. Entweder kabellos per WLAN oder mit Hilfe des separat erhältlichen Display Dock. Aus dem einstigen Smartphone-Betriebssystem wird nun buchstäblich ein normaler Heimcomputer. Auf dem externen Display wirkt es ganz so, als befände man sich an seinem Windows 10 PC zu Hause. Mit dem einzigen Unterschied, dass wir die Universal-Apps vom Smartphone im Großformat nutzen. Vor allem Reisende oder Geschäftsleute können so aus ihrem kleinen Smartphone einen halbwegs tauglichen Tablet- oder Notebook-Ersatz erschaffen.

Ähnlich wie bei Apple und Google werden die Services mit dem Sprachassistenten Cortana und dem geräteübergreifenden Arbeiten abgerundet. Schießt ihr also ein Foto mit eurem Lumia Smartphone, landet es nach wenigen Sekunden auch auf eurem PC zu Hause. Gleiches könnt ihr nach entsprechenden Einstellungen auch mit Dokumenten, Mails, Internet-Favoriten und sogar Apps tun.
Der einzige Wehmutstropfen, der das aktuelle Voranschreiten von Windows 10 Mobile und der Microsoft Lumia Smartphones ausbremst, ist der App-Umfang im hauseigenen Microsoft Store. Google Play und der Apple App Store haben hier eine deutlich größere Auswahl zu bieten. Doch mit diesem Kritikpunkt muss Microsoft bereits seit Jahren Leben, gelobt aber Besserung. Vielleicht kehrt die Attraktivität für Entwickler mit den aktuellen Smartphones Lumia 550, Lumia 950 und Lumia 950 XL zurück. Ebenso muss sich Microsoft überlegen dem Kunststoff den Krieg zu erklären und eventuell haptisch höherwertige Materialien verwenden. Die Konkurrenz setzt vor allem bei hochpreisigen Smartphones auf Glas und Aluminium, was bei den Nutzern gut ankommt. Man kann also gespannt sein!
A Microsoft Surface Pro 4, a Lenovo Yoga 900S, valamint a Samsung Galaxy TabPro S elég kemény mezÅ‘nyt jelentenek, és itt áll rajthoz a Huawei MateBook is, de a gyártó számára az is emeli a tétet, hogy ez az elsÅ‘ PC-táblagép hibridje.

3. Problem: Plötzliches Abschalten des Notebooks
Sie arbeiten und plötzlich wird das Display des Notebooks schwarz. Ohne jede Vorwarnung.

Bild zu Eine CPU-Temperatur von 70 Grad Celsius muss noch kein Problem sein.
Eine CPU-Temperatur von 70 Grad Celsius muss noch kein Problem sein. Die Hitzeentwicklung sollte aber kontrolliert werden. © PC-Welt
Lösung: Meistens ist der Notebook-Prozessor überhitzt. Berühren Sie die Unterseite des Geräts mit der Hand und prüfen Sie, ob sie sich zu heiß anfühlt. Falls ja, ist Überhitzung die Ursache. Bei Prozessortemperaturen über 70 Grad Celsius ist ein Abschaltvorgang immer möglich. Mit dem Tool Coretemp lässt sich sicher feststellen, welche Temperaturen Ihr Notebookprozessor erreicht. Überschreiten die Temperaturen der CPU-Kerne eine einstellbare Höchsttemperatur, ist ein automatisches Herunterfahren ursächlich. Bei Temperaturen über 70 Grad Celsius sind Gegenmaßnahmen angesagt. Entfernen Sie gegebenenfalls Staub aus dem CPU-Lüfter und verbessern Sie so dessen Kühlleistung. Mithilfe eines geeigneten Polsteraufsatzes können Sie mit dem Staubsauger auf niedriger Stufe Lüfterausgänge vorsichtig absaugen. Unter Umständen müssen Sie das Notebook-Gehäuse aufschrauben, um mit Wattestäbchen Schmutz und Staub am Lüfter vollständig zu beseitigen.

4. Problem: Das Notebook stürzt plötzlich ab
Ein ähnliches Problem wie unter Punkt 3. Es treten häufig Bluescreens auf oder das Betriebssystem stürzt unerwartet ab. Hierfür ist nicht zwingend die zu hohe CPU-Temperatur verantwortlich, auch andere Ursachen kommen infrage.

MacBook Air mag Wi-Fi nicht
Konstruktionsfehler? Kunden klagen über Probleme mit neuem Modell.
Lösung: Viele Ursachen führen zu Abstürzen oder häufig auftretenden Bluescreens. Das können sowohl fehlerhafte Treiber als auch Hardware-Defekte sein. Auch Festplatten, defekte Speichermodule, überhitzte CPUs oder Grafikprozessoren können ursächlich sein. Hier hilft nur systematisches Vorgehen bei der Fehlersuche. Vielleicht wurden zuvor neue Treiber installiert, die Festplatte ausgetauscht oder Speicherchips gewechselt. Da Bluescreens häufig von defektem Arbeitsspeicher verursacht werden, ist eine Analyse mit dem Windows 7 Tool mdsched.exe sinnvoll, das über "Start" in das Suchfeld eingegeben werden kann. Nachdem der Computer neu gestartet wurde, untersucht das Tool den Arbeitsspeicher auf DOS-Ebene. Wurden Fehler gefunden, werden diese anschließend in der Windows-Taskleiste unten rechts angezeigt. Bei einem Defekt müssen Sie den betreffenden Riegel austauschen. Defekte Festplatten können Sie mit dem Tool Crystaldiskinfo aufspüren. Es arbeitet mit S.M.A.R.T., um die Festplatte in Echtzeit zu analysieren. (Mehr Infos zur Selbstüberwachung unter Punkt .

5. Problem: Ein neues BIOS ist nicht aufspielbar

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Ein neues BIOS hilft bei der Fehlerbehebung. Wenn Sie nicht wissen, wie Sie es aufspielen müssen, kommen Sie hier jedoch nicht weiter.

Lösung: Die Website des Notebookherstellers bietet das aktuelle BIOS und eine modellabhängige Anleitung zum Aufspielen. Ist keine passende Anleitung verfügbar, ist der Flashvorgang auch per USB-Stick möglich. Voraussetzung: ein bootfähiger Stick. Hierbei hilft das HP USB Stick Storage Tool und das Minimal-DOS win98boot.

Zunächst sind DOS-Tool und Storage-Tool im Administratorenmodus zu starten. Bei "Device" die Option USB-Stick auswählen und bei File-System Fat32. Anschließend muss "QuickFormat" sowie "Create a DOS startup-disk" markiert und im Anschluss im entpackten DOS-Ordner auf "Start" geklickt werden. Nach der Erstellung des bootfähigen Sticks sind das neue BIOS und das Flash-Tool darauf zu kopieren. Jetzt muss noch im Notebook-BIOS die Startreihenfolge für das Booten auf "USB Storage Device" umgestellt werden. Nachdem das Notebook gestartet wurde, erscheint der DOS-Prompt, in den der Name des Flash-Tools eingegeben werden muss, woraufhin der Flash-Vorgang automatisch startet.

6. Problem: Flackern auf dem Notebook-Display
Sowohl LED- als auch LCD-Bildschirme können flackern. Sie müssen nur herausfinden, welches Bauteil hierfür verantwortlich ist.

Bild zu Flimmert der Bildschirm nur leicht, hilft manchmal die Windows-Farbkalibrierung.
Flimmert der Bildschirm nur leicht, hilft manchmal die Windows-Farbkalibrierung für den Bildschirm weiter. © PC-Welt
Lösung: Als Erstes sollten Sie - wie unter Punkt 1 beschrieben - zu Vergleichszwecken einen externen Monitor anschließen. Tritt das Flackern oder Flimmern auch hier auf, liegt wahrscheinlich ein Defekt der Grafikkarte vor. Bei einwandfreiem Bild gestaltet sich die Fehlersuche schwieriger. Hier kann ein Wackelkontakt am Videokabel, das im Scharnier klemmt, die Ursache sein. Klappen Sie das Display auf und zu oder drücken Sie es nach außen und innen. Flackert das Display immer noch, sind Mechanik oder Displaybeleuchtung defekt. Hier kann nur noch der Fachmann helfen.

  1. http://forums.oreilly.com/user/75380-akkusmarktcom/
  2. http://p-tweets.com/viewupdates.php?id=2785993
  3. http://gesamtidee.webstarts.com/blog.html?r=20160128162807
    http://gesamtidee.webstarts.com/about.html?r=20160228032900
    http://gesamtidee.webstarts.com/index.html?r=20160228032944
  4. http://gesamtidee.gratisblog.biz/2016/02/28/akku-hp-pavilion-dv6500/
    http://gesamtidee.gratisblog.biz/2016/02/28/batteria-dell-studio-1555/
  5. http://www.hubfora.com/Hardware/Probl&egravemes-de-batterie-%EF%BC%9F_10772

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March 05, 2016

Accu Dell Latitude E4300

De mogelijkheden van Magic Lantern zijn veelbelovend. Toch zou ik graag zien dat Canon ze opneemt in haar eigen firmware. Op die wijze ben je niet afhankelijk van een geprepareerd geheugenkaartje, de voorzichtigheid van het wachten met het openen van je deurtje van de geheugenkaart (en doe dat maar als je onderwerp van mening is niet op jou te moeten wachten) en de beperking dat het niet op alle cameramodellen en firmware werkt.

Dus Canon: graag DoF bracketing en focus patterns toevoegen aan de Canon 7D firmware.Inmiddels heb ik Magic Lantern verwijderd van de camera en geheugenkaartjes. De voornaamste reden is, dat het voor mij te weinig biedt tegen een te groot risico. Als ik in een dierentuin sta of op Schiphol langs de Polderbaan, dan is wisselen van geheugenkaartjes een blind automatisme. Wachten tot er 5 seconden voorbij zijn ... niet mijn ding.

Naar mijn mening is het echter een zeer goede aanvulling voor de echte creatievelingen en de macrofotografen. Dus heb je een geschikte Canon camera, met de juiste firmware en ben je geduldig dan is mijn advies: op zijn minst proberen. Als je je aan de voorschriften houdt, kan het niet misgaan. En voor alle zekerheid: wees nieuwsgierig want elke nieuwe versie brengt nieuwe mogelijkheden en die mag je zelf ontdekken.
De Microsoft Lumia 950 is de eerste telefoon met Windows 10. Het nieuwe besturingssysteem van Microsoft krijgt bij deze telefoon zijn vuurdoop. Maar is de telefoon, naast de software, ook wel het aanschaffen waard? GSMinfo.nl zocht het uit.

De Microsoft Lumia 950 is de eerste telefoon met Windows 10 voor de smartphone. Het is tevens het eerste topmodel uit de Lumia-serie dat onder de eigen Microsoft-vlag wordt gelanceerd. Veel nieuw terrein dus voor de Lumia 950, en de grote vraag is dan ook: hoe brengt het toestel het er van af? Kan het opboksen tegen het geweld van de Android-toestellen zoals de Samsung Galaxy S6, of de toptoestellen van Apple zoals de iPhone 6S? Het zijn die toestellen waar de Lumia 950 het als vlaggenschip tegen moet opnemen.Zo is het handig dat je bij de camera door middel van 3D Touch meteen kan kiezen of je een selfie wil maken, of een video. Ook bij Twitter werkt het goed, want je kan gelijk kiezen of je een nieuwe tweet wil schrijven of een DM wil sturen, mocht je dat van plan zijn. Op die manier werkt 3D Touch als een tijdsbesparing, en dan is het handig. Qua intuïtiveit scoort het dus niet veel punten, maar zodra je het in de gaten hebt, geeft het meerwaarde.

De iPhone 6S heeft een flinke camera-update gekregen. Aan de achterkant ging het aantal megapixel omhoog van 8 naar 12. De nieuwe sensor krikt de toch al zeer acceptabele kwaliteit van de foto's van de iPhone nog verder omhoog. Hoe goed precies komen we later nog op terug. Aan de voorkant heeft zich namelijk een veel grotere verbetering voorgedaan. Daar is de 1,2 megapixel frontcamera ein-de-lijk de deur uitgedaan en heeft plaatsgemaakt voor een fatsoenlijk 5 megapixel exemplaar.

De nieuwe narcistische selfie-generatie zal zijn hart kunnen ophalen, want als de iPhone 6S ergens goed in is, dan is het wel in het maken van haarscherpe zelfportretten. De nieuwe Live Photo-functie heeft daarentegen een hoog gimmickgehalte. Als je door Live Photos scrollt zie je namelijk steeds kort de halve seconde voordat je de foto maakte. Leuk, maar HTC had al een soortgelijke functie met HTC Zoe en dat werkte nog beter ook. Bovendien kun je de Live Photos alleen delen met andere iPhone 6S-bezitters. Ze op social media plaatsen, of doorsturen naar een vriend met Android, zit er niet in.

Dan de camera aan de achterkant. Die is, zoals we van Apple gewend zijn, van extreem hoge kwaliteit. Vooral de eenvoud van de camera valt daarbij op. Je hoeft niks in te stellen, maar alleen op een grote ronde knop te druken, en je hebt een mooie foto. Mits je onderwerp een beetje schappelijk is natuurlijk. Ook in situaties met minder licht, praktisch altijd rond dit jaargetijde dus, slaagt de iPhone glansrijk. Hetzelfde geldt voor video's. Slowmotion video's kunnen nu in Full HD geschoten worden, met maximaal 120 frames per seconde. Ben je bereid terug te gaan naar 720p, dan kan je zelfs 240 frames per seconde. Uiteraard slurpt deze filmmodus wel geheugen. Hetzelfde geldt natuurlijk nog in meerdere mate voor het filmen in 4K, iets om rekening mee te houden als je een iPhone 6S met 16GB overweegt.

De instrumenten om die toestellen het hoofd te kunnen bieden, zijn in ieder geval wel aanwezig bij de Lumia 950. Zo is de telefoon uitgerust met prima specificaties, is er bijvoorbeeld wél een microSD-slot aanwezig (in tegenstelling tot enkele concurrenten) en heeft het scherm een haarscherpe QHD-resolutie. Is dat genoeg om de strijd in het hogere prijssegment te winnen? Dat zochten we voor je uit.

Het ontwerp van de Lumia-serie was lange tijd een lust voor het oog. De telefoons waren misschien niet het dunst, en niet zo chique als bijvoorbeeld een iPhone, maar vrolijk waren ze altijd. Daar lijkt nu wat afscheid van genomen te zijn, want de Lumia 950 is vooral strak en misschien wel een tikkeltje saai. In tegenstelling tot de kleurenfanfare van vorige modellen is de Lumia 950 alleen leverbaar in mat zwart en wit. De achterkant is wel afneembaar, en is bovendien gemaakt van plastic. Dat voelt stevig aan, maar vergeleken met de metalen, glazen en aluminium smartphones die we dit jaar zagen komt het haast een beetje goedkoop over.

Het toestel mag er dan wat zakelijk uitzien, hij ligt wel fijn in je handen. Omdat de achterkant afneembaar is, blijft er wel wat makkelijker vuil zitten in de ring rondom de camera. Dankzij de matte afwerking is de cover echter geen vingerafdrukkenmagneet. Dat is wel zo prettig. Verder hebben we op het design niet zo veel aan te merken. Het is sober, maar steekt solide in elkaar.

Op de Lumia 950 zit een 5,2 inch groot touchscreen. De randen rondom het scherm zijn dun, waardoor de voorkant van het toestel voor het overgrote deel uit scherm bestaat. De technologie erachter is AMOLED, wat veel belooft voor het contrast en de kleuren. Die beloftes komen uit, want het scherm op Microsofts nieuwste is prachtig. De kijkhoeken van het scherm zijn goed, maar we hebben wel het idee dat het scherm wat diep in de telefoon ligt vergeleken met de concurrentie. Maar misschien is dat ook wel het stevige Gorilla Glass 3, waar we tegenaan kijken.

Pixels kom je op de Lumia 950 in ieder geval nooit tekort. Het scherm is uitgerust met een QHD-resolutie, wat betekent dat er 1440 bij 2560 pixels present zijn. Dat komt neer op een indrukwekkend aantal van 565 pixels per inch (PPI). De concurrentie heeft overigens ook al langere tijd QHD-schermen, dus heel vernieuwend mogen we Microsoft hier niet noemen. Toch is de hoge resolutie fijn bij het nieuwe vlaggenschip van Microsoft, al maakt de telefoon er in eerste instantie weinig gebruik van. De tekstgrootte is bij het installeren van de telefoon namelijk enorm, maar kan in de instellingen gelukkig flink worden teruggebracht, waardoor je lekker veel informatie kan weergeven terwijl het ook nog allemaal scherp blijft. Bedankt, QHD.

Nog niet zo heel lang geleden konden Lumia-telefoons niet bepaald bogen op een snelle processor. Dat maakte ook niet zo uit, want Windows Phone werkte ook wel prima op minder capabele processors. Dat is niet veranderd. Wat wel veranderd is, zijn de processoren in Windows-toestellen. In de Lumia 950 zit namelijk een Snapdragon 808-chipset, die je bijvoorbeeld ook terugvindt in de LG G4. Wat dat betreft zit de 950 dus op dezelfde lijn als de Android-concurrentie.

Die chipset is meer dan krachtig genoeg om voor goede prestaties te zorgen. Applicaties starten en snel op, en lopen soepeltjes. Wel moet opgemerkt worden dat er maar weinig applicaties zijn die die krachtige hardware volledig weten te benutten. Grafisch intensieve games zijn er nauwelijks, en er zijn maar weinig apps die veel rekenkracht vereisen. Een stevige processor is natuurlijk altijd welkom, maar een vereiste voor veel gebruiksgemak lijkt het bij de Lumia 950 niet te zijn.

Er zitten ook een paar dingen op die de concurrentie de laatste tijd moet ontberen. Denk daarbij aan een microSD-slot. Bij zowel de iPhone 6S als de Galaxy S6 is dat niet meer terug te vinden, en ben je veroordeeld tot het aanschaffen van een duurdere variant als je meer opslagruimte wil. Ook een verwisselbare batterij is aanwezig bij de Lumia 950. Het maakt de Lumia 950 op hardwaregebied een verfrissend alternatief, dat zijn eigen pad kiest.

Speciale vermelding op hardwaregebied gaat naar de ingebouwde irisscanner. Daar zijn we zeer tevreden over. Het configureren is doodsimpel. Je houdt gewoon je hoofd voor het toestel, start de configuratie en de telefoon herkent vanzelf je ogen. Als je wil kan je die herkenning nog verbeteren door je ogen een aantal keer te scannen en voilá: de irisscanner werkt. En goed ook. Laat de telefoon naar je gezicht kijken en binnen een seconde of twee heeft de Lumia 950 je ogen herkend. We hebben het ding nog voor de gek proberen te houden met foto's, familieleden en katten, allemaal zonder succes.

De Lumia 950 is de vuurdoop voor Windows 10. Het nieuwe besturingssysteem is een doorontwikkeling van Windows Phone 8.1, en heeft daar ook veel van weg. Zo keren de welbekende Live Tiles in grotendeels dezelfde vorm terug, alsook het app-overzicht. Wel flink onderhanden genomen zijn de instellingen en het notificatiecentrum. Maken deze verbeteringen Windows 10 tot een acceptabel alternatief voor mobiele besturingssystemen als Android en iOS?

Kort gezegd: nee. Windows 10 voelt bij vlagen onaf. Zo hadden we het probleem dat het homescreen crashte, waardoor we alleen maar een laadbalkje zagen. Alleen het eruit halen van de batterij en een complete reset leek dit op te lossen. Het nieuwe instellingenmenu werkt heerlijk, maar soms slaat hij om onverklaarbare redenen je aangevinkte opties niet op. Het standaard tekstformaat is zo groot, dat je nauwelijks informatie kan weergeven op het scherm zonder je een halfblinde bejaarde te voelen. En dan zijn er nog de apps.

Of liever gezegd: het gebrek aan apps. Microsoft koerde het afgelopen jaar regelmatig trots dat ze vrijwel alle belangrijke apps op hun platform hadden. Het klopt ergens ook wel een beetje. Voor de meeste zaken is wel een app beschikbaar. Maar voor een enorm deel ook niet. En als er apps zijn, werken die vaak slecht of zijn ze niet actueel.

De officiële Twitter-app maakt bijvoorbeeld nog steeds gebruik van sterretjes in plaats van hartjes. De Netflix-app heeft grote moeite met het weergeven van ondertitels. De Facebook-app is bij vlagen zo traag als een slak met een ernstig gebrek aan urgentie. De Instagram-app is er wel, maar zit nog in bèta en ondersteunt nog steeds alleen een vierkant, en niet de recent geïntroduceerde beeldformaten. Internetbankieren kan alleen als je bij ING of ABN Amro zit.

Op het gebied van apps komt Windows 10 er dus nogal bekaaid van af. Dat is jammer, want de rest steekt stiekem best goed in elkaar. Zeker, er zijn een paar kinderziektes, maar realiseer je wel dat dit systeem niet al jarenlang is bijgeschaafd en doorontwikkeld, zoals iOS of Android. Veel dingen doet Windows 10 echter goed. Zo is het notificatiecentrum, in tegenstelling tot dat in iOS, lekker overzichtelijk en werkt het handig. Ook de batterijstatistieken zijn zeer uitgebreid. Je kan precies zien wat er stroom verbruikt, tot in zeer groot detail. Het homescreen is met zijn Live Tiles een van de overzichtelijkste systemen die er nu op de markt is.

Zoals Windows 10 er nu uitziet, is het niet meteen de beste keus die je kan maken. Daarvoor zitten er nog net iets teveel kinderziektes in, en het gebrek aan apps is net iets te groot. Als app-developers en Microsoft er het komende half jaar flink wat werk in zouden steken, heeft het de potentie een goede concurrent te worden voor Google en Apple. Probleem is dat app-developers alleen apps gaan ontwikkelen als een platform grote groepen gebruikers heeft. En het is maar de vraag of dat Microsoft gaat lukken, met dit systeem.

Er is nog een feature die eigenlijk niet persé onder de kop software valt, maar daar toch zeker mee te maken heeft: Continuum. Om daar gebruik van te maken heb je een aparte dock nodig, waar je vervolgens je Lumia 950 op aansluit én een toetsenbord, muis en beeldscherm. Vervolgens kan je de Lumia 950 als volwaardige desktop-computer gebruiken.

Nou ja, volwaardig is een beetje overdreven, want je kan nog steeds niet op de gebruikelijke manier programma's installeren, en .exe-bestanden kan je nog steeds niet draaien. Het blijft echter een interessante toevoeging, die we niet onvermeld wilden laten. Zelf hebben we het helaas niet kunnen testen: Microsoft verkoopt de Continuum-dock apart, voor ongeveer 100 euro. Er zijn overigens wel providers die de dock als actie meeleveren met de Lumia 950.

  1. http://dignik.com/items/1005
    http://dignik.com/items/1006
  2. https://dribbble.com/gesamtidee
  3. http://blog.yam.com/akkusmarkt/article/131907014
    http://blog.yam.com/akkusmarkt/article/131907207
  4. http://www.ogoing.com/gesamtidee
  5. http://gesamtidee.comunidades.net/outokumpu-azubis-der-kabellose-akku
    http://gesamtidee.comunidades.net/brandursache-war-defekter-laptop-akku
  6. http://www.secondsout.com/forum?Thread=864&preview=1

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Accu DELL Vostro 3360

Op moment van schrijven is de ondersteuning voor 3D Touch nog niet heel wijdverbreid. Apps als SnapChat, Tinder en Facebook ondersteunen het, maar heel veel toegevoegde waarde heeft het daar nog niet. Andere apps, zoals Outlook, Google Maps en Slack, hebben het bijvoorbeeld weer niet. Initieel waren we dan ook niet heel enthousiast over de nieuwe 'revolutionaire' techniek van Apple. Toen we echter een paar apps hadden waar we het juist wel goed konden gebruiken, werd de meerwaarde duidelijk.

Toch heeft dat nauwelijks een negatief effect op de totale batterijduur. Die is zelfs wat langer dan die van de iPhone 6 in de praktijk. Dat komt vooral omdat de processor een flink stuk zuiniger is geworden. Dat heeft duidelijk ook zijn terugslag op het batterijgebruik. Toch blijft het een beetje tegenvallen, want echt geweldig is de totale batterijduur nog steeds niet. Een volle dag zonder opladen gaat misschien net, maar met actiever gebruik zit dat er eigenlijk ook al niet in. Het is fijn dat Apple er op papier op vooruit gaat, maar we hadden liever een toestel gezien dat moeiteloos twee dagen mee kan op één lading. Je betaalt tenslotte wel ruim 700 euro voor het apparaat.

Dell is bezig met het vernieuwen van zijn line-up van notebooks. Een van de kandidaten die binnenkort wordt opgevolgd is de XPS13. Van dit model zijn nu de specificaties opgedoken.

De XPS 13 krijgt een refresh in de vorm van Skylake-processoren en grotere opslagmogelijkheden. De opgedoken specificaties zijn van de nieuwe XPS 13 9950 van Dell en tonen een keuze van drie processoren: Intel Core i3-6100U, Core i5-6200U, of Core i7-6500U. De maximale RAM-capaciteit die men kan kiezen bedraagt 16 GB, terwijl er ook 1 TB aan opslag maximaal te kiezen is. Wat betreft het scherm is er een keuze tussen 3200 x 1800 of 1920 x 1080 pixels.

De ingebouwde batterij heeft voortaan een capaciteit van 56 Wh en was eerst 52 Wh. Wat betreft de connectiviteit vindt men tweemaal USB 3.0 en een combinatie van Thunderbolt 3 en USB Type-C.Dell heeft nog niets bekend gemaakt over de beschikbaarheid of prijsstelling. Men verwacht dat de XPS 13 volgende maand beschikbaar komt.Je kent het wel, je loopt door de stad en je telefoon heeft nog maar 10% batterij. Je weet dat hij het niet red tot het einde van de dag dus zou het fijn zijn als je hem snel op kunt laden. Powize zorgt ervoor dat jij weet waar dat kan.

Powize vindt plaatsen bij jou in de buurt waar jij je telefoon op kunt laden, mits die plaats is ingevoerd in de database. Gebruikers van de app moeten namelijk zelf oplaadpunten toevoegen. Op het moment is Nederland zwaar ondervertegenwoordigd, alleen Schiphol staat aangegeven als oplaadpunt terwijl er veel meer van dit soort punten zijn in Nederland.

Voordat hij de corrupte advocaat uit ‘Breaking Bad’ werd, heette Saul Goodman gewoon nog Jimmy McGill. In de Netflix-Original serie ‘Better Call Saul’ ontdek je hoe hij van onderbetaalde advocaat naar de top gaat. Bekijk hier de trailer!
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iPhone 7 krijgt grotere accuDe volgende generatie van de iPhone Plus, de iPhone 7 Plus, zou wel eens kunnen beschikken over een enorme opslagruimte en een grotere batterij.

Volgens de Chinese website MyDrivers zal de aankomende iPhone 7 Plus namelijk 256GB aan opslagruimte krijgen. Ook zal het toestel waarschijnlijk worden uitgerust met een batterij van 3100 mAh. Met de komst van deze grotere opslagruimte lijkt het onwaarschijnlijk dat het 16GB-model nog blijft bestaan.

Als het gerucht van de 3100 mAh-batterij waar blijkt te zijn, dan zal deze bijna 13 procent groter zijn dan de batterij van de iPhone 6S Plus. MyDrivers stelt verder dat de afmetingen van de iPhone 7 gelijk blijven aan die van van de iPhone 6S, maar er deden ook geruchten de ronde dat het toestel net zo dun wordt als de iPod Touch.

Mocht dat laatste gerucht kloppen, dan is het vrijwel ondenkbaar dat daar een grotere accu in past, dus laten we hopen dat MyDrivers het bij het juiste eind heeft wat betreft de afmetingen van de iPhone 7.

Dit jaar kwamen er maar liefst twee Nexus-toestellen op de markt: de kleinere Nexus 5X van LG en de Nexus 6P, een premium phablet gebouwd door Huawei. GSMinfo.nl neemt je mee langs alle aspecten van de hoogwaardige nieuwe Nexus 6P.

Nog nooit eerder werkte Google samen met een Chinese fabrikant om een van de jaarlijks terugkerende Nexus-smartphones te bouwen. In dit geval ging Google met Huawei in zee om een opvolger te bouwen voor de Nexus 6 van vorig jaar die door Motorola geproduceerd werd. Huawei begint een steeds grotere speler te worden in Westerse markten, waardoor het een voor de hand liggende keuze lijkt om met de Chinese fabrikant in zee te gaan.

Een van de grootste kritiekpunten van de vorig jaar verschenen Motorola Nexus 6 was dat hij door veel gebruikers als te groot werd ervaren. Huawei heeft er voor gekozen om zijn Nexus 6P een tikkeltje kleiner te maken. Niet alleen het schermformaat is daarbij gekrompen, ook de behuizing is iets smaller. Daarnaast is de smartphone uitgevoerd in een luxe metalen unibody behuizing, wat veel goeds belooft ten opzichte van de toch al bijzonder goede Nexus 6. In deze review bekijken we in hoeverre de Nexus 6P zijn lidmaatschap van de Nexus-serie waard is en wat Android Marshmallow toevoegt aan het toestel.

Huawei's Nexus 6P is de eerste in de Nexus-serie die een volledig metalen behuizing meegekregen heeft. Hierdoor is de Nexus 6P eigenlijk de eerste echte premium-Nexus, ondanks dat eerdere Nexus-toestellen zoals de Nexus 6 met twee benen in het high-end segment stonden. De achterkant is volledig vlak met aan de bovenkant een lichte uitstulping van de sensor-balk. In deze balk zit onder andere de camera en flitser verwerkt. Een stukje daaronder is de vingerafdrukscanner geplaatst

Aan de zijkanten van het toestel bevindt zich meer metaal, met aan de uiteinden van iedere zijde balkjes voor de ingebouwde antennes van de Nexus 6P. De linkerzijkant is volledig kaal, op een sleufje voor de simkaart na, terwijl de rechterkant de volumeknoppen en de power-knop huisvest. Aan de bovenzijde vinden we een koptelefoonaansluiting terwijl aan de onderkant zich de USB type-C-aansluiting bevindt.

De voorkant van het toestel is minimalistisch opgezet zonder enige logo's of andere onnodige elementen. Aan de boven- en onderkant bevinden zich stereoluidsprekers met links van de bovenste luidspreker de selfiecamera van maar liefst 8 megapixel. Het scherm van 5,7 inch bevindt zich precies tussen de twee luidsprekers en heeft aan de zijkanten een bijzonder dunne rand. Hierdoor is de Nexus 6P relatief handzaam te noemen voor een phablet van deze grootte.

Het scherm heeft een resolutie van 1440 bij 2560 pixels, wat met een schermgrootte van 5,7 inch neer komt op een pixeldichtheid van 515 pixels per inch. Dit maakt individuele pixels vrijwel onzichtbaar met het blote oog en het is dan ook niet gek om te melden dat tekst, afbeeldingen en games vlijmscherp op het scherm getoverd werden. Hoewel een Full HD-resolutie ook prima was geweest op een scherm van dit formaat biedt deze hogere resolutie wel een immens scherpe beeldervaring. Ook als je van plan bent de Nexus 6P in combinatie met een VR-bril te gebruiken is het hogere aantal pixels mooi meegenomen.

De beeldschermtechniek die gebruikt wordt is AMOLED, waardoor kleuren rijkelijk en natuurgetrouw weergegeven worden. Zwart is ook echt zwart doordat het scherm voor de kleur zwart pixels uit kan schakelen, iets waar sommige apps ook gebruik van maken in het kader van batterijbesparing. In de praktijk beviel het scherm ons goed: kleuren waren niet zo verzadigd als op sommige andere AMOLED-schermen, maar waren realistisch en gebalanceerd genoeg voor een prettige ervaring. Toch kan het toestel net niet tippen aan concurrenten als de Samsung Galaxy S6.

De helderheid van het scherm was over het algemeen naar behoren, waardoor het geen enkel probleem was om buiten het scherm uit te lezen. De Nexus 6P stelde automatisch de helderheid af op het omgevingslicht en wist dit in bijna alle situaties goed te doen. In een volledig donkere ruimte gebeurde het af en toe dat de helderheid te hoog was, maar gezien de handige locatie van de helderheidsschuif was dit snel bij te stellen. We hopen wel dat Google dit verhelpt in een update, want midden in de nacht een bak licht in je ogen is niet altijd even prettig.

Huawei heeft de Nexus 6P voorzien van een niet-verwijderbare batterij met een capaciteit van 3450 mAh. Met deze batterij wisten we gemakkelijk het eind van de dag te halen, zelfs met wat intensiever gebruik. Dankzij Doze in Android 6.0 Marshmallow is het batterijgebruik van de Nexus 6P minimaal op rustige momenten. Hierdoor zal de sporadische gebruiker het misschien zelfs tot het einde van een tweede dag halen, maar dan moet het scherm wel vaak uit zijn.

De Nexus 6P heeft een vorm van snelladen aan boord, maar niet dezelfde Quick Charge-standaard die we bij veel andere vlaggenschepen hebben gezien dit jaar. Het toestel gebruikt een open standaard voor snelladen, waarbij zowel het toestel als een oplader met elkaar 'praten' over welke hoeveelheden stroom worden ondersteund. Dit werkt in combinatie met de nieuwe USB type-C-standaard en zorgt er voor dat de Nexus 6P met de juiste oplader snel opgeladen kan zijn. Opladers met Quick Charge worden helaas niet ondersteund voor snelladen, maar de bijgeleverde oplader van Huawei kan in zo'n 100 minuten de batterij volledig opladen.

Android 6.0 Marshmallow is vooral een versie die gericht is op het verbeteren van Android onder de motorkap. Een van de voornaamste functies van Marshmallow waar gebruikers veel van zullen merken is Doze. Met deze batterijbesparende functie gaat je smartphone in een soort slaapstand als hij langere tijd stil ligt met het scherm uit. In deze modus zullen notificaties van je apps nog steeds verschijnen, maar is processor- en datagebruik door apps sterk aan banden gelegd om batterij te besparen. App Standby is een functie die hierbij helpt: apps die langere tijd niet gebruikt zijn worden ook 'in slaap' gebracht.

Het enige wat we terug hadden willen zien in de camera van de Nexus 6P is optische beeldstabilisatie. Wanneer we de video's terugkijken die we met de smartphone namen is het toch zonde dat door dingen als wind en je houding video's een lichtelijk trillerig effect hebben. Optische beeldstabilisatie vermindert dit significant doordat de sensor enigszins om zich heen kan bewegen en dus beweging kan opvangen.

De Huawei Nexus 6P is de eerste Nexus in een echt premium jasje en zijn prijs staat daar dan ook naar. Op moment van schrijven kost de 32 GB versie van het toestel iets meer dan zeshonderd euro, terwijl de 64 GB variant voor zo'n 700 euro over de toonbank gaat. Als je zoveel geld aan je smartphone uitgeeft maar niet per se een Nexus-smartphone zoekt zijn er enkele alternatieven te overwegen die op andere manieren je veel waar voor je geld kunnen bieden.

Als meest voor de hand liggend alternatief denken we meteen aan Samsung's nieuwste phablet, de Galaxy S6 Edge Plus. Deze smartphone is qua scherm relatief gelijk aan de Nexus 6P, maar heeft qua kleurreproductie een wat meer overdreven kijk. Daarnaast heeft het toestel Samsung's TouchWiz aan boord, met allerlei apps en toegevoegde functies om Android toegankelijker en uitgebreider te maken. De keerzijde hiervan is dat er nog geen update naar Android 6.0 Marshmallow beschikbaar is en verdere updates wat langer op zich laten wachten dan voor een Nexus-smartphone.

  1. http://forums.adamvstheman.com/blogs/www-denchimall-com/2889-akku-lenovo-3000-n500到
  2. http://gesamtidee1.e-monsite.com/blog/outokumpu-azubis-der-kabellose-akku-1.html
    http://gesamtidee1.e-monsite.com/blog/brandursache-war-defekter-laptop-akku.html
  3. http://www.sitejabber.com/reviews/www.akkusmarkt.com#1
    http://www.sitejabber.com/reviews/www.batteria-portatile.com#1
  4. http://www.gesamtidee.cmonsite.fr/blog/outokumpu-azubis-der-kabellose-akku-n584.html
    http://www.gesamtidee.cmonsite.fr/blog/brandursache-war-defekter-laptop-akku-n583.html
  5. http://akkusmarkt.microblr.com/post/51130/OutokumpuAzubis_Der_kabellose_Akku
    http://akkusmarkt.microblr.com/post/51131/Brandursache_war_defekter_LaptopAkku
    http://akkusmarkt.microblr.com/

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March 04, 2016

Akku lenovo thinkpad l412

Laptop, Tablet, Canvas-Mode – das Surface Book ist ein 3-in-1-Gerät
Für die Verwendung als Tablet braucht es nur den Druck auf einen speziellen Knopf auf der Tastatur, und schon löst sich der obere Teil. Mit zwei Einschränkungen: Man arbeitet gerade an etwas, das die dedizierte Grafikkarte fordert. Dann muss das Programm erst beendet werden, bevor man in den Tablet-Modus wechseln kann. Oder der Akku der Tastatur ist leer. Dann lässt sich die Tastatur nicht mehr lösen. Klingt alles etwas kompliziert. Bringt aber einen Vorteil mit: Man bekommt ein gut verbautes Scharnier, das den Bildschirm im Laptop-Modus perfekt in Position hält.

Einmal abgelöst, hält man ein wirkliches schlankes Tablet in den Händen. Was vor allem daran liegt, dass sich alle Anschlüsse auf der Tastaturseite befinden. Das bedeutet aber auch, dass das Tablet nur über die Basis geladen werden kann. Das vergisst man aber bestimmt nur einmal. Übrigens: Der Akku hält laut Microsoft im Schnitt bis zu zwölf Stunden. Neben den zwei Szenarien als Laptop und Tablet gibt es noch eine dritte Nutzungsmöglichkeit. Microsoft nennt es den „Canvas Mode". Dafür muss der Bildschirm ‚verkehrt’ an die Tastatur angedockt werden. So kann man das Surface Book wie einen Zeichenblock nutzen, muss aber nicht auf die zusätzliche Power aus der Nvidia-Grafikkarte verzichten. Zusammen mit dem Surface Pen als Eingabestift hat man so ein leistungsstarkes Tablet. Bleibt nur die Frage, warum man sich nicht für eine 360-Grad-Lösung für den „Canvas Mode" entschieden hat? Schließlich könnte man den Bildschirm auch einmal komplett herumklappen und hätte den gleichen Effekt. Der Grund liegt auch hier wieder im Scharnier. Die Festigkeit, die man jetzt mit Surface Book hat, würde man verlieren, ginge Microsoft auf ein 360-Grad-Gelenk.

Mit dem Surface Book erweitert Microsoft die Produktpalette um ein leistungsstarkes 2-in-1-Gerät. Mit dem kantigen Magnesiumgehäuse hebt das Surface Book sich wirklich angenehm von anderen Geräten ab. Wenn das so weitergeht, wird Microsoft vom Software- zum Hardware-Riesen. Als Microsoft im vergangenen Oktober vollkommen unerwartet sein erstes Notebook vorstellte, war ich gespannt. Immerhin nahm der Konzern große Worte in den Mund, bezeichnete das Surface Book genannte Gerät als ultimativ und zeigte faszinierende Nutzungsmöglichkeiten auf.

Dabei könnte man das Surface Book auf den ersten Blick für nichts anderes als ein weitere Convertible halten, also ein Gerät, bei dem man das Display abnehmen und als Tablet nutzen kann. Manche haben dafür ein spezielles Scharnier, mit dem der Bildschirm umgedreht und auf die Tastatur gelegt werden kann, bei anderen lässt sich die Tastatur ganz lösen.
Genau das geht beim Surface Book auch. Anders als bei den meisten Konkurrenzmodellen ist der Bildschirm aber nicht einfach abnehmbar. Stattdessen muss eine bestimmte Taste gedrückt oder ein Icon angeklickt werden. Eine verborgene Mechanik löst dann die Verriegelung.

Das hat Vorteile. Zum Beispiel ist die Verbindung von Display und Tastatur so fest, dass ich sie auch mit starkem Rütteln nicht lösen konnte. Einen Nachteil gibt es aber auch: Ist der Akku leer, ist eine Trennung nicht möglich. In der Regel ist das egal. Nur wenn man es mal eilig hätte und eigentlich nur das Bildschirmmodul mitnehmen wollte, wäre man aufgeschmissen.

Aber als Unterwegs-Tablet ist das Surface Book sowieso kaum geeignet, dafür ist sein Akku zu schlapp. Im Test kam es kaum über dreieinhalb Stunden Akkulaufzeit hinaus. In Kombination mit dem Tastaturmodul sieht das ganz anders aus. Eine eintägige Dienstreise samt E-Mail-Bearbeitung, Textarbeit und ein wenig Bildbearbeitung hielt das Surface Book lässig durch. Akkulaufzeiten von acht Stunden sollten damit kein Problem sein, wenn man den Bildschirm etwas dimmt sicher auch noch mehr.

Bemerkenswert ist auch das Scharnier, das Tastatur und Bildschirm verbindet. Es ist extrem robust, lässt sich aber leicht bewegen. Bei aufgeklapptem Bildschirm rollt es sich wie eine Erweiterung des Tastaturmoduls aus, sorgt für eine Verlagerung der Hebelkräfte, sodass das Gerät mit offenem Display nicht umkippt.

Die Caritas bietet allen Betroffenen an, ihnen behilflich zu sein. „Das wichtigste ist derzeit, dass die Betroffenen so schnell wie möglich eine neue Bleibe finden", so Gerl weiter. Die Betroffenen sollen einfach unter der Nummer z (0 81 51) 9 13 70 anrufen. Dann werde der Caritasverband prüfen, wie man schnellstmöglich helfen könne.

Das ist derzeit noch unklar. Allerdings meinten verschiedene Betroffene gestern, ihnen sei gesagt worden, dass die Feuerversicherung der Vermieter einspringen würde. Ob das wirklich passiert, ist offen.Gibt es weitere Ermittlungen seitens der Kripo zur Brandursache?Nein, die Ermittlungen sind abgeschlossen. Bereits am Sonntag hatte die Pressestelle der Kriminalpolizei mitgeteilt, dass es ein Defekt an einem elektrischen Gerät handelte. Nach Informationen des Starnberger Merkur war ein defekter Laptop-Akku schuld.

Bei einem Brand in einem Wohn- und Geschäftshaus in Starnberg ist in der Nacht zum Sonntag ein Schaden von rund 500 000 Euro entstanden.
Die 17 Bewohner, darunter einige Asylbewerber, blieben unverletzt und wurden anderweitig untergebracht, wie die Polizei mitteilte. Ausgelöst hatte den Brand ein defekter Laptop-Akku. Das Gebäude wurde stark beschädigt und ist nicht mehr bewohnbar.Barcelona/Seoul/Tokio. Wenige Wochen nach dem großen Weihnachtsgeschäft steht für die Mobilfunkbranche schon das nächste große Highlight auf dem Programm. Auf dem Mobile World Congress in Barcelona zeigen alle großen Hersteller - ausgenommen, wie jedes Jahr, Apple - ihre kommenden, neunen Innovationen.

Die Pressevertrteter und Endkunden bekommen hier den ersten Einblick auf die neue Produktpalette. Die neupräsentierten Endgeräte werden meist zwischen März und Juni im europäischen Handel erhältlich sein. In diesem Jahr sind wieder Samsungs neuestes Modell der S-Serie, Sony Xperia X-Reihe, aber auch die neuen Smartphones und Tablets von LG oder Huawei im Mittelpunkt des Interesses.

Samsung will mit zwei aufpolierten Modellen seiner Flaggschiff-Reihe Galaxy S die Initiative im hart umkämpften Smartphone-Markt ergreifen. Die neuen Geräte Galaxy S7 und S7 Edge sind mit mehr Leistung und verbesserten Funktionen ausgestattet.

Bei der Präsentation setzte der Marktführer aus Südkorea zum Auftakt der Mobilfunkmesse Mobile World Congress in Barcelona vor allem auf den jungen Trend der virtuellen Realität. Um ihn zu befeuern, gibt Samsung bei der Vorbestellung eines der neuen Geräte das Gehäuse Gear VR kostenlos dazu, mit dem Nutzer mit eingestecktem Smartphone in virtuelle Welten eintauchen können. Galaxy S7 und S7 Edge kommen am 11. März in den Handel.

Als Überraschungsgast trat bei der Präsentation Facebook-Gründer Mark Zuckerberg auf und kündigte eine stärkere Zusammenarbeit des sozialen Netzwerks mit Samsung an. Ihn reize es, später nicht nur Fotos von den ersten Schritten seiner kleinen Tochter zu sehen, sondern ganz in die Szene eintauchen zu können, sagte Zuckerberg. Facebook habe schon sehr früh in die Technologie investiert. Facebook solle bei der Kooperation die beste Software liefern, Samsung werde die mobile Hardware beisteuern. Samsung arbeitet bei der Gear VR mit dem von Facebook gekauften Virtual-Reality-Vorreiter Oculus zusammen.

Für private VR-Aufnahmen kündigte Samsung die Gear 360 an. Das kugelrunde Gerät in Form eines Golfballs soll speziell den Verbrauchermarkt adressieren. Einen Preis nannte das Unternehmen zunächst nicht.

Das Samsung S7 Edge ist nun mit 5,5 Zoll etwas größer geworden. Wie das S7 verfügt es über ein AMOLED-Display, das Inhalte in HD-Qualität darstellt. Die Geräte sind wasserdicht und staubresistent. Im Sperrbildschirm werden nun Urzeit und Datum angezeigt, auch ohne dass viel Batterieleistung verbraucht wird. Die Kamera fällt noch lichtempfindlicher aus und soll auch bei wenig Licht scharfe Bilder machen. Mit den neuen Geräten mit dem aktuellen Android-Betriebssystem Marshmallow kämpft Samsung im Premium-Segment gegen Apple. Der Rivale aus Cupertino will im März laut Medienberichten eine weitere günstigere iPhone-Version vorstellen. Neue Modelle gibt es bei Apple traditionell im Herbst.

Nokia will sich Zeit mit der Rückkehr seiner Marke ins Smartphone-Geschäft lassen. Es gebe keinen Zeitplan und auch keinen Druck, erklärte Konzernchef Rajeev Suri am Sonntagabend bei der Mobilfunk-Messe Mobile World Congress in Barcelona.Nokia konzentriert sich seit dem Verkauf seiner Handy-Sparte an Microsoft auf das Geschäft als Ausrüster von Telekom-Netzwerken. Heuer laufen aber mit Microsoft vereinbarte Fristen ab, nach denen der einst populäre Name Nokia wieder auf Handys auftauchen könnte.Der finnische Konzern machte zugleich bereits deutlich, dass er eher einen Partner aussuchen würde, der die Geräte produziert, statt das Geschäft wieder komplett selbst zu betreiben. Auf diese Weise kam bereits ein Nokia-Tablet auf den Markt.

In Barcelona stellte Nokia auch Fortschritte bei der Entwicklung der nächsten schnellen Mobilfunk-Generation 5G in den Vordergrund und gab einen 350 Mio. Dollar (315,4 Mio. Euro) schweren Fonds für Investitionen in das Internet der Dinge bekannt.Der chinesische Konzern Huawei enthüllte auf dem diesjährigen Mobile World Congress mit dem Huawei MateBook sein erstes 2-in-1 Laptop, inklusive dem Stylus MatePen. Das hybride Gerät kann sowohl als Tablet als auch als Notebook genutzt werden und richtet sich "vor allem an moderne Business-User, die viel unterwegs, sind ein produktives Arbeits- und Unterhaltungsgerät benötigen und dabei Wert auf Design, innovative Technologien und Power legen", so der Hersteller in einer Aussendung.

Das 6,9 mm dünne und 640 Gramm leichte Huawei MateBook verfügt über einen Aluminium-Unibody. Das Huawei MateBook läuft auf dem Microsoft Windows 10-Betriebssystem und verfügt zudem über die neuesten Office-Programme wie Word, Excel oder PowerPoint. Angetrieben wird das 2-in-1 Laptop von einem Intel Core M-Prozessor der den Geräuschpegel des laufenden Geräts auf ein Minimum reduziert. Ein starker 33,7 Wattstunden Lithium-Ionen Akku sorgt für eine Laufzeit von bis zu zehn Stunden bei normalen Office-Aufgaben – über eine Schnellladefunktion kann dieser in gerade einmal 2,5 Stunden wieder vollständig aufgeladen werden. Dazu verfügt das Huawei MateBook über eine intelligente Spannungsregelung: Im Tablet-Modus hält der Akku länger, im Laptop-Modus ist die generelle Leistung des Geräts stärker. Damit das Huawei MateBook während einer längeren Nutzung nicht heiß läuft, ist zudem eine patentierte achtschichtige Wärmeleitungsstruktur verbaut, die die Temperatur des Geräts regelt – und das ganz ohne Lüfter.Unter der Tastatur versteckt Microsoft zusätzliche Akkus, mit denen das Surface-Book bis zu zwölf Stunden durchhalten soll. Außerdem finden sich an den Gehäuse-Kanten die Schnittstellen, die für ein Business-Gerät nicht fehlen dürfen: Zwei USB-3.0-Ports und ein Display-Port erlauben die Anbindung am Arbeitsplatz, hinzu kommt ein SD-Kartenleser.Die Gehäuse-Basis verbirgt in der getesteten teuersten Variante des Surface Book aber auch noch eine Zusatz-Platine. Auf der findet eine Mobil-Grafikkarte von Nvidia mit einem Gigabyte schnellem DDR5-Grafikspeicher Platz, dank der das Surface-Book auch für Spiele taugen soll.

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  2. http://www.aonetwork.com/blogs/HP-ProBook-4710s-%E3%83%90%E3%83%83%E3%83%86%E3%83%AA%E3%83%BC
    http://www.aonetwork.com/blogs/Akku-Lenovo-3000-N500
  3. https://denchimall.cookpad-blog.jp/articles/39662?_ga=1.160381237.987240612.1456045033
    https://denchimall.cookpad-blog.jp/articles/39663?_ga=1.70901016.987240612.1456045033
  4. http://hiroshima.thekubera.com/hp-elitebook-8440w-%E4%BA%92%E6%8F%9B%E3%83%90%E3%83%83%E3%83%86%E3%83%AA%E3%83%BC-1901.htm
    http://kyoto.thekubera.com/akku-f%C3%BCr-lenovo-thinkpad-t520i-1904.htm

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Akku Sony VGP-BPS13A/B

Hintergrund der Entscheidung der UN-Sonderorganisation sind Sorgen um eine Feuergefahr durch die Batterien. Erst kürzlich hatte die US-Luftfahrtbehörde FAA gewarnt, dass Lithium-Ionen-Akkus im aufgegebenen Gepäck explodieren könnten.Tests ergaben demnach, dass die standardmäßig vorhandenen Feuerschutzanlagen in Passagierflugzeugen die dadurch ausgelösten Brände nicht löschen konnten.Der Beschluss der ICAO ist nicht bindend. Die meisten UN-Mitglieder folgen jedoch den Vorgaben der Behörde. Laut ICAO hatten sich Fluggesellschaften und Pilotenvereinigungen für ein Verbot des Akku-Transports ausgesprochen.

Das Verbot soll vorerst bis 2018 gelten. Dann will die ICAO ein Maßnahmenpaket zum Umgang mit Lithium-Ionen-Akkus beschließen.Die Akkus waren vor einigen Jahren in die Schlagzeilen geraten, weil sich in Boeing-Maschinen verbaute Exemplare überhitzt hatten. Bei einem am Boden geparkten Flugzeug brach dadurch ein Feuer aus. Im Januar 2013 wurden wegen der Probleme sämtliche Boeing 787 Dreamliner weltweit für mehrere Monate aus dem Verkehr gezogen.

Das neue HP-Smartphone Elite X3 kommt wohl nicht nur mit interessantem Lautsprechergitter, sondern auch dickem Akku daher. Dank Continuum ist zudem ein Notebook-Dock im Gespräch.Mit dem Atrix wagte sich Motorola an ein interessantes Konzept und bot zusätzlich zum Smartphone ein Netbook-Dock an. Dieses verwandelte das Gerät in ein kleines Notebook für unterwegs und wird alleine vom Smartphone angesteuert. Was sich in Bastlerkreisen immer noch großer Beliebtheit erfreut, wird dank Continuum nun auch mit Windows-Smartphones möglich.

Bereits vor wenigen Tagen haben wir erste Details und Fotos zu HPs neuestem Smartphone erfahren, nachdem man diesem Bereich für längere Zeit fern blieb. Mit Snapdragon-820-Chip, 4 GB Arbeitsspeicher und 6 Zoll großem QHD-Display klingt das Gesamtpaket durchaus interessant, nun gibt es noch einmal neue Informationen.

Diese stammen aus einem Review des Geräts, welches versehentlich bereits an die Öffentlichkeit gelangte, mittlerweile jedoch wieder vom Netz genommen wurde. Das stört uns nicht, ist der Google Cache doch fleißig und hat bereits eine Kopie der Website im eigenen Zwischenspeicher abgelegt. Neben der Bestätigung bereits bekannter Daten werden dort auch IP-67-Zertifizierung und ein Akku mit satten 4.150 mAh erwähnt.

Auf einem Foto ist zusätzlich ein kleines Notebook gesehen, welches dem Bericht zufolge selbst keine Recheneinheit aufweist. Dieses wird demnach über das Smartphone per Continuum angesteuert und ein Display mit 12,5 Zoll in der Diagonale besitzen. Die ARM-Architektur im Smartphone macht ein Betrieb traditioneller Programme zwar unmöglich, Apps könnten dann aber immerhin im Desktop-Modus ausgeführt werden.

Der getestete Prototyp ließ unter anderem den Fingerabdrucksensor noch vermissen, da der Marktstart erst für Sommer angesetzt ist, bleiben Hewlett-Packard jedoch noch einige Monate für den letzten Feinschliff. Interessant klingt das Konzept allemal, wenn nun auch noch der Preis stimmt – und vielleicht folgt ja irgendwann auch noch ein ähnliches Konzept mit Intel-CPU für vollwertiges Windows-OS.

Nach Gerüchten im Vorfeld, hat HP auf dem Mobile World Congress 2016 in Barcelona die Katze aus dem Sack gelassen. Mit dem Elite X3 präsentiert der US-amerikanische Hersteller ein reich ausgestattetes High-End-Smartphone mit Windows 10 Mobile, das auf Geschäftskunden abzielt.

Unter der Haube werkelt Qualcomms stärkstes System-on-a-Chip, der Snapdragon 820. Diesem stehen vier Gigabyte LPDDR4-RAM und 64 GB Nutzungsspeicher zur Seite. Letztgenannter kann entweder per microSD-Karte um bis zu 200 GB erweitert werden, andererseits kann der Schacht für eine zweite Nano-SIM genutzt werden. Das Display misst 5,96 Zoll und löst mit 1.440 × 2.560 Pixeln auf, der Akku misst 4.150 mAh und kann drahtlos geladen werden. Wie die mit potenter Hardware ausgestatteten Lumia 950 (XL) und Acer Liquid Jade Primo unterstützt auch das Elite X3 Continuum zur Nutzung am Bildschirm mit Maus und Tastatur per USB Typ C. Der Stecker im Elite X3 arbeitet nach USB 3.0.

Die Verbindung entsteht über das sogenannte Desk Dock, welches über DisplayPort, zweimal USB A, einmal USB Typ C und Ethernet verfügt. Neben dem Desk Dock bietet HP für Continuum auch den Mobile Extender an.

Dies ist ein Dock in Laptop-Form mit einem 12,5-Zoll-Display mit Full-HD-Auflösung und einem Akku mit 47 Wattstunden. Das Smartphone kann per Kabel oder Miracast mit dem Mobile Extender verbunden werden. Das Dock bietet zudem zwei weitere USB-Typ-C-Anschlüsse, Stereo-Lautsprecher von Bang & Olufsen, einen Klinkenstecker und microHDMI. Über den Workspace genannten Dienst können Unternehmen die eigenen Anwendungen aus der Cloud virtualisieren, so dass auch x86-Programme in einer virtuellen Umgebung in Continuum laufen können.

Darüber hinaus verfügt das Phablet über einen Lautsprecher von Bang & Olufsen, biometrische Funktionen stehen in Form eines Iris-Scanners und eines Fingerabdrucksensors bereit. Weitere Sicherheitsmerkmale sind etwa der Einsatz von Kryptographie nach FIPS 140-2 und verschiedene Verschlüsselungsmöglichkeiten. Die Hauptkamera löst mit 16 Megapixeln auf, für Selfies stehen 8 Megapixel zur Verfügung. Zusätzlich ist das Modell nach IP67 zertifiziert und somit gegen Wasser und Staub geschützt. Zusätzlich ist das Smartphone stoßfest nach MIL-STD810G. Über Pogo Pins genannte Kontakte auf der Rückseite soll zusätzliches Zubehör als Art Modul ergänzt werden, so etwa eine Hülle mit integriertem Barcode-Scanner.

Auf dem MWC konnte ComputerBase das Elite X3 kurz ausprobieren. Das Smartphone steckt in einem Gehäuse aus Kunststoff, wodurch es vergleichbar mit dem Lumia 950 (XL) ist. Beide Docks sind gut verarbeitet, die chromfarbigen Zierleisten ziehen Fingerabdrücke allerdings stark an. Der Mobile Extender wiegt knapp unter einem Kilogramm, war zum Zeitpunkt der Erstbetrachtung jedoch nicht betriebsbereit.Das HP Elite X3 soll im Sommer auf den Markt kommen, einen Preis hat HP noch nicht kommuniziert.Nun ist es soweit – das HP Elite x3 ist auf dem MWC offiziell vorgestellt worden und zeigt sich auf dem Bildmaterial in seiner vollen Pracht.Die meisten Informationen waren im Vorfeld bereits geleakt worden, so das die Spezifikationen weitesgehend bekannt sind. Ein paar kleine Details sind trotzdem neu:

Die Idee, ein Tablet und ein Notebook miteinander zu verbinden, ist natürlich nicht ganz neu. Microsoft hat es aber trotzdem geschafft, das Konzept mit dem Surface Book so gut umzusetzen, dass es geradezu revolutionär wirkt. Das Tablet hat je nach Konfiguration eine ordentliche bis herausragende Leistung, in der Tastatur steckt mehr Akkuleistung und in den teureren Modellen sogar eine echte Grafikkarte. Das gab es vorher noch nie.
Und auch das schwächste Glied bisheriger Hybride hat Microsoft überarbeitet: Bei den Konkurrenten ist die Halterung des Displays meist extrem unstabil. Nicht so beim Surface Book. Statt von einem wackeligen Scharnier wird das Display von einer Art cleveren, flexiblen Rollkonstruktion gehalten. Sie hält das Display mit einem elektrischen Verschluss so fest, dass man das aus Magnesium gefertigte Notebook auch problemlos am Display herumtragen kann. Drückt man auf einen Knopf, öffnet sich die Schließvorrichtung, man kann das Tablet ganz leicht herausnehmen. Eine tolle Lösung mit einem kleinen Wermutstropfen: Man kann das Display nur abnehmen, wenn das Notebook geladen ist. Das stört im Alltag aber nur in seltenen Ausnahmefällen.
Das Scharnier verleiht dem hervorragend verarbeiteten Surface Book auch seine sehr charakteristische Optik. Ist es geschlossen, liegen die beiden Hälften nicht wie bei anderen Notebooks voll aufeinander auf. Stattdessen rollt sich das überall gleichmäßig dicke Gerät am Scharnier auf, es entsteht ein kleiner Spalt zwischen Tastatur und Display. Das sieht ungewöhnlich, aber auch sehr schick aus.

Sehr praktisch ist, dass man das Display bei Bedarf auch einfach umdrehen kann. Etwa, wenn man das Surface Book als Fernseher-Ersatz oder zum Zeichnen benutzen möchte. Dann wird die Unterseite zum Ständer, der sich bequem in den richtigen Winkel biegen lässt. Da lässt sich fast verschmerzen, dass der tolle Klappständer des sonst sehr ähnlichen Surface Pro 4 wegfällt. Alleine kann das Tablet leider nicht mehr stehen.
Technisch kann das Surface Book durchaus überzeugen. Das mit 3000 x 2000 Pixeln extrem hoch aufgelöste 13,5-Zoll-Display ist sehr hell, die Farben und Kontraste sehen wirklich toll aus. Gerade beim Betrachten von Fotos macht das wirklich Spaß. So viele Pixel kosten natürlich auch Leistung. Die fällt je nach gewähltem Modell unterschiedlich aus. Vier Konfigurationen bietet Microsoft an, sie unterscheiden sich beim Prozessor, dem Arbeits- und Datenspeicher.
Unser Test-Gerät brachte dafür einen schnellen i7-Prozessor und satte 16 Gigabyte Arbeitsspeicher mit. Das sorgt für ordentlich Tempo, ist mit 2919 Euro aber auch wirklich teuer. Das kleinste Modell mit einem i5-Prozessor und 8 GB RAM dürfte nicht ganz so schnell ausfallen, ist dafür mit 1699 Euro aber auch bezahlbarer.

Eine echte Grafikkarte haben alle Konfigurationen außer dem Einsteigermodell an Bord. Sie sorgt dafür, dass das Surface Book mit eingeklinktem Display auch vor 3D-Spielen keine Angst haben muss. Solange sie nicht zu anspruchsvoll sind, laufen sie flüssig, wenn auch meist nicht in der vollen Auflösung. Bei sehr aufwendigen Spielen geht dem Surface allerdings die Puste aus. Gamer bekommen zu diesem Preis andere Laptops, die sich besser für ihr Hobby eignen.
Die meisten werden sich das Surface Book aber ohnehin zulegen, weil sie die Mischung aus Tablet und Notebook schätzen. Und tatsächlich kann das Surface Book beide Rollen sehr gut spielen. Dank des guten Surface-Stifts und Windows 10 mit seinen Apps ist das Surface Book toll als Tablet geeignet. Obwohl es mit 13,5 Zoll sehr groß ausfällt, ist es zudem überraschend leicht. De große Arbeitsfläche macht es ideal für kreative Arbeiten, auch Tabellen-Bearbeitung klappt prima. Beim Surfen und Lesen ist die Extra-Fläche ein Genuss.
Achillesferse Akku-Laufzeit

Die Akkulaufzeit ist im Tablet-Modus allerdings mager: Nur wenige Stunden hält das Display ohne den Extra-Akku aus der Tastatur aus. Das ist im Vergleich zu Dauerläufern wie dem ähnlich großen iPad Pro zu wenig. Schade, denn wenn man eigentlich immer die Tastatur braucht, um über den Tag zu kommen, ist der Hybrid-Gedanke ein ganzes Stück weniger attraktiv.
Im Notebook-Betrieb hält der Akku zwar länger, auf 10 Stunden und mehr kommt man aber nur, wenn man nichts Leistungs-intensives treibt. Und auch dann eher in Ausnahmefällen. Da ist man etwa von Apples Macbook Pro durchaus mehr gewohnt. Die Hybrid-Bauweise führt ebenfalls zu Kompromissen in Form merkwürdiger Design-Entscheidungen.
Während die meisten Laptops die Bildschirmhelligkeit über die Tastatur regeln lassen, geht das beim Surface nur über den Bildschirm. Die Tastatur hat zwar passende Tasten, mit denen lässt sich aber nur die Tastatur-Beleuchtung dimmen. Ist das Display zu dunkel eingestellt, um etwas zu erkennen, kann man also nur raten, ob man gerade auf die richtige Stelle tatscht, um es heller zu stellen. Das nervt.
Test-Fazit: Tolles Notebook, gutes Tablet

Das Surface Book ist Microsofts erstes eigenes Notebook. Und dafür muss man wirklich sagen: Hut ab. Mit innovativen Ideen, einem schicken Design und guter Technik hat Microsoft das Notebook zwar nicht vollkommen neu erfunden, aber immerhin gezeigt, dass es noch jede Menge Platz für kreative Lösungen gibt. Da bleibt nur zu hoffen, dass sich die Konkurrenten eine Scheibe oder zwei abschneiden und ebenfalls wieder mehr experimentieren.
Stark sind die clevere Schließ-Mechanik, die gute Leistung und das tolle Display, das auch im Einzelbetrieb als Tablet überzeugen kann. Solange man nicht zu weit von einer Steckdose entfernt ist. Denn der Akku ist die echte Achillesferse des Surface Books. Für ein Notebook wäre sie schon nicht berauschend, für ein Tablet ist sie eine Katastrophe. Wer ein Hybrid-Notebook sucht und vor dem hohen Preisen und der mageren Akkulaufzeit nicht zurückschreckt, darf beruhigt zuschlagen und sich über ein tolles Stück Technik freuen. Als reines Notebook oder Tablet ist es allerdings zu teuer, um eine klare Kaufempfehlung auszusprechen. Trotz der tollen Leistung.
Mit dem Surface Book schickt Microsoft ein neues Hybrid-Notebook ins Rennen. Der 13,5 Zoll Laptop soll nicht nur die einfachen Aufgaben mit Windows 10 Pro bewältigen können. Durch seine Nvidia GeForce Grafikkarte kehrt auch ein Hauch der Multimedia-Tauglichkeit ein. Wie gut die fast 2.900 Euro teure High-End-Ausstattung wirklich ist, erfahrt ihr in unserem Testbericht.

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  2. http://www.youscribe.com/catalogue/tous/asus-a42-u31-replacement-battery-2701676
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