August 02, 2015

Batteria ASUS N75SV

Nel comunicato ufficiale emesso dall'azienda si legge che HP "ha realizzato un aggiornamento del firmware per mitigare questo problema". Contestualmente però HP "rinnova la raccomandazione di seguire le regole base di montaggio dei prodotti" fra cui la loro "disposizione dietro a un firewall" e non manca di precisare che dove non sia indispensabile è meglio disabilitare la connessione remota.Il problema quindi permane, e il comunicato ufficiale è evidentemente un modo per cercare di arginare danni di immagine e dimostrare ai clienti che HP sta cercando di porre rimedio il più velocemente possibile alla situazione. Il primo effetto collaterale della vicenda è che ai primi di dicembre è stata depositata una denuncia che accusa l'azienda di avere venduto i prodotti nonostante fosse consapevole del problema.

Il querelante, David Goldblatt, sostiene che non avrebbe mai acquistato stampanti HP se avesse saputo dei problemi, e per questo reputa che l'azienda abbia violato le leggi della California per la tutela del consumatore, con pratiche commerciali fraudolente o ingannevoli.Quattro anni di partnership per offrire insieme sul mercato business soluzioni di communication e collaboration basate su architetture cloud pubblico, privato e ibrido. Questo è il contenuto dell'accordo sottoscritto tra HP Enterprise Services (vale a dire la ex EDS, acquisita nel 2008 da HP) e Microsoft.

In pratica, per quanto riguarda il private cloud, le soluzioni Microsoft BPOS (Business Productivity Online Services), e in particolare Exchange Server 2010, SharePoint Server 2010 e Lync Server 2010 saranno erogate in modalità "as a service" dai data center HP, mentre per il cloud pubblico l'accordo prevede l'offerta di Microsoft Office 365.Nel segmento del cloud ibrido, quello su cui HP punta di più, la stessa HP rivenderà Office 365 come alternativa alla sua offerta HP Enterprise Cloud Services (declinata in Messaging, Collaboration e Real Time Collaboration).

Le soluzioni saranno rilasciate in tutto il mondo e saranno supportate, dal punto di vista tecnico, da team di ingegneri di entrambe le multinazionali. La roadmap prevede la disponibilità immediata negli Stati Uniti, in Canada, in Australia e nel Regno Unito.
Il walzer delle poltrone nobili nelle aziende multinazionali dell’informatica, in Italia, è spesso notizia di secondaria importanza. La nomina di Stefano Venturi, ex numero di Cisco Italia, a Managing Director della filiale italiana di HP non può però passare inosservata. Per due motivi.

Perché va a coprire il "buco” lasciato dal suo predecessore Luigi Freguia, che ha lasciato in estate la società di Palo Alto per sedersi sulla poltrona di senior vice president Systems di Oracle a livello Emea e perché arriva in un momento topico per il futuro di una compagnia – l’ha ribadito nei giorni scorsi il Ceo Meg Whitman – che vuole giocare da protagonista su un triplice fronte, e cioè hardware, software e servizi dell’azienda.

Venturi riporterà direttamente a Yves de Talhouët, Senior Vice President e Managing Director per HP a livello Emea, e si accinge a vivere una nuova esperienza professionale dopo quelle che lo hanno visto responsabile per il Public Sector di Cisco Italia (carica ricoperta dopo quella di Amministratore Delegato), manager di Sun Soft e Wyse Technology ed esperto R&D in Olivetti. Al suo attivo anche il ruolo di Vice Presidente di Assolombarda Terziario Innovativo nel 2008 e di Vice Presidente di American Chamber in Italia, fino al 2011.
Hewlett Packard ha finalmente tolto il riserbo sul destino della divisione webOS: sarà trasformata in un progetto open source in cui l'azienda continuerà a prendere parte. Non solo, il Ceo Meg Whitman ha anche precisato che la società di Palo Alto tornerà a sviluppare prodotti per la piattaforma acquisita da Palm e in particolare in chiave tablet, che potrebbero essere pronti entro il 2013. L'azienda sembra invece intenzionata a chiamarsi del tutto fuori dal business degli smartphone Palm Pre.

Nel corso della riunione del 5 dicembre la dirigenza di Asus ha fissato anche gli obiettivi nel settore delle schede madri: dopo averne vendute 23 milioni nel 2011, intende accrescere il volume di un ulteriore 5% per passare a una produzione e vendita di 24,5-25 milioni di unità. Nel 2011 Asus ha già incrementato a sufficienza il gap con il concorrente diretto Gigabyte, quindi per il 2012 si aspetta solo di alzare i margini lordi.

Per quanto riguarda i mercati finanziari, Asus ha stimato che il quarto trimestre segnerà un successo superiore al già ottimo andamento del periodo precedente, e per questo il fatturato del 2012 è previsto in crescita del 30% rispetto a quello di quest'anno.Per quanto riguarda il posizionamento nei mercati mondiali, Asus ha già superato Dell e Acer in Cina in termini di quote di mercato e sta difendendo la sua posizione nel quarto trimestre con l'obiettivo di guadagnare il 20% di market share nel 2012. Nel mercato Asia-Pacifico, che comprende Giappone e Cina, Asus è attualmente il quarto maggiore produttore grazie alla forte crescita in Indonesia, Malesia, Turchia e Australia. Alla luce di questi dati l'obiettivo per il 2012 è quello di acchiappare Dell e diventare il secondo più grande produttore mondiale.

In realtà gli ultimi dati aggiornati di IHS iSuppli che abbiamo pubblicato pochi giorni fa collocano Asus in quinta posizione alle spalle di Acer e Dell in terza posizione, superata da Lenovo. Asus dovrebbe avere un market share globale del 6,6 per cento, contro il 10,5% di Acer e il 12,5% di Dell. La proiezione di Asus però non è così campata in aria e potrebbe persino avverarsi, dato che l'asiatico ha marciato con un tasso di crescita del 27,1% nel terzo trimestre 2011, contro un'Acer in crisi a -20,9% e una Dell non proprio in forma a -0,3%.
Asus potrebbe quindi aggiudicarsi a fine 2012 la terza posizione, con un sorpasso storico che significherebbe che le due concorrenti avrebbero perseverato a languire in una situazione di crisi, in cui per lo meno Acer non intende permanere a lungo, quindi non resta che da tenere sotto osservazione l'evolversi della situazione, anche in relazione all'andamento globale dei mercati.

Asus si aspetta una crescita compresa fra il 5 e il 10 per cento in Brasile nella seconda metà del 2012. In Europa non sono previsti grossi stravolgimenti, dato che l'azienda è già il primo produttore di notebook in Europa Orientale e ha già ridotto notevolmente il gap con Acer in Europa occidentale. Asus dovrebbe quindi superare Acer nel Vecchio Continente e diventare il secondo produttore di notebook alle spalle di HP, con un gap di 220mila unità.A parte i "pilastri" dell'offerta, i messaggi chiave di Whitman nel corso del breve ma intenso intervento sono stati sostanzialmente tre: la necessità di proporsi come un'unica squadra (nascondere cioè al cliente la complessità interna), il forte (e in parte inaspettato) commitment nei confronti dello sviluppo del canale e-commerce e l'intenzione di proseguire a investire in modo massiccio in innovazione, per non perdere la leadership tecnologica e di mercato.
Nessun annuncio "a sensazione", quindi, ma la volontà di risolvere in primis quello che molti considerano il problema più importante di HP: la complessità della propria struttura, una complessità che si riflette su partner e clienti finali. Ecco perché affermare la filosofia "One-HP" rappresenta la prima grande sfida che attende Whitman e tutta la multinazionale.

L'evento di Vienna, però, oltre a rappresentare l'esordio europeo del nuovo Ceo, è stato anche l'occasione per introdurre alcuni nuovi prodotti e servizi, e soprattutto per lanciare l'offerta relativa alla recente acquisizione di Autonomy e la nuova strategia legata al cloud computing.Il tutto in assonanza con uno dei nuovi slogan aziendali, quello che vuole HP in prima fila nell'aiutare le aziende a diventare "Instant-on Enterprise", vale a dire organizzazioni in grado di decidere e di agire in modo rapido e intelligente.
Lenovo ha scalzato Delle dalla seconda posizione nella classifica mondiale delle vendite di computer – 13,9% contro 12,5% le rispettive quote di mercato - e ha quindi accorciato il gap che la separa da Hewlett Packard, che si conferma ancora una volta regina di questo segmento con una share del 18%.

A dirlo i dati di ricerca Ihs iSuppli (pubblicate in anteprima da Digitimes), secondo cui Lenovo ha spedito da luglio a settembre 12,5 milioni di unità, con una crescita del 14,5% rispetto al secondo trimestre di quest’anno e del 24,8% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. La domanda di computer è salita a oltre 90 milioni di unità, in salita del 5,5% dal secondo quarter e del 2,6% anno su anno.Il produttore cinese, fanno notate gli analisti, deve molto dei suoi brillanti risultati all’exploit di consegne sul mercato locale e in misura minore a quelle in Giappone (dove fa leva su una joint venture con Nec) e Germania (con il marchio Medion, acquisito in giugno).
Lenovo ha quindi approfittato del momento no di Acer, le cui vendite (migliori rispetto a quelle del secondo trimestre) sono scese del 20,9% nel raffronto anno su anno, e di fatto si è accaparrata la fetta di domanda (circa 2,5 milioni di computer) lasciata per strada dall’azienda taiwanese.

Posted by: akkusmarkt at 04:47 AM | No Comments | Add Comment
Post contains 1589 words, total size 13 kb.




What colour is a green orange?




25kb generated in CPU 0.0092, elapsed 0.0549 seconds.
35 queries taking 0.0492 seconds, 78 records returned.
Powered by Minx 1.1.6c-pink.