June 25, 2016

Batteria Lenovo IdeaPad Y460C

La scheda tecnica è delle più potenti, decisamente superiore a quella del 13 pollici: ASUS Zenbook Flip UX560UA, che sarà una delle prime versioni in commercio, integra un processore Intel Core i7-6500U (Skylake) da 2.5GHz e fino a 3.10GHz, con grafica Intel HD 520, 8GB di memoria RAM (fino a 16GB supportati) e 512GB di storage su SSD. Lo schermo da 15.6 pollici IPS avrà una risoluzione Full HD (1920 x 1080 pixel) e sarà ovviamente touch, lucido. Al momento non sappiamo se sono previste altre SKU con CPU meno potenti o schermi qHD.

Non è presente alcuna unità ottica perché, nonostante la sua stazza, il convertibile è molto compatto ed ultrasottile: 380 x 254 x 18 mm in un peso di 2.2Kg. ASUS ha però scelto una tastiera molto ampia (con tastierino numerico) retroilluminata e altoparlanti Bang & Olufsen ICEpower sul fondo. Il corredo di interfacce comprende tre porte USB 3.0, una porta USB 3.1 Type-C, un HDMI, jack audio e microfono, webcam da 720p oltre ad un lettore di schede microSD. A bordo anche WiFi 802.11ac, Bluetooth 4.1 e WiDi, mentre la batteria da 4 celle e 50Wh dovrebbe garantire una buona autonomia. ASUS Zenbook Flip UX560 (UX560UA) sarà lanciato il prossimo mese e arriverà nei negozi europei quasi subito, ad un prezzo che si aggirerà intorno ai 1500 euro.re in movimento. Combina una tastiera molto comoda e uno chassis molto leggero con un'autonomia che supera le 17 ore.

Nella ricerca spasmodica di realizzare notebook sempre più sottili a volte i produttori fanno finire nel dimenticatoio l'autonomia o la comodità della tastiera. Ecco perché il Lenovo ThinkPad X260 da 12,5 pollici è un prodotto da tenere d'occhio: non sarà la soluzione più sottile al mondo, ma offre un equilibrio quasi perfetto tra portabilità e produttività.Con prezzi a partire da 1.019 euro per il modello base (1.329 euro la versione in prova) l'X260 combina prestazioni adatte alla produttività, tastiera scattante, touchpad preciso, una dotazione completa di porte di comunicazione e un'autonomia che supera le 17 ore.

Lenovo ha recentemente fissato una falla di sicurezza presente nel suo tool Lenovo Solution Center (LSC): una vulnerabilità che potrebbe essere sfruttata da malintenzionati per eseguire codice malevolo con privilegi di sistema e prendere il controllo del computer.MA COS’È IL LENOVO SOLUTION CENTER (LSC)?Stiamo parlando di un software preinstallato da Lenovo su molti computer portatili e desktop, utilizzato dagli utenti per avere informazioni sullo stato del sistema, per gestire gli aggiornamenti ed i backup, per controllare lo stato della batteria, per gestire le informazioni sulla licenza del software ed infine per eseguire test hardware.

Il software Lenovo Solution Center è composto da due componenti principali: l’interfaccia utente e il servizio LSCTaskService che resta in esecuzione in background anche quando l’utente non lo utilizza.Il colosso IT ha rilasciato il 25 aprile la versione 3.3.002 del suo Lenovo Solution Center, una release che include il codice per risolve una falla di tipo "privilege escalation” inizialmente scoperta dagli esperti dell’azienda Trustwave. La falla potrebbe essere sfruttata da un utente locale di Windows per eseguire codice dannoso con privilegi di sistema.

"Sono state identificate alcune vulnerabilità all’interno del Lenovo Solution Center (LSC) che possono consentire ad un’attaccante remote oppure and un utente locale di eseguire codice arbitrario con privilegi di sistema. Abbiamo con urgenza completato l’analisi della falla, preparato e testato dei correttivi per risolvere le vulnerabilità.” – recita la comunicazione ufficiale rilasciata da Lenovo.Questo incidente è l’ultimo in ordine di tempo legato ad una falla di sicurezza presente in un software pre-installato dai produttori sui propri PC. Nel mese di dicembre un altro problema è stato scoperto nell’applicazione Lenovo LSC, mentre lo scorso anno per ben tre volte gli esperti di sicurezza hanno scoperto che Lenovo aveva immesso sul mercato computer con pre-installati codici dalle dubbie funzionalità e da più parti additati come malevoli.

Il caso più clamoroso è senza dubbio quello relativo al software Superfish scoperto su molti PC commercializzati da Lenovo nel gennaio 2015. Superfish è uno spyware pre-installato che esponeva gli utenti a possibili attacchi informatici. E’ considerato dalle principali aziende di sicurezza come un malware in grado di eseguire le medesime operazioni dei software utilizzati per spiare gli utenti. Molti utenti denunciarono la presenza del codice malevole su diversi forum, ignari però di chi lo avesse installato.

Qualcosa di simile è accaduto la scorsa estate, quando sempre su macchine Lenovo è stato trovato un programma con funzioni di rootkit, ovvero un software impossibile da rimuovere e che consentiva di controllare la macchina. La controversa funzionalità di tale software è nota come Lenovo Service Engine (LSE) ed è implementata direttamente nel firmware dei computer venduti da Lenovo.In tutti i casi, sebbene Lenovo abbia negato l’intenzione di spiare i propri utenti i software sono stati prontamente rimossi dall’azienda.Pierluigi Paganini è Chief Information Security Officer presso Bit4Id, un’azienda leader nella fornitura di soluzioni per l’Identity Management basate su infrastrutture PKI. Ricopre anche il ruolo di capo editore per la nota rivista statunitense Cyber Defense Magazine e vanta una esperienza di oltre venti anni nel settore della cyber security.
La passione per la scrittura e la forte convinzione che la sicurezza sia una materia che la conoscenza sulla Cyber Security vada condivisa lo ha spinto a fondare il blog
Security Affairs, recentemente insignito del titolo di "Top National Security Resource for US.”

E’ membro dei gruppi di lavoro del portale "The Hacker News” e dell’ ICTTF International Cyber Threat Task Force, è inoltre autore di numerosi articoli pubblicati sulle principali testare in materia sicurezza quali Cyber War Zone, ICTTF, Infosec Island, Infosec Institute, The Hacker News Magazine e molte altre riviste.
E’ membro del gruppo Threat Landscape Stakeholder Group dell’agenzia ENISA (European Union Agency for Network and Information Security).
Ha pubblicato due libri "The Deep Dark Web” e "Digital Virtual Currency and Bitcoin” rispettivamente sulla tematiche inerenti Deep Web ed i sistemi di moneta virtuali.

Facebook Twitter Google+ Cuffie BT 16€, Kit lenti 3-in-1 12€, Supporto da tavolo 7€, Batteria 8.000 mAh 33€, Chiavetta USB 8 GB + registratore 17€, Zaino PC 33€, Cinturino Apple Watch 29€, Penna stampa 3D 51€, Microfono reflex 26€, Cavo Lightning portachiave 13€ Leggi le offerte lampo di oggi | Leggi tutte le offerte Anche oggi sono diverse le offerte del giorno di Amazon, particolari sconti attivi soltanto per qualche ora, salvo esaurimento scorte, su decine di prodotti.

Questa tipologia di offerte abbraccia anche prodotti per la casa, la persona, per l’abbigliamento ed accessori per auto, ma per il nostro pubblico sono certamente interessanti quelli relativi a dispositivi, accessori e periferiche utili non solo per il mondo Apple, ma anche più in generale per gli smartphone di altri brand che potrebbero interessare un pubblico attento al portafogli e che vanno a coprire segmenti di mercato non toccati dai dispositivi della Mela.Ricordiamo che le offerte Flash sono a tempo limitato e in quantità limitate. Quindi anche se avete la possibilità di comprare fino a mezzanotte, non è detto che i prodotti siano realmente disponibili fino a quell’ora perché le scorte potrebbero essere terminate

Se abbiamo un alimentatore MagSafe meno recente, è possibile continuare a utilizzarlo con i Mac più recenti che dispongono di porte MagSafe 2. Bisogna allo scopo sfruttare il convertitore da MagSafe a MagSafe 2. Il convertitore da MagSafe a MagSafe 2 collega i connettori MagSafe a "T” o a "L” e la porta MagSafe 2 del computer. Può essere scollegato proprio come l’alimentatore MagSafe a "T” o l’alimentatore MagSafe 2 a "T”.
Pulire la porta MagSafe sul computer
Per pulire la porta MagSafe sul portatile Mac, bisogna scollegare l’alimentatore dalla presa a muro e spegnere il computer. È possiible rimuovere delicatamente lo sporco con un cotton fioc o uno spazzolino con setole morbide facendo attenzione a non lasciare fibre di cotone nella porta di ingresso MagSafe. Se avete un vecchio Mac con la batteria rimovibile, scollegatela prima di procedere alla pulizia. Simile la procedurea per pulire il connettore MagSafe e l’area dei pin: scollegate l’alimentatore dalla presa a muro e dal computer. Rimuovete delicatamente lo sporco con un cotton fioc o uno spazzolino con setole morbide facendo sempre attenzione a non lasciare fibre di cotone nell’alloggiamento dei pin e a non piegare o danneggiare in altro modo nessuno dei pin.

La rottura per tensione è la condizione in cui il cavo CC (il cavo sottile che collega il connettore MagSafe all’alimentatore MacBook) si stacca dall’estremità del connettore MagSafe o dall’estremità dell’alimentatore. A causa dell’uso continuativo, il cavo potrebbe scolorirsi e il rivestimento in gomma deformarsi. Un altro indizio di possibile rottura per tensione non sempre rilevabile alla vista è una connessione a intermittenza o un funzionamento anomalo dei LED. Per verificare questa condizione, basta muovere avanti e indietro il cavo in prossimità del connettore MagSafe e osservare se il LED (che si illumina di verde o di color ambra) lampeggia a intermittenza a seconda della posizione del cavo. NON utilizzate alimentatori che presentano problemi di rottura per tensione, privi di isolante o di rivestimento in gomma. e se non sapete cosa fare, non tentate di riparare un cavo di un alimentatore in questo stato.

Nonostante mille attenzioni il cavo del vostro alimentatore si rompe sempre? I due punti più delicati dell’alimentatore Apple sono la parte terminale con il connettore MagSafe, e la parte iniziale del cavo che fuoriesce dall’alimentatore. ZDnet spiega un semplice trucco per rinforzare questi punti: basta applicare la pasta modellante Sugru (si trova su Amazon in vari tipi di confezione), un prodotto estremamente versatile in grado di unire o riparare una varietà molto estesa di materiali. È una pasta (per consistenza simile al pongo), un prodotto siliconico che rimane malleabile per 30 minuti e indurisce in 24 ore. È perfetta per "saldare” e isolare elettricamente i cavi di connessione. Il risultato non sarà magari bello dal punto di vista estetico, ma consente di rinforzare definitivamente i punti deboli.

Non tirare il cavo dell’alimentatore: strappare il filo anziché scollegarlo delicatamente, può causare la rottura e danneggiare le parti terminali del cavo.
Fate attenzione alle sedie: spesso i cavi inciampano sulle rotelle o altri elementi di sedie da ufficio e simili; se possibile, collocate l’alimentatore su un tavolo o su una zona del pavimento lontana da sedie e altri pericoli (l’ideale è una superficie piana e rigida)
Collegate sempre l’alimentatore MacBook a prese di corrente con messa terra. Se un adattatore di corrente senza messa a terra è sottoposto a sbalzi di tensione o a scariche elettrostatiche, potrebbero verificarsi danni.
Avvolgete il cavo di alimentazione quando si ripone o prima di trasportarlo. Questo consente una maggiore facilità di archiviazione del cavo, evita interruzioni involontarie nei fili metallici e consente di non aggrovigliarlo.
Non avvolgere il cavo di alimentazione intorno all’adattatore di corrente o alcun altro oggetto perché questo potrebbe interrompere involontariamente i fili interni di rame.
Ognuno di noi è legato ad un gadget tecnologico in modo più o meno ossessivo: la macchina fotografica preferita, lo smartphone da tenere sempre a portata, la smart tv che ha cambiato le nostre abitudini. Ogni gadget che oggi utilizziamo deve la sua popolarità ad un dispositivo che in un modo o nell’altro ha cambiato radicalmente il corso degli eventi tecnologici.

Prima di tutto, a fronte di un dato generale in calo ce n'è uno in crescita se si considerano solo i prodotti di fascia bassa. In secondo luogo, da tempo non si vedono rivoluzioni tecniche pari a quelle degli anni '90 e della prima parte degli anni 2000, che motivavano davvero la gente a comprare un PC nuovo.Penso per esempio a quando si passò dai portatili equipaggiati con i Pentium desktop a quelli con Pentium mobile: potei liberarmi del frigorifero da campeggio che avevo in redazione per riuscire a far girare i benchmark! O a quando arrivarono i primi prodotti con schermo a matrice attiva, dopo anni di notebook a matrice passiva sbiaditi e con angoli di visualizzazione imbarazzanti. O quando si passò dal "portatile" da 5 o 6 chili a quello da "soli" 3 chili.

Insomma, ai tempi c'era una spinta tecnologica forte che faceva crescere il mercato, e che giustificava i prezzi – che peraltro erano alti – con l'introduzione di migliorie che venivano comprese immediatamente dal pubblico perché il beneficio che apportavano all'esperienza d'uso era lapalissiano.Oggi sembra che alla gente non importi più un accidente dei notebook e che non li aggiorni, a meno che non si rompano in maniera irrimediabile. Forse il motivo è che di rivoluzioni della portata che ho scritto sopra non se ne vedono da tempo immemore. Forse, oltre a questo, perché i prezzi continuano a restare quelli di quando le rivoluzioni c'erano.

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