April 24, 2017

Batteria per PC portatile Asus X42J

Per questo motivo Nikon posiziona sul suo sito Nikon D600 al top della gamma consumer e ha racchiuso il sensore CMOS in formato Full Frame FX (35.9x24.0mm) da 24,3 megapixel in un corpo poco più grande della APS-C Nikon D7000. Il peso di 760 grammi non farebbe pensare subito a una Full Frame, ad esempio. Come abbiamo subito notato nel nostro primo contatto con la macchina, il corpo in lega di magnesio con guarnizioni contro polvere e umidità è degno della fascia superiore, ma l'ergonomia e la distribuzione dei tasti ricordano molto le reflex APS-C. Un paio di tasti sembrano essere oggetto della discordia per i Nikonisti: il posizionamento dei tasti + e - per aumentare o diminuire l'ingrandimento delle immagini durante la revisione degli scatti: rispetto a Nikon D90 e Nikon D7000 sono infatti posizionati come ultimi due della fila a sinistra del monitor, ma invertiti, con il meno in basso e il più in alto. Chi dei possessori di D90 e D7000 ha provato D600 ci ha messo un po' ad abituarsi alla nuova disposizione.

Anche l'oculare potrebbe far pensare di essere di fronte a una reflex APS-C: nonostante non abbia la forma circolare riservato solitamente alle Full Frame resta però un mirino da pieno formato, con ingrandimento 0,7x e copertura del 100% del fotogramma. Il monitor posteriore è un LCD TFT da 3,2" con 921k punti. MultiCAM 4800FX AF è il nome del nuovo modulo autofocus, in pratica la versione Full Frame del modulo già visto su Nikon D7000: è caratterizzato da 39 punti di messa a fuoco, di cui 9 a croce. Interessante la possibilità di utilizzare 7 di questi ultimi anche con obiettivi f/8, garantendo la compatibilità, ad esempio, con i teleobiettivi spinti o usati con duplicatore di focale. Nikon conferma la scelta fatta per le sue full frame prosumer: non manca, infatti, tra i dati di targa il flash pop-up GN12.

Nikon D600: tutti i particolari della full frame compattaGuarda tutte le foto »
Il sensore 35mm è assistito nel suo lavoro dal processore EXPEED 3: la coppia permette alla macchina di lavorare con supporto RAW a 12 o 14 bit a sensibilità di 100-6400 ISO e di spingersi in modalità espansione fino a un intervallo di 50-25,600 ISO. Tutto l'intervallo delle sensibilità ISO è sfruttabile anche per la registrazione di filmati. Questi ultimi beneficiano del supporto Full HD 1080p a 30, 25 o 24p, e 720p a 60, 50 e 30p. Video e foto sono memorizzabili su schede SD in modo flessibile grazie alla presenza del doppio slot Secure Digital, utilizzabile in modo personalizzato (back-up, JPEG su una scheda e RAW sull'altra, e via dicendo) Trovate tutti i dettagli tecnici nelle news e articoli che abbiamo già dedicato a Nikon D600.

Anche HP ha da qualche tempo inserito nella propria gamma alcune soluzioni Ultrabook cercando però di smarcarsi dalla concorrenza per alcune scelte e caratteristiche. L'offerta di HP è ben precisa e si articola in poche configurazioni hardware che se da una parte lasciano poca possibilità di scelta, dall'altra offrono all'utente una più chiara indicazione. Nelle pagine seguenti ci occuperemo di HP Spectre XT, un Ultrabook dotto di display da 13 pollici che tra le caratteristiche principali può contare su un design molto curato.Si tratta di un Ultrabook, e con questo termine si fa riferimento a un marchio registrato da Intel, che si pone l'obiettivo di indicare, a prescindere dal marchio, un PC portatile contraddistinto da caratteristiche ben precise. Questi PC devono essere equipaggiati con una piattaforma Intel, con processori appartenenti alla famiglia Core di seconda o terza generazione (Sandy Bridge o Ivy Bridge). Oltre a questo, lo spessore deve mantenersi entro i 21mm, pesare massimo 1,5Kg senza per questo sacrificare prestazioni o autonomia.

Questo modello di HP appartiene ancora alla generazione di soluzioni che utilizzano come sistema operativo Windows 7. Al momento la disponibilità di sample con il nuovo sistema operativo Windows 8 è ancora limitata ma nel corso delle prossime settimane ci attendiamo qualche interessante novità che andremo a provare quanto prima.Le specifiche appena riportate non rivelano particolari sorprese: l'Utrabook HP Spectre XT 13 presenta una componentistica pressochè standard rispetto a molte altre soluzioni simili sul mercato. Siamo però convinti che per questo prodotto gli aspetti costruttivi e di design siano in grado di fare la differenza e l'immagine riportata poco sopra anticipa già alcuni aspetti che approfondiremo nella pagine seguentiNei giorni scorsi abbiamo pubblicato, a questo indirizzo, la nostra analisi della nuova generazione di iPad con Retina Display, soluzione nota anche con il nome di iPad 4. Come abbiamo avuto modo di indicare in quell'occasione Apple indica i propri tablet solo con il nome iPad avendo rimosso qualsiasi indicazione numerica a supporto: per meglio distinguere questo prodotto dal modello di precedente generazione, immesso sul mercato solo lo scorso mese di Marzo, abbiamo optato per fornire una indicazione numerica a iPad 3 e iPad 4.

Nel passaggio da 3 a 4 iPad è stato aggiornato intervenendo sulla componente CPU: l'introduzione del SoC A6X ha permesso di ottenere un raddoppio nelle prestazioni velocistiche tanto per la parte CPU come per quella GPU, ferme restando le altre caratteristiche tecniche introdotte con iPad 3. Altra novità è rappresentata dal connettore Lightning, che Apple ha introdotto inizialmente con iPhone 5 e che verrà progressivamente esteso a tutte le famiglie di prodotti dell'azienda americana.La principale novità introdotta in commercio da Apple circa 2 settimane fa è tuttavia rappresentata da iPad mini, prodotto del quale si è a lungo discusso per buona parte dell'anno con indiscrezioni e immagini non ufficiali emerse sul web in varie occasioni. Si tratta di un tablet della famiglia iPad che, come il nome lascia facilmente intendere, utilizza un display con diagonale inferiore a quello di 9,7 pollici che ha sino ad ora caratterizzato tutte le versioni di iPad apparse in commercio.La diagonale passa a 7,9 pollici, con una sensibile diminuzione nelle dimensioni complessive e nel peso. In questa prima versione di prodotto perdiamo il display Retina, che rimane appannaggio delle soluzioni iPad tradizionali della famiglia 3 e di quella 4, mentre il prezzo d'acquisto viene contenuto così da renderlo più accessibile, benché non ai livelli che molti utenti speravano prima del debutto ufficiale sul mercato. Non cambia la diversificazione del prodotto: abbiamo 3 tagli per quanto riguarda la capacità di memoria (16, 32 oppure 64 Gbytes) mentre accanto alla versione WiFi base troveremo in commercio da fine Novembre anche quella Cellular, compatibile con schede SIM.

Quali sono le principali caratteristiche tecniche di iPad mini? Nella tabella seguente abbiamo messo a confronto questo nuovo prodotto con iPad 2, attualmente ancora in commercio nella sola versione con 16 Gbytes di memoria di sistema, con il nuovo iPad 4 che è in vendita da poco meno di 2 settimane e con iPad 3, modello che è stato completamente sostituito dal modello 4 nella gamma di prodotti Apple.Fatta eccezione per le dimensioni più contenute e per la diagonale del display, in iPad mini troviamo un mix di componenti hardware provenienti dalle altre generazioni di tablet iPad. Il cuore del sistema è il SoC A5 di Apple: si tratta dello stesso componente integrato nelle soluzioni iPad 2, basato su architettura dual core con componente GPU PowerVR SGX 543MP2, sempre con architettura dual core. Una scelta di questo tipo non deve sorprendere: iPad 2 e iPad mini condividono la stessa risoluzione del display di 1024x768 pixel e quindi richiedono lo stesso tipo di sottosistema video per poter assicurare una riproduzione fluida di giochi e applicazioni.

Passando a Wireless, Bluetooth, supporto reti cellulari, fotocamera frontale e posteriore troviamo gli stessi componenti integrati in iPad 3 e iPad 4: in questo caso, soprattutto per quanto riguarda le due fotocamere, i passi avanti rispetto a quanto messo a disposizione in iPad 2 sono tangibili. In quest'ottica il confronto tra iPad 2, rimasto a listino Apple nelle versioni WiFi e Cellular con solo quantitativo di memoria di sistema di 16 Gbytes, e iPad mini viene quasi automatico; introducendo i listini ufficiali il quadro diventa ancora più interessante e diventa il leit motiv nell'analisi del nuovo arrivato di Apple.

A parità di quantità di memoria di sistema e di tipologia di trasmissione dei dati iPad mini viene proposto, IVA inclusa, ad un prezzo inferiore di 70,00€ rispetto ad iPad 2 per la versione WiFi e di 60,00€ per quella Cellular. Questa cifra giustifica un display da 2 pollici di diagonale in più, con risoluzione video che è identica tra i due prodotti, SoC che non cambia, autonomia complessiva comparabile e comparto fotocamera di qualità ben più elevata con iPad mini rispetto a quanto messo a disposizione da iPad 2. Seguendo l'ormai abituale segmentazione nei prezzi dei prodotti Apple iPad mini vede un incremento di prezzo di 100,00€ per ogni raddoppio nel quantitativo di memoria di sistema integrata, e di 130,00€ passando dalla versione WiFi a quella Cellular.Inserendo nel confronto iPad 4 notiamo come iPad mini e iPad 4 siano separati da 170,00€ a parità di versione, WiFi oppure Cellular, e di dotazione di memoria di sistema: è indicativamente possibile acquistare con la stessa cifra un iPad 4 con una dotazione di memoria di sistema di 16 Gbytes, oppure un modello iPad mini con 64 Gbytes di memoria integrata.

Per Fujifilm la lettera X è sinonimo di rinascita: dalla capostipite X100 sono seguite fotocamere compatte e ben due corpi macchina mirrorless designati da quella lettera dell'alfabeto. La prima mirrorless Fujifilm X-Pro1 ha introdotto allo scorso CES di Las Vegas una interessante novità nel mondo dei sensori con il sensore APS-C X-Trans CMOS da 16,3 milioni di pixel, basato sul filtro colore X-Trans, il primo ad avere il coraggio di mettere in discussione il filtro Bayer utilizzato sulla stragrande maggioranza dei sensori, CCD o CMOS che siano. Una mossa coraggiosa e azzeccata, come potete leggere nella nostra recensione.Fujifilm ha però deciso di declinare la serie X anche verso il basso, riducendo la superficie del sensore, ma introducendo anche in questo caso qualcosa di nuovo sul mercato. In un periodo in cui per le compatte si parlava solo di dimensioni pari a 1/2,3" o al massimo 1/7", Fujifilm ha integrato in X10, la sua prima compatta della serie X, un sensore EXR CMOS da 12 megapixel in formato 2/3" (6.6 x 8.8mm), aprendo di fatto la corsa all'allargamento dei sensori delle compatte culminato poi con Sony RX100, che ha allargato le dimensioni fino al formato da 1".

  1. http://www.bloghotel.org/enablesyou/
  2. http://en.donkr.com/blog/gesamtidee
  3. http://www.neighbour123.com/blog/show/batteria-fujitsu-lifebook-b3010d
  4. http://www.useek.com.au/myblog/index.php?blog=http://wwwakkusmarktcom

Posted by: akkusmarkt at 01:53 AM | No Comments | Add Comment
Post contains 1960 words, total size 16 kb.




What colour is a green orange?




28kb generated in CPU 0.0164, elapsed 0.0911 seconds.
35 queries taking 0.0796 seconds, 78 records returned.
Powered by Minx 1.1.6c-pink.