July 25, 2016

Batteria Lenovo s230

Al centro del funzionamento di FruitJuice c’è ovviamente il fatto che l’app deve essere abilitata per venir avviata all’accensione della macchina e girare sempre. Dopodiché permette di avere una visione piuttosto chiara su alcuni parametri informativi fondamentali per la vita della batteria e per il suo uso: la percentuale di energia rimasta, il tempo di uso della batteria di oggi, quanto manca al raggiungimento dell’obiettivo di uso della batteria per oggi e quanta manutenzione è richiesta.
Infatti il concetto importante da capire è che le batterie, la cui vita viene calcolata in cicli di carica-scarica, hanno una capacità che con il tempo tende a diminuire. Apple garantisce, nei due anni di garanzia del prodotti, che non si scenda al di sotto dell’80%, altrimenti provvede alla sostituzione gratuitamente (non nel nostro caso perché il computer aveva più di due anni) della batteria. Ma come si fa ad ottimizzare questo valore e soprattutto a farlo durare il più a lungo possibile?
La chiave è far funzionare ogni giorno la batteria e farlo in proporzione al tempo che viene invece utilizzato con l’alimentazione fissa. Per questo è difficile effettuare il calcolo e soprattutto tenerne traccia. Qui entra FruitJuice che invece fa esattamente questo mestiere: ci evita di dover segnare orari di entrata e uscita dell’alimentazione a batteria o a trasformatore, calcoli intermedi per capire le rispettive percentuali (che, in quanto valori relativi, cambiano a seconda dell’uso di quel giorno) e poi procedere a indicarci a quale punto siamo arrivati.

La promessa di dirci come va la vita della nostra batteria e aiutarci a renderla migliore arriva grazie alla capacità del software di calibrare questi parametri sul nostro uso effettivo. Un’ottima notizia che serve a compensare la cattiva notizia del fatto che la seconda batteria di Apple è arrivata con il 96% della capacità totale e non è mai riuscita a salire sopra il 98%. Adesso, dopo qualche mese di uso, è stabilizzata attorno al 93% con 152 cicli e andiamo bene così se non altro perché sappiamo che grazie a questo software la stiamo monitorando da vicino e curiamo che le cose rimang
no stabili.

In pratica, per l’utilizzo, all’avvio del sistema ci chiede di fare un primo giro di regolazione della batteria, che consiste nell’utilizzo del computer sino a che non si arriva al limite, nella successiva messa in stop della macchina con attesa di qualche ora senza fonti di alimentazione esterna per aiutarla a smaltire l’utelteriore carica rimanente e poi un lungo ciclo di ricarica.
Fatte queste procedure, la batteria di Apple viene monitorata con una serie di informazioni mostrate dal menu a tendina della app, che è piuttosto denso: tempo a batteria per oggi, media giornaliera degli ultimi sette giorni, cronologia dell’alimentazione (che apre un grafico in una finestra esterna), capacità originale e numero di cicli di carica, info ulteriori sulla batteria con anche la temperatura e la lettura di base dei sensori di bordo, ciclo di manutenzione e poi la parte relativa alla gestione delle notifiche, delle prefereneze e in generale delle informazioni sul software stesso.

Per fare il test di una app come questa occorre del tempo, se non altro per fare in modo che la batteria lavori un po’ e si possa capire se effettivamente ci sono dei miglioramenti o stabilizzazioni nell’uso del software. La batteria della macchina testata, come detto, non è una delle migliori trovate su un Mac però, come spiegato dai tecnici di Apple, è all’interno della statistica di funzionamento e "rende” come dovrebbe. Capita che ce ne siano di migliori e di ottime, capitano anche leggermente più "pigre” di questa.

Poter monitorare i vari parametri e seguire la vita della batteria durante il suo esercizio quotidiano (visto che il MacBook Air è la macchina principale di chi scrive) è stato comunque molto utile perché ha consentito di vedere cose sull’uso della batteria che altrimenti non sarebbero state possibili.
I grafici sono molto chiari, si sono popolati come immaginabile con il passare del tempo e hanno offerto lo spunto per capire meglio il pattern di uso del computer dal punto di vista dell’alimentazione, cercando di influire e modificare il modo con il quale si pianifica la strategia di ricarica.

FruitJuice si è rivelata un’ottima app, capace di dare una visione chiara di quel che succede alla batteria del portatile. Offre informazioni di contesto (la temperatura della batteria, ad esempio) unite a strumenti di analisi puntuali che permettono di capire bene come sta procedendo la sua utilizzazione.
C’è poco da dire sul modo nel quale sono presentate le informazioni se non che occorre capire il senso dei dati (cioè il modo in cui funziona la batteria e il fatto che si deve alternare carica a muro con uso senza filo a seconda dei tempi dell’uso personale) e poi gli alert sono molto comodi e indicano chiaramente a che punto siamo e cosa dovremmo fare.
La gestione del programma del ciclo di manutenzione è ottima, facile da capire e l’app guida passo-passo nei vari step necessari a fare tutto. Nella schermata di info della batteria c’è un utile (e rinfrancante) cruscotto analitico che riassume tutte le informazioni del nostro computer: percentuale delle capacità di fabbrica, età (un anno e un mese), torta con il ciclo vitale della batteria (siamo prima delle ore due, buono) e poi l’indicazione della condizione batteria (Good, verde, lo stato migliore rispetto ai cinque possibili: Good, Fair, Poor, Check Battery e Permanent Failure) con infine anche il compleanno della batteria (13 novembre 2014) che non è la data di installazione dell’accumulatore di energia ma della sua produzione.
Da ormai tre settimane stiamo usando il nuovo iPad Pro da 9.7", provando a lavorarci un po' come facciamo con il notebook per scriverci testi, fare editing video e ritoccare foto. E' davvero possibile buttare via il notebook e usare un tablet? Scopriamolo insieme.

Il mercato dei tablet è in calo, e trovare la ricetta per tornare ai numeri che venivano fatti qualche anno fa è davvero difficile, se non impossibile. Il problema non è la mancanza di acquirenti per un tablet, ma il fatto che difficilmente esistono motivi validi per cambiare un tablet che continua a dare soddisfazioni nonostante qualche anno di età. Un iPad 2, con il suo schermo non retina e il suo processore datato per funzionare come tablet, quindi navigazione web, qualche gioco non troppo impegnativo, lettura e visione di video, può ancora andare bene a molte famiglie. Apple, che ha aperto il mercato dei tablet con l’iPad, sta cercando in tutti i modi di invertire questa tendenza usando tutte le frecce al suo arco: se con l’iPad Pro non è stato difficile creare un prodotto nuovo, che si inserisce in un segmento dove si trovavano solo convertibili e 2 in 1 con Windows, con la linea iPad classica è molto più dura. Si può in qualche modo migliorare l’iPad Air 2, leggerissimo, potentissimo e con un display eccezionale? L’iPad Pro da 9.7” dimostra che si può, anche se ormai siamo arrivati davvero ad un punto dove ogni piccolo miglioramento comporta sacrifici soprattutto economici, perché parte di quello che l’iPad Pro da 9.7” offre in più rispetto all’iPad Air 2, e ci riferiamo alla cover con tastiera e alla penna, sono comunque due optional.


Il nuovo iPad Pro da 9.7”, che stiamo provando in queste settimane, non vuole comunque essere la nuova versione dell’iPad Air 2: se il primo resta il prodotto per l’entertainment e la famiglia, il "pro” ambisce ad essere invece un prodotto destinato a chi necessita di un qualcosa nato per produrre contenuti, con una potenza che permette, almeno secondo Apple, di rimpiazzare tranquillamente un notebook. Il nuovo iPad Pro, secondo Apple, ha il processore più potente, lo schermo perfetto, la fotocamera migliore e un audio che gli altri tablet possono solo sognare: sarà vero? Vediamolo insieme

L’iPad Pro da 9.7” è costruito partendo come base dall’iPad Air 2: nel corpo in alluminio unibody troviamo tutta la compattezza e tutta la leggerezza del modello destinato alla fruizione dei contenuti, ma se andiamo a guardare i dettagli troviamo molto di più. Di un tablet prima di tutto si guarda lo schermo, e Apple qui è riuscita a creare un display che riesce ad essere ancora più preciso e fedele nei colori di quello usato sul modello Pro da 12.9”. La risoluzione resta immutata rispetto all’Air 2, sarebbe stata follia toccarla, ma cambiano sia la retroilluminazione sia il pannello, con quest’ultimo in grado di coprire lo spazio colore DCI-P3. La miglioria che tuttavia abbiamo apprezzato maggiormente è il nuovo trattamento antiriflesso: lo schermo dell’iPad Air ha un buon trattamento, ma il risultato raggiunto con questo iPad Pro lascia davvero senza parole, una finitura glossy che in lettura sembra quasi "matte”, opaca.

Apprezzabile ma solo in certe situazioni l’aumento di luminosità: Apple è passata dai 400 ai 500 nits (509 misurati), una piccola spinta che aiuta chi usa spesso lo schermo all’aperto. L’altra novità aggiunta in questo modello di iPad è il True Tone, un sensore frontale che non solo legge la quantità di luce ambientale per regolare la potenza della retroilluminazione rendendo lo schermo leggibile ma riconosce anche la temperatura colore della luce e usa questo dato per adeguare quella del display. Una differenza che è impossibile non notare guardando lo schermo sotto la luce del sole e con illuminazione artificiale al buio, anche se Apple ha saggiamente introdotto la possibilità di disattivare il TrueTone nel caso in cui si voglia usare lo schermo per fare color correction o editing fotografico. TrueTone perde infatti la sua utilità nel caso in cui si voglia utilizzare lo schermo come riferimento, e in tal caso la calibrazione cromatica fatta da Apple e il punto di bianco impostato sono praticamente perfetti. Per verificare la bontà dell’effetto True Tone basta leggere un ebook sull’iPad: al posto di trovarsi di fronte ad una pagina bianca tendente al freddo siamo davanti ad una pagina tendente al giallo/marroncino che ricorda molto la carta riciclata dei libri letta sotto una luce calda.

Posted by: akkusmarkt at 05:12 AM | No Comments | Add Comment
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